Accesso
Dottori
Come attenuare le rughe della fronte mantenendo l’espressività?

Come attenuare le rughe della fronte mantenendo l’espressività?


Ultima modifica Mar 16/12/2025 | Redazione Tuame

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Rughe attenuate insieme all’espressività preservata: è questo il principale obiettivo dei pazienti che si sottopongono al trattamento con tossina botulinica. Un obiettivo realistico che si ottiene grazie alla neuromodulazione operata appunto con la tossina botulinica: «è un termine da addetti ai lavori che comincia a circolare tra i pazienti più informati, e riguarda la possibilità di controllare la forza contrattile dei muscoli facciali (il cui movimento continuo e spesso involontario genera la formazione delle rughe) attraverso un uso controllato della tossina botulinica» spiega il dottor Massimo Soresina, chirurgo plastico». Lo scopo è attenuare le rughe, non “paralizzare” viso.

I trattamenti viso di neuromodulazione più richiesti


«In genere, le richieste principali sul trattamento con tossina botulinica riguardano la glabella (la ruga tra le sopracciglia) e l’area perioculare (le cosiddette “zampe di gallina”), ma va specificato che, nel panorama farmaceutico internazionale, solo alcune formulazioni sono autorizzate all’uso nella zona attorno agli occhi.

La tipologia di pazienti? Per la maggioranza, donne dai 40 ai 50 anni, anche se negli ultimi anni stanno aumentando gli uomini nella stessa fascia d’età, che desiderano soprattutto la riduzione delle rughe sulla fronte. In ogni caso, chi prova la tossina botulinica ne è soddisfatto e torna a ripeterla» precisa il dottor Soresina. 

Per quali aree del viso esistono rischi o controindicazioni?


La tossina botulinica è un farmaco sicuro, ma che necessita di grande attenzione e competenza da parte del medico. «Qualora si parli di rischio, ci si riferisce sempre a rischi “tecnici”, relativi cioè alla resa estetica del trattamento, e non riguardanti la salute del paziente che, invece, non corre pericolo.

L’errore tecnico più temuto con la tossina botulinica? Che la fronte “scenda” verso il basso determinando la caduta delle sopracciglia: la diffusione locale del farmaco in pochi millimetri di distanza dal punto di iniezione nella fronte può favorire una ptosi palpebrale (caduta della palpebra). Si tratta di errori definiti “tecnici” poiché dipendono da chi inietta il farmaco e non dal farmaco in sé. Spesso sono complicanze temporanee che si risolvono mediante colliri specifici. 

L’importanza del medico qualificato e abilitato


Maggiori sono le competenze mediche (anatomia, tecnica, dosi) minori saranno i rischi che possono presentarsi. Ecco perché invito i pazienti a rivolgersi solo a medici che abbiano seguito corsi di formazione sull’uso estetico della tossina botulinica

Le controindicazioni, invece, riguardano: gravidanza, allattamento, patologie neuromuscolari, febbre o infezioni in atto (anche un mal di gola o un herpes recente richiedono prudenza)».

Per quanto riguarda il resto del viso, siamo nel campo off-label della tossina botulinica, cioè le aree che non hanno un’indicazione ufficiale da parte degli organi regolatori. «Io preferisco trattare solo le d’elezione come fronte e area perioculare» specifica il dottor Soresina.

Risultato naturale con la tossina botulinica? Si può perché oggi non si blocca il muscolo, ma lo si modula

Negli anni la tossina botulinica è stata circondata da vari timori, come ad esempio l’immobilità. «Oggi l’approccio è diverso: si indebolisce il muscolo responsabile della ruga mantenendo un grado di movimento. È proprio questa la logica della neuromodulazione estetica: regolare la forza muscolare per attenuare linee e solchi senza annullare la mimica. Con le dosi corrette, la tossina botulinica non paralizza il volto e preserva la comunicazione non verbale. Regala “solo” uno sguardo più riposato». 

Durata, tempi e frequenza di ripetizione

«I primi effetti della tossina botulinica compaiono in 3–7 giorni, il picco arriva dopo 30 giorni; poi l’effetto sfuma progressivamente, non si “spegne” da un giorno all’altro. La durata media è di 4–5 mesi (talvolta 5–6). Tradotto: per la maggior parte delle persone bastano due sedute l’anno».

E se si volesse intervallare il trattamento in tempi più diluiti? «Allungare l’eventuale frequenza di ripetizione della tossina botulinica non peggiora la situazione: semplicemente le rughe tornano alla loro condizione naturale, e spesso risultano un po’ più morbide rispetto a prima del trattamento, grazie al “riposo” muscolare dei mesi precedenti». 

Quando sottoporsi al trattamento con tossina botulinica


«Secondo la mia visione, la tossina botulinica è indicata quando le rughe sono evidenti a riposo, senza che si contragga la fronte o si stringano gli occhi per esempio. Se la cute è perfettamente liscia a 30 anni, non c’è un’indicazione medica del trattamento, anche se riconosco possano esserci desideri frutto di trend o pressioni mediatiche». 

Sicurezza dei prodotti e scelta del professionista

«La tossina botulinica è largamente impiegata in medicina estetica con un profilo di sicurezza consolidato, a patto però di utilizzare formulazioni delle principali case farmaceutiche, evitando prodotti a basso costo o di dubbia provenienza.

La differenza la fa anche la mano del medico e la sua competenza maturata con l’esperienza e la formazione. Diffidare, inoltre, di “tecniche mirabolanti” spesso improvvisate e sponsorizzate dai social. 

Prima di sottoporsi a trattamenti estetici, meglio verificare il curriculum del medico e la sua specializzazione consultando il sito FNOMCeO, la federazione nazionali degli ordini dei medici e degli odontoiatri, che riporta percorso formativo e le qualifiche dei professionisti. Oltre a ciò, è bene ricordare che, in medicina estetica, la dose (controllata) e la tecnica (mirata) sono ciò che tutela la naturale espressività del volto» conclude il dottor Soresina.

 
Intervista realizzata in collaborazione con Alessandra Montelli.

 


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x