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Idrossiapatite di calcio


Lun 23/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’idrossiapatite di calcio è una sostanza minerale, contenuta anche in maniera endogena nel nostro organismo, dal colore giallo e dalla consistenza dura. All’interno del corpo lo si ritrova sotto forma di sali di calcio, per lo più a livello osseo. Nella medicina estetica e nella chirurgia plastica, tale minerale viene adoperato per conferire alle regioni corporee o del viso una maggiore pienezza e volumizzazione, agendo dunque da filler. Nella chirurgia plastica le sfere di idrossiapatite di calcio intervengono invece come sostanze riempitive, durante il processo di osteointegrazione.

COS’È

L’idrossiapatite di calcio è un minerale organico, che si rileva anche in piccole concentrazioni in maniera endogena all’interno delle ossa del nostro corpo, e nella medicina estetica assume lo scopo di sostanza iniettata a fini volumizzanti e di filling.

A differenza di un filling classico operato esclusivamente con acido ialuronico, i nuclei di idrossiapatite di calcio fungono da centri di reclutamento e di rigenerazione delle fibre collagene dello strato profondo, fornendo una trama e un impalco strutturale alla pelle, essendo più duraturi dello ialuronato.

La procedura di filling con idrossiapatite di calcio è eseguibile solo da un medico di medicina estetica esperto della procedura, al fine di non incorrere in spiacevoli effetti collaterali dovuti al sovradosaggio della sostanza o a una sua errata applicazione.

A COSA SERVE

Dal momento che tale sostanza, a uso commerciale, è stata ideata e introdotta negli Stati Uniti, l’istituzione preposta alla vigilanza e alla messa in commercio dei farmaci, la FDA (Food and Drug Administration) si è pronunciata proprio a riguardo dell’impiego, in medicina estetica e in chirurgia plastica, dell’idrossiapatite di calcio.

Gli usi pienamente approvati sono rappresentati da:


  • Difetti e anomalie a carico del distretto maxillo-facciale;

  • Lipoatrofia e processi distrofici correlati ad agenti infettivi come l’HIV;

  • Correzione delle rughe, specialmente le rughe statiche, secondarie al processo naturale di invecchiamento cutaneo e flaccidità della pelle;

  • Correzione dei solchi cutanei del viso, sia quelli moderati che quelli gravi.


In aggiunta a tali indicazioni, sono stati proposti campi d’applicazione aggiuntivi e paralleli. In particolar modo, l’idrossiapatite di calcio entra a far parte della formulazione iniettabile di filler, allo scopo di ottenere un ingrandimento volumetrico delle seguenti aree del corpo:

  • Regione mentoniera e sub-mentoniera;

  • Regione temporale;

  • Regione peri-orbitale;

  • Regione malare e peri-zigomatica;

  • Regione nasale e regione naso-labiale.


PROPRIETA’ MEDICO-ESTETICHE E DERMATOLOGICHE

L’idrossiapatite di calcio è combinata al 30 % sotto forma di microsfere con il 70 % di acqua, al fine di ottenere delle combinazioni gel-viscose di soluzione filler iniettabile in formato liquido.

Tale sostanza agisce come un filler tradizionale: una volta impiantato direttamente in sede intradermica, ovvero nella regione profonda della cute, le microsfere stimolano in maniera subitanea i costituenti principali del derma a rigenerare e proliferare. In particolar modo, le fibre collagene e le fibre elastiche, che formano l’intelaiatura strutturale e funzionale del derma, paiono rinvigorite dall’applicazione del gel filler, restituendo alla pelle luminosità e tonicità.

In alcuni casi, le microsfere di idrossiapatite di calcio possono anche essere coniugate con altre sostanze, come, ad esempio, con la tossina botulinica oppure essere parte integrante di altre metodiche, come la laser-terapia o la radiofrequenza.

Bisogna ricordare che, come gli altri filler, sebbene più lentamente, anche l’idrossiapatite di calcio è riassorbibile, non generando dunque, alla lunga, eventuali problematiche di ordine immunologico.

RISCHI, COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI

L’utilizzo dell’idrossiapatite di calcio potrebbe dare adito a una serie di effetti collaterali, la maggior parte dei quali di minima o modesta entità.

Più in dettaglio, le complicazioni che potrebbero originarsi in seguito all’utilizzo di microsfere di idrossiapatite di calcio miscelate in un preparato filler, sono:

  • Edema;

  • Arrossamento circoscritto;

  • Indolenzimento e sensazione di fastidio nel punto di iniezione;

  • Ecchimosi;

  • Sensazione di prurito;

  • Comparsa di noduli infiammatori reattivi, facilmente eradicabili con frizione meccanica.


FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.


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