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Neuromodulazione estetica per un espressione rilassata e naturale

Neuromodulazione estetica per un espressione rilassata e naturale


Ultima modifica Ven 14/11/2025 | Dott. Marina Marchesotti

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Nel linguaggio della medicina estetica moderna, la parola d’ordine è naturalezza.
Oggi è possibile attenuare le rughe d’espressione, specialmente nel terzo superiore del viso, senza cancellare la mimica facciale. Il merito è della neuromodulazione estetica, un approccio che utilizza la tossina botulinica per rilassare selettivamente i muscoli responsabili delle rughe, restituendo al viso un aspetto fresco, riposato e armonioso.

Ne parliamo con la Dott.ssa Marchesotti, dermatologa e medico estetico, docente presso il Master di Medicina Estetica e del Benessere dell’Università di Pavia.

Cos’è la neuromodulazione estetica 


«Negli ultimi anni i trattamenti con la tossina botulinica si sono molto affinati, consentendo al medico di calibrare la giusta diluizione del farmaco e di individuare i punti precisi di iniezione. Ciò con lo scopo di ottenere risultati estetici eccellenti, senza alterare la mimica del viso» spiega la dottoressa.

Come funziona?


La tossina botulinica agisce modulando la contrazione dei muscoli mimici. Cosa vuol dire? Che non li blocca, ma li rilassa parzialmente, poiché ne indebolisce temporaneamente la forza contrattile. In questo modo, si impedisce alla pelle – delle aree di inoculazione – di “stropicciarsi” continuamente al minimo movimento. È questo il meccanismo che riduce le rughe e dona al volto un’aria più distesa, senza incidere sulla capacità di esprimere emozioni e sentimenti.

Quali sono le aree trattate?


Secondo approvazione AIFA, la tossina botulinica è indicata per trattare le rughe glabellari (tra le sopracciglia), nell’area intorno agli occhi (le cosiddette zampe di gallina) e sulle linee orizzontali della fronte.

A che età iniziare e chi è il candidato ideale


La tossina botulinica non serve solo a correggere le rughe già esistenti: può essere anche un efficace strumento di prevenzione. «Quando vediamo che una ruga comincia a formarsi, possiamo intervenire prima che si “fissi” sulla pelle. In questo modo evitiamo che diventi un solco profondo e più difficile da trattare in futuro».

Il paziente ideale? Non si definisce in base all’età, ma alla mimica facciale.
Chi tende a contrarre molto la fronte o a corrugare spesso le sopracciglia è più predisposto alla formazione di rughe di espressione. Intervenire in anticipo, con piccole quantità di tossina, consente di preservare la freschezza della pelle nel tempo, a prescindere dal tipo di pelle – secca o grassa – o dallo spessore cutaneo.

Le zone che rispondono meglio al trattamento


Il terzo superiore del viso (fronte, glabella e contorno occhi) è la zona di elezione per la neuromodulazione estetica. È la regione che risponde meglio sia in termini di sicurezza che di estetica: la distensione delle rughe è graduale e armoniosa, e lo sguardo acquista un’espressione più aperta, riposata e naturale. È importante, tuttavia, moderare le aspettative perché la condizione di partenza come ad esempio la severità delle rughe conta sul risultato.


«In queste aree i muscoli sono pochi e ben definiti, e questo permette di calibrare perfettamente il trattamento, senza rischiare effetti estetici indesiderati.

I Risultati


Il risultato finale della neuromodulazione estetica è uno sguardo più aperto e luminoso, una fronte più distesa e un viso con un’espressione più serena. «Gli stessi pazienti riferiscono che con l’età lo specchio gli restituisce un aspetto arrabbiato o triste, anche se non lo sono. Il bello di questo trattamento è che non cambia i lineamenti, ma “ammorbidisce” proprio quell’aspetto corrucciato» precisa la dermatologa.

Cosa considerare


«Ricordo che la tossina botulinica è a tutti gli effetti un farmaco, quindi è sicura dal punto di vista della salute del paziente, soprattutto perché, prima di essere immessa sul mercato, subisce lunghi e severi iter di approvazione. Alcune formulazioni di tossina si presentano sotto forma di polvere, da ricostituire (rendere pronta all’uso ndr) con soluzione fisiologica. Questo è un passaggio cruciale perché permette al medico di effettuare la giusta diluzione per risultati naturali e per esigenze individuali del paziente. Una eccessiva concentrazione, per esempio, otterrebbe quei temuti effetti di viso immobile».

Certo, la competenza del medico fa la differenza: è un mix di formazione, manualità, nozioni chimiche e di esperienza accumulata nell’esercizio della professione. «Oggi è possibile calibrare la concentrazione di tossina botulinica persino in base alla profondità e alla memoria della ruga, ottenendo un risultato davvero preciso».

Effetti collaterali, precauzioni e tempi di recupero


Gli effetti indesiderati sono rari e generalmente lievi: possono comparire piccoli ematomi o ponfi, legati all’iniezione, ma scompaiono spontaneamente in pochi giorni. Qualche paziente riferisce una leggera cefalea nelle ore successive.

Le precauzioni principali nei 3–5 giorni successivi includono:
  • evitare attività sportiva intensa (per non favorire la diffusione della tossina in aree non destinate all’uso);
  • non strofinare energicamente o massaggiare l’area trattata (anche durante la detersione del viso);
  • evitare caldo e freddo eccessivi, come sauna o impacchi di ghiaccio.
Dopo una settimana, l’effetto si stabilizza e il viso appare naturalmente più rilassato.

Un viso rilassato, non immobile


«La neuromodulazione estetica segna l’evoluzione del trattamento con tossina botulinica, che oggi non cancella i segni del tempo, ma li armonizza nell’insieme di un viso curato e disteso, ovvero il miglior segno di giovinezza o di un invecchiamento ben gestito» conclude la dottoressa Marchesotti.

 
Intervista realizzata in collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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