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Tossina botulinica, quando meno è meglio e previene le rughe

Tossina botulinica, quando meno è meglio e previene le rughe


Gio 07/05/2020 | Dott. Giorgio Astolfi |  Medico Certificato Ethigate

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di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani


 

Minore quantità di prodotto, maggiore diluizione, maggiore tempo tra un trattamento e l’altro, sono i pilastri di una delle più nuove strategie per gestire la tossina botulinica. Gli anglosassoni dai quali recepiamo molte tendenze lo chiamano ‘baby botulino’ che da un lato indica le quantità minime di prodotto impiegate e dall’altro la più giovane età degli utilizzatori.

Tossina botulinica per prevenire la formazione delle rughe


“Obiettivo: rendere la pelle più luminosa e impiegare le proprietà della tossina più famosa al mondo per prevenire la comparsa di rughe e combattere i segni del tempo prima che siano visibili” spiega il dottor Giorgio Astolfi, Specialista in Medicina Interna, Medicina Estetica e Laserterapia . La tossina botulinica infatti è il gold standard per il trattamento delle rughe dinamiche, quelle causate dalla ripetizione involontaria di alcune espressioni del volto come fronte, contorno occhi e bocca. Movimenti inevitabili e necessari alla comunicazione non verbale, ma che su alcuni tipi di pelle rappresentano uno stress cronico che consuma e usura le sostanze nutritive e di supporto della pelle facendo emergere segni dapprima lievi e pian piano più profondi”.

Millenials nuovi consumatori della medicina estetica


Il 18% dei trattamenti di medicina estetica realizzati nel 2016, sono stati richiesti dai nati dopo il 2000 (i cosiddetti Millenials) e le iniezioni di tossina botulinica sono cresciute dell’87% tra il 2011 e il 2016. Sono i dati della Società Americana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che confermano l’ansia da perfezione estetica degli under 30, poco tolleranti all’idea di veder apparire rughe e segni d’espressione che individuano al ‘primo selfie’.
I consigli sono quelli dettati nel 2017 sul Journal of Drugs and Dermatology, che ha stilato una sorta di protocollo che prevede per gli Under 30, senza segni di iperpigmentazione e rughe, l'applicazione quotidiana di un protezione solare totale, di antiossidanti topici come la vitamina C pura, di creme e sieri a base di retinoidi e di idratanti, e trattamenti con alfa e beta idrossiacidi.
Step successivo, tra i 30 e i 35 anni, quando compaiono le prime rughe superficiali: peeling chimici e per combattere le macchie, tossina botulinica di tipo A per le linee d’espressione e, per preservare i tessuti, la radiofrequenza e gli ultrasuoni.

Controllare i muscoli che generano le espressioni involontarie


“Una sorta di rieducazione ‘dolce’ delle espressioni involontarie, come l’abitudine, comune a tanti a strizzare gli occhi o corrugare continuamente la fronte. Frenando la contrazione muscolare in qualche modo il cervello perde l’abitudine a formare l’espressione in modo così accentuato, e nel frattempo funge da prevenzione per le pelli più giovani. I muscoli del viso funzionano esattamente come qualsiasi altro muscolo del corpo, e quelli del viso si attivano ogni volta che sorridiamo, aggrottiamo la fronte o alziamo le sopracciglia. I muscoli del volto così diventano più forti e progressivamente usurano gli strati adiacenti del tessuto cutaneo favorendo l’insorgenza di rughe profonde, quelle cosiddette dinamiche.
Il botulino regolare provoca l’indebolimento dei muscoli che si rilassano e impedisce lo sviluppo di rughe profonde” confida a Tuame il Dott. Giorgio Astolfi, Specialista in Medicina Interna.

Dosaggi minimi per i più giovani


Il ‘baby botulino' è usato da persone più giovani, dai 30 anni in poi che desiderano una pelle più tonica e luminosa con una texture levigata grazie ad un ritocco discreto ed estremamente naturale. Inoltre usato un maniera regolare la tossina botulinica impedisce la formazione di rughe e solchi profondi perché i muscoli del volto non diventano ipertrofici.
Il trattamento si svolge come quello tradizionale e prevede una serie di iniezioni in punti dapprima segnati con un pennarello dallo specialista, e poi seguiti in una sorta di sentiero di inoculazioni di dosi minime di tossina. Proprio le dosi minori e la maggiore diluizione del prodotto garantiscono l’assenza di effetti sull’espressione che rimane mobile e naturale”.

Effetto rigenerante in pochi giorni


L’effetto rigenerante si apprezza due o tre giorni dopo il trattamento quando nel frattempo saranno scomparsi anche i punti delle iniezioni ed eventuali piccolissimi edemi.
Per mantenere a lungo i risultati si consiglia una buona routine cosmetica in termini di detersione e applicazione di prodotti che mantengano la pelle idratata e nutrita.

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Astolfi Giorgio

Autore

Medicina estetica

Dott. Giorgio Astolfi

Medico Certificato Ethigate

Milano (MI)


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