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Biostimolazione, il trattamento che “ringiovanisce” il volto senza alterarne i lineamenti

Biostimolazione, il trattamento che “ringiovanisce” il volto senza alterarne i lineamenti


Ultima modifica Lun 09/06/2025 | Dott. Alessio Dini

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Il bello della biostimolazione è che non agisce sul singolo inestetismo (come ad esempio la ruga) ma su tutto il viso, contrastandone la tendenza a cedere. Scopri se è il trattamento che fa per te insieme al dottor Alessio Dini, medico estetico.

A chi è consigliata la biostimolazione?


«La biostimolazione è indicata principalmente per i pazienti a partire dai 40 anni in su. Dopo questa età, la pelle inizia a manifestare i primi segni di lassità e perdita di compattezza. Per i pazienti più giovani, invece, preferiamo proporre trattamenti più soft, come la biorivitalizzazione che, a differenza della biostimolazione, agisce più in superficie, anche se possono sembrare sinonimi.

La biostimolazione, invece, è una vera e propria ristrutturazione della pelle, paragonabile a una sorta di restauro. Viene, quindi, proposta quando si vuole intervenire in modo più deciso sulla qualità della pelle».

Con quale prodotto viene effettuata la biostimolazione?


«Io utilizzo prevalentemente l’idrossiapatite di calcio in forma diluita, una sostanza biocompatibile presente anche nel nostro organismo. È uno dei più efficaci stimolatori naturali di collagene che abbiamo a disposizione in medicina estetica. Inoltre, secondo la mia esperienza clinica, questa molecola può essere combinata ad altri dispositivi medici, come l’acido ialuronico: ho notato che in alcuni pazienti, che presentano determinate condizioni, tale associazione potenzia l’effetto rigenerativo dell’idrossiapatite di calcio, ma è il frutto di una mia osservazione empirica».

Quindi non parliamo di un trattamento che cambia la forma del viso, giusto?


«Esatto. La biostimolazione non agisce sui volumi del volto e non modifica la fisionomia. Il suo obiettivo è migliorare la qualità della pelle, lavorando su parametri come la texture cutanea, la compattezza, l'idratazione e la luminosità. In altre parole: non cambia il viso, ma lo "rinfresca"».

Qual è la differenza tra texture della pelle e skin quality?


«La texture riguarda l'aspetto superficiale: la grana della pelle, i pori, eventuali cicatrici. La skin quality è un concetto più ampio: include la texture, ma vi aggiunge altri parametri, come la compattezza, la tonicità e l'idratazione profonda. Il trattamento di biostimolazione interviene efficacemente su tutti questi aspetti».

Il trattamento di biostimolazione è personalizzato?


«Sempre. Si parte da una visita approfondita, si studia il viso, si ascoltano le esigenze del paziente e si costruisce un piano su misura. Cambia la diluizione del prodotto, la tecnica di iniezione, le aree da trattare. Nulla è standardizzato».

La biostimolazione è adatta a chi non ha mai eseguito un trattamento di medicina estetica?


«Assolutamente sì. È perfetta per chi si avvicina per la prima volta alla medicina estetica: tende a migliorare la pelle in modo naturale, senza rischiare cambiamenti troppo evidenti. La biostimolazione non altera i lineamenti, non gonfia, non stravolge. Spesso aiuta i pazienti a superare la paura iniziale di non riconoscersi più allo specchio, dopo essere usciti dallo studio di un medico estetico».

Perché consiglia questo trattamento?


«Perché rappresenta un approccio intelligente alla bellezza: non è invasivo, è progressivo e sfrutta i naturali meccanismi rigenerativi del nostro organismo, cioè quelli che permettono alla pelle di rigenerarsi e, per usare una metafora del fitness, “mantenersi in forma”. 

Lo consiglio, inoltre, perché aiuta davvero a mantenere una pelle vitale e sana nel tempo. Inoltre, è anche una strategia preventiva: inizia a dare beneficio prima che la pelle mostri segni profondi di invecchiamento».

Cosa si deve aspettare un paziente dopo una seduta di biostimolazione?


«Il paziente, uomo o donna che sia, è importante sappia che la biostimolazione non dà subito l'effetto "wow", come succede per un filler volumizzante. I risultati arrivano gradualmente, perché il collagene ha bisogno di tempo per rigenerarsi: in media 28 giorni. Ma i miglioramenti sono visibili e molto naturali».

Ogni quanto va ripetuto il trattamento per ottenere benefici duraturi?


«Dipende dal punto di partenza. Una paziente giovane, con una pelle discretamente tonica, può ottenere buoni risultati con una o due sedute all'anno. Se invece la pelle è più segnata, con un photoaging più marcato o cedimenti più evidenti, possiamo prevedere sedute ogni 3-4 mesi. In molti casi, la biostimolazione si integra con altri trattamenti».

Come si svolge una seduta di biostimolazione?


«Utilizziamo una microcannula, cioè un piccolissimo tubicino in materiale morbido e flessibile, con cui iniettiamo idrossiapatite di calcio in forma diluita. Questo rende il trattamento molto poco invasivo, riducendo i segni post trattamento: si può verificare un leggero gonfiore temporaneo. Il paziente può tornare subito alla sua routine quotidiana».

La biostimolazione si può abbinare ad altri trattamenti?


«Sì, e anzi spesso la consigliamo proprio in combinazione con altri trattamenti come laser o ultrasuoni. Personalmente, ho sviluppato una tecnica che chiamo Miracle Lift, che abbina laser, ultrasuoni e idrossiapatite di calcio in forma diluita. I risultati su zone come il terzo medio del viso e il collo sono molto soddisfacenti: si ottiene una ridefinizione dell'ovale e un miglioramento visibile della compattezza cutanea».

C'è un segnale della pelle che la porta a dire: “Qui serve una biostimolazione”?


«Sì, quando comincio a notare i primi segni di photoaging: pelle disidratata, più fragile, cadente le prime rughe fini ai lati del volto. In questi casi la biostimolazione è fondamentale non solo per migliorare, ma per prevenire l'aggravarsi della situazione».

In sintesi


La biostimolazione è un trattamento dolce ma efficace, ideale per chi desidera una pelle più compatta, idratata e giovane, senza alterare i lineamenti. Perfetta anche per chi si avvicina per la prima volta alla medicina estetica, rappresenta una delle migliori strategie per promuovere la skin longevity e rallentare il processo d'invecchiamento cutaneo in modo armonico e naturale. Il suo punto di forza è l’azione biologica stimolante, ottenuta con sostanze sicure e biocompatibili come l’idrossiapatite di calcio, che attivano i fibroblasti a produrre più collagene, la proteina che rende compatta la pelle.

 

 

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Dini Alessio

Autore

Medicina estetica

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