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Filler, tossina botulinica e altri trattamenti: quando la skincare non basta più

Filler, tossina botulinica e altri trattamenti: quando la skincare non basta più


Ultima modifica Mer 09/07/2025 | Dott. Rocco Narciso

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Di solito accade dopo i 50 anni. Arriva un momento in cui ci si guarda allo specchio e si nota che la skincare, pur essendo un’ottima alleata, non è più sufficiente a mantenere il volto fresco e disteso come un tempo. Perché succede? Cosa possiamo fare per contrastare l’invecchiamento in modo naturale e graduale? 

Ne parliamo con il dottor Rocco Narciso, chirurgo plastico e medico estetico, che ci spiega come la medicina estetica moderna possa aiutare a preservare la propria bellezza a lungo termine.

Perché dopo i 50 anni la skincare non basta più?


«La cura della pelle è senz’altro fondamentale, soprattutto quando è costante e mirata per la propria tipologica cutanea, ma ha un limite: agisce principalmente sugli strati più superficiali della pelle, migliorandone l’idratazione e la luminosità. Dopo i 50 anni, invece, l’invecchiamento non interessa più solo l’epidermide (lo strato cutaneo superficiale ndr), ma il derma e i tessuti sottocutanei, in cui si formano i tipici segni dell’età. È il caso delle lassità, dei cedimenti, dello svuotamento del viso e delle rughe più profonde. A quel punto, la crema cosmetica, anche la migliore, non è più sufficiente a contrastare i segni del tempo».

Quali sono i primi segni dell’invecchiamento che compaiono dopo i 50 anni?


«Di solito le rughe di espressione compaiono già prima, dopo i 50 diventano più profonde. Compaiono le rughe di espressione nella zona frontale, tra le sopracciglia e intorno agli occhi, le cosiddette zampe di gallina. I solchi naso-labiali si accentuano, la pelle perde luminosità ed elasticità e inizia a cedere, soprattutto nella parte inferiore del viso. Inoltre, possono comparire discromie e macchie solari, che contribuiscono a un aspetto più spento e stanco.»

Cosa si può fare per evitare un invecchiamento repentino?


«Confermo, molte persone, soprattutto donne in menopausa o uomini over 50-55, temono di svegliarsi e di non riconoscersi più, dalla sera alla mattina. Nello stesso tempo desiderano un intervento soft che preservi la loro bellezza nel lungo periodo.

Fortunatamente oggi la medicina estetica permette di intervenire gradualmente, con trattamenti di precisione, per prevenire un “crollo improvviso” (che spesso è letterale se pensiamo ai cedimenti del viso). È importante però affidarsi a un medico esperto che valuti il viso nella sua globalità, capace di identificare le aree da trattare e costruisca un percorso personalizzato. L’obiettivo non è stravolgere il viso che sta invecchiando, ma accompagnare l’invecchiamento con naturalezza».

Quali trattamenti offre la medicina estetica per una bellezza a lungo termine?


«I trattamenti più utili per chi desidera risultati progressivi e naturali sono:
  • tossina botulinica per distendere le rughe di espressione (in particolare nella parte superiore del volto);
  • filler di acido ialuronico per ripristinare i volumi persi con l’età;
  • trattamenti rigenerativi come la biostimolazione a base di idrossiapatite di calcio diluito, che stimola la produzione di collagene, la proteina responsabile di una buona “impalcatura” del viso;
  • Peeling chimici medicali e laser per migliorare la texture cutanea e uniformare l’incarnato.
L’approccio ideale per la longevità del viso, è olistico, cioè che combini diverse metodiche di medicina estetica, accordando la preferenza all’uno all’altro trattamento, in base alle condizioni del paziente. Per questo si parla di trattamento personalizzato che alla con cui si ottengono risultati armonici e naturali».

La tossina botulinica previene davvero le rughe?


«Molte persone si chiedono se la tossina botulinica sia solo un trattamento temporaneo o se possa anche prevenire l’invecchiamento. Preciso che la sua funzione è quella di modulare la contrattilità dei muscoli del viso da cui hanno origine le rughe di espressione, quindi, l’azione della tossina botulinica sull’invecchiamento è indiretta. Questo accade senz’altro nel breve termine. Tuttavia, riducendo il movimento costante della mimica, la tossina botulinica induce una sorta di “memoria” nella pelle che rallenta la formazione di nuove rughe e il peggioramento di quelle già presenti. In questo senso, possiamo affermare che la tossina botulinica ha un’azione preventiva sulle rughe».

Come funziona la tossina botulinica come trattamento di medicina estetica anti-aging a lungo termine?


«La tossina botulinica agisce rilassando i muscoli responsabili delle rughe dinamiche, come quelle della fronte, tra le sopracciglia e intorno agli occhi. Riducendo questi movimenti ripetitivi e spesso involontari, la tossina limita l’azione di uno dei principali fattori di formazione delle rughe. Se una persona inizia il trattamento con tossina botulinica intorno ai 30-35 anni, potrà prevenire la comparsa di rughe profonde e mantenere un aspetto più fresco anche a distanza di anni».

La tossina botulinica si usa solo sulla fronte o anche in altre zone?


«Gli usi consentiti dal bugiardino della tossina botulinica (che ricordo essere un farmaco), riguardano l’area frontale e peri-oculare. In particolare, c’è solo una tossina botulinica pura in termini di proteine complessanti ed eccipienti, che è approvato per tutto il terzo superiore del viso. 

Tuttavia, c’è un’ampia letteratura sugli usi off-label della tossina botulinica, cioè sul mento, dove rilassa i muscoli che creano quell’effetto “increspato” tipico dell’invecchiamento, o nel collo, per rilassare le bande platismatiche, le "collane di Venere" che in alcune persone compaiono con l’età».

Ogni quanto tempo bisogna ripetere i trattamenti di medicina estetica per mantenere i risultati?


«I pazienti temono la dipendenza dal medico estetico, tant’è che una delle domande più frequenti è proprio “dovrò eseguire filler e tossina botulinica per sempre?”. In realtà, con l’approccio giusto, cioè olistico, non si diventa dipendenti dai trattamenti estetici, perché se combinati bene donano ottimi risultati duraturi. Si tratta di procedure che si effettuano in media 2-3 volte l’anno, non tutti i mesi. Se mi è consentito il paragone, è come andare periodicamente dal dentista. La costanza aiuta a mantenere la pelle nelle migliori condizioni possibili, contrastando gli effetti dell’invecchiamento, ma non bisogna temere di non poterne fare a meno».

È meglio iniziare prima o aspettare di avere più rughe?


«Se si sta pensando al fatidico “ritocchino”, meglio fare una consulenza con il medico estetico prima che i segni del tempo si siano fissati sul volto, anziché arrivare con rughe profonde o cedimenti importanti. Si può iniziare per esempio con trattamenti rigenerativi che migliorano la pelle nel suo insieme, come la biostimolazione. Prevenire è sempre più facile che curare. Inoltre, i trattamenti moderni consentono di ottenere risultati gradevoli senza cambiare la forma o l’espressività del viso. L’obiettivo è sempre mantenere la bellezza il più a lungo possibile, non cambiare volto» conclude il dottor Narciso.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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