Accesso
Dottori
Sclerosanti

Sclerosanti


Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Autore: dott. Di Mattei Di Matteo Oreste

Revisione: 14/07/2021

Le sclerosanti, o scleroterapia, sono soluzioni utilizzate nella terapia sclerosante, un trattamento usato per fronteggiare in modo efficace le problematiche e le malformazioni legate ai vasi sanguigni ed ai disturbi correlati a tale condizione come le vene varicose, le teleangectasie e le emorroidi.

Questa particolare procedura medica, la scleroterapia, sebbene sia utilizzata nella grande maggioranza dei casi per ragioni di carattere puramente estetico, può rivelarsi assai preziosa anche per contrastare gonfiori e disturbi localizzati nonché per malformazioni dei vasi linfatici.

Il principio alla base di questa procedura è l’iniezione determinate sostanze all’interno dei capillari provocandone la contrazione o la chiusura non interrompendo, però, il flusso del sangue, che è così costretto a prendere vasi alternativi. I capillari dismessi vengono successivamente assorbiti dai processi fisiologici del nostro organismo.

Questa tecnica è stata scoperta alla fine del XVII secolo ed ha iniziato a trovare larga applicazione nel corso dell’800. Nell’ultimo secolo la scleroterapia ha seguito lo sviluppo tecnologico e scientifico affinandosi come terapia fondamentale per il trattamento dei vasi sanguigni. L’evoluzione della disciplina ha visto anche l’introduzione di nuove sostanze chimiche maggiormente efficienti e tollerate dall’organismo. Alcune di esse, come il sodio salicilato e la glicerina chromée, introdotte negli anni ’30, sono ancora utilizzate oggi.

Che cos’è la scleroterapia


La scleroterapia, come accennato, prevede l’iniezione di una determinata soluzione nelle vene al fine di provocarne la chiusura ed il collasso. Tali soluzioni sono definite soluzioni sclerosanti e possono essere di diversa natura chimica. La sostanza irritante determina una infiammazione reattiva delle pareti dei vasi con cedimento dello strato interno di tale parete determinando un trombo e la successiva formazione di uno strato fibroso che chiuderà definitivamente il vaso.

Sebbene in passato il procedimento si affidasse alla sola professionalità medica e alle siringhe, nel corso degli ultimi decenni ha beneficiato dell’ausilio delle macchine ecografiche capaci di aumentare la possibilità, da parte del chirurgo, di individuare e di occuparsi in modo più efficacie dei vasi nonché trattare aree più estese e profonde riducendo il numero delle sedute totali. L'iniezione, in questo caso, è guidata da un ecografo, che consente di trattare più di una vena nella stessa seduta in anestesia locale.

Solitamente questi trattamenti sono sufficienti ad eliminare l’inestetismo in modo definitivo in poche settimane sebbene sia concreta la possibilità di recidiva con la formazione di nuove malformazioni a carico dei vasi più esterni sottocute.

Sclerosanti: come si esegue


Il trattamento scleroterapico non prevede particolari preparazioni del paziente né tantomeno periodi di degenza prolungati. Dopo l’esame preliminare da parte del medico, che stabilisce l’entità del problema e le aree da trattare, si può procedere con le sedute e le iniezioni. Prima delle sedute è consigliabile non depilare le aree da trattare né applicare sulla stessa creme e cosmetici di alcun tipo.

La procedura completa può durare da un minimo di 30 minuti ad un massimo di 60 minuti. La prima fase è quella propriamente necessaria ad effettuare le iniezioni mentre per un periodo di 20/30 minuti il medico provvede a massaggiare e comprimere le aree trattate per favorire una maggiore e più efficace diffusione della soluzione sclerosante.

Il trattamento non provoca particolare dolore al paziente sebbene in molti casi sono riferiti lieve bruciore e prurito in prossimità dei punti di entrata degli aghi. Tali effetti si risolvono nel giro di poche ore o si esauriscono nei giorni subito successivi. Se particolarmente fastidiosi possono essere contenuti con l’utilizzo di particolari creme lenitive specifiche sotto esclusiva prescrizione medica.

Sclerosanti: dopo il trattamento


Il trattamento di scleroterapia consente di tornare subito alle normali attività. Si consiglia, di norma, di indossare calze a compressione graduata o bende per 1 settimana. Al termine dell’intervento, in ogni caso, è importantissimo seguire con attenzione i suggerimenti del medico che consistono in:

  • evitare bagni caldi

  • non esporsi ai raggi solari

  • evitare saune

  • evitare qualsiasi fonte di calore


Tenute presenti queste semplici precauzioni è possibile riprendere le proprie attività quotidiane senza particolari limitazioni.

Sclerosanti: perché si esegue


I vasi sanguigni danneggiati sono un problema che può presentarsi in modi diversi. Le vene varicose, ad esempio, sono molto comuni e si consolidano nell’avanzare degli anni affliggendo soprattutto le donne e concentrandosi negli arti inferiori. Sono principalmente un problema estetico, così come le teleangectasie, e come tale finiscono per erodere l’accettazione da parte del paziente del proprio fisico. Non è inusuale, però, praticare tali trattamenti per condizioni di malformazioni linfatiche e vascolari di diverso tipo.

Le vene varicose hanno un’origine prevalentemente genetica sebbene fattori di rischio importanti siano costituiti anche dalle abitudini quotidiane e alimentari dei soggetti interessati.

Hanno un’influenza importante sulla salute delle vene:

  • fattori di carattere ereditario

  • lo stile di vita condotto

  • Il fumo

  • l’alcol

  • l’uso di determinate tipologie di medicinali

  • l’invecchiamento biologico (le vene varicose o simili vengono a presentarsi con un’incidenza ben superiore tra le persone non più giovani).

  • l’obesità

  • l’abitudine a trascorrere lunghe ore in piedi

  • gravidanza

  • menopausa

  • malattie infiammatorie della cute, come la rosacea

  • esposizione ai raggi solari può rivelarsi allo stesso modo un fattore negativo

  • assunzione di contraccettivi orali (secondo molti medici, può favorire l’insorgere di questi problemi)


Sclerosanti: l’insufficienza venosa


L’insufficienza venosa si manifesta quando il sangue venoso in circolazione ristagna a causa di una eccessiva pressione e la funzione di drenaggio è compromessa. L’insufficienza venosa è causata anche da un danno alle valvole venose che normalmente impediscono il reflusso di sangue.

Tale condizione è distinta in insufficienza venosa organica e insufficienza venosa funzionale. La prima rappresenta una condizione ascrivibile ad alterazioni delle vene causate da dermatite da stasi o trombosi venosa profonda in presenza di difetti della funzione valvolare. L’insufficienza funzionale, invece, è dovuta ad un sovraccarico “lavorativo” delle vene che sovraccaricandosi, a causa di linfedema o ridotta mobilità ad esempio, provocano i sintomi comuni di tale disturbo come crampi, gonfiore formicoli agli arti inferiori con effetti progressivi che possono indurre a varicoflebite, cellulite batterica, ischemia oltre che a distrofie e ulcerazioni cutanee.

Sclerosanti: perché si rompono i capillari e si formano le vene varicose?


Alcuni fattori possono determinare l'insorgenza e la formazione di capillari e di vene varicose, le cause più comuni di fragilità capillare sono:

  • Pressione alta (Le oscillazioni pressorie, influiscono sul drenaggio del sangue contribuendo così alla formazione sia dei capillari rotti che delle vene varicose).

  • Indebolimento delle pareti dei vasi

  • Età

  • Sistema endocrino e dosaggi ormonali

  • Obesità

  • Peso con effetto yo-yo, ovvero l’aumento e la perdita repentina di peso ripetuta nel tempo

  • Sforzo fisico

  • Esposizione al sole

  • Forza di gravità


Tecnicamente il processo che induce alla formazione delle vene varicose è attribuibile all’assottigliamento delle pareti venose che si dilatano così in modo permanente e formano il caratteristico effetto visivo sulla cute. Perdendo l’efficienza le vene incidono sulla funzionalità delle valvole e dei condotti venosi riducendo il ritorno del sangue verso il muscolo cardiaco. Per tali ragioni il fenomeno è maggiormente presente negli arti inferiori dove le difficoltà di circolazione incontrano i maggiori impedimenti di natura meccanica.

Per quanto riguarda la maggiore incidenza nel genere femminile, le cause sono ascrivibili alla presenza di quantitativi di estrogeni in esubero determinati dall’età fertile della donna, dalle gravidanze o dall’assunzione di farmaci anticoncezionali. Con la stessa incidenza è possibile osservare però che i lavori in cui si mantiene una determinata postura nel corso del giorno aumentano i fattori di rischio a prescindere dal sesso o dall’età dei soggetti.

Quali problematiche sono risolvibili con le sclerosanti?


Attraverso la scleroterapia è possibile contrastare problemi di varia natura:

  • Le vene varicose, come noto, sono un difetto che riguarda gli arti inferiori, e consiste in delle dilatazioni delle vene piuttosto evidenti ed antiestetiche in cui i vasi in questione si presentano visibilmente gonfi e tortuosi.

  • Le teleangectasie sono, un problema dei vasi sanguigni che può essere contrastato con la terapia sclerosante, e riguarda soprattutto capillari e altri vasi di dimensioni molto piccole. Laddove si manifesti un caso di teleangectasie, i vasi in questione risultano piuttosto evidenti, per quanto di piccole dimensioni, e comportano l’insorgere di evidenti discromie legate al processo infiammatorio cui la pelle è interessata.

  • Emorroidi, cuscinetti vascolarizzati che si trovano nella parte terminale dell’intestino retto e che possono comportare una perdita di mucosa.


Sclerosanti: trattamenti


Purtroppo, una volta che i capillari si sono rotti, i trattamenti conservativi, come i farmaci, integratori orali e prodotti topici, sono poco efficaci. La principale cura contro questo tipo di disturbo è data dalla prevenzione benché la stessa incontri limiti determinati dall’avanzamento dell’età e dai fattori genetici. La prevenzione, dunque, ha lo scopo di rallentare l’insorgenza di disturbi, soprattutto a carico degli arti inferiori, di vene e capillari ma non elimina il rischio in sé determinato da una predisposizione del soggetto.

I principali accorgimenti utili in fase preventiva sono rappresentati dal movimento, dalla dieta e dal controllo del peso corporeo. Il movimento fisico aiuta la circolazione a mantenersi funzionale con una corretta ossigenazione ed un perfetto equilibrio all’interno dei vasi. La mancanza di movimento o la staticità in determinate posizioni aumenta il carico dei capillari provocandone una malformazione. Una dieta sana ed il controllo del peso corporeo contribuiscono a preservare la funzionalità dell’apparato circolatorio grazie ad un apporto di acqua sufficiente e il consumo di cibi contenenti antiossidanti fondamentali per mantenere i vasi sanguigni in buona salute.

Quali risultati offre la terapia sclerosante?


I trattamenti sclerosanti, sono importanti soprattutto dal punto di vista estetico: il fatto che sulle gambe o in altri punti del corpo risultino ben visibili dei vasi sanguigni, magari anche piuttosto gonfi come nel caso delle vene varicose, può costituire un grande disagio nella persona interessata dal problema, al punto da evitare, per quanto possibile, di scoprirsi.

Gli effetti della terapia sono particolarmente soddisfacenti dal punto di vista estetico. Il risultato non è visibile immediatamente ma nel corso delle settimane il progresso nella riduzione delle vene “visibili” è pressoché totale. Se ad essere interessati dai trattamenti sono vasi di grandi dimensioni la progressiva scomparsa richiede un periodo maggiore definibile in termini di mesi. Inoltre nei casi più gravi è spesso necessario sottoporre il paziente a nuove sedute di iniezioni per indurre al collasso i vasi che hanno resistito al primo ciclo di sedute.

Oltre all’aspetto estetico, i trattamenti sclerosanti possono consentire di alleviare diversi fastidi come:

  • Pesantezza

  • Spossatezza

  • gonfiori localizzati

  • discromie della cute


Sclerosanti: effetti collaterali


Gli effetti collaterali della scleroterapia sono rari e solo una piccola percentuale dei pazienti risulta interessato. La consulenza di personale medico qualificato è sicuramente il primo passaggio per evitare effetti collaterali mentre è indispensabile che nel periodo successivo all’intervento si seguano alla lettera i consigli medici e tutte le precauzioni del caso. Gli stessi effetti collaterali possono configurarsi di diversa natura ed intensità e solo in pochi casi è richiesto un successivo intervento medico risolutivo importante.

La scleroterapia può presentare alcuni effetti collaterali, tra cui:

  • Coaguli di sangue in altre vene delle gambe

  • Mal di testa

  • Mal di schiena

  • Macchie della pelle

  • Svenimento

  • Problemi di vista (temporanei)

  • ictus o attacchi ischemici transitori


In presenza di questi sintomi, dopo essersi sottoposti ad un trattamento sclerosante, è opportuno consultare un medico o recarsi al presidio sanitario più vicino al fine di evitare le conseguenze più nefaste per la propria salute sebbene la maggior parte degli effetti collaterali siano del tutto transitori.

Se ci si sottopone ad una terapia sclerosante può accadere che si verifichino:

  • infiammazioni

  • reazione allergica

  • grumi di sangue

  • macchie cutanee

  • neo vascolarizzazione


Fonti:

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

  • Rei Ogawa, Total Scar Managment, Springer, 2020.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019

Di Mattei Di Matteo Oreste

Autore

Farmacia

Accesso contenuti completi

x