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Cedimento del viso dopo i 40 anni? Ecco i trattamenti per risollevarlo (senza stravolgerlo)

Cedimento del viso dopo i 40 anni? Ecco i trattamenti per risollevarlo (senza stravolgerlo)


Mer 04/06/2025 | Dott. Lidia Berloco

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Dopo i 40 anni uno dei segni più evidenti dell’invecchiamento è il cedimento dei tessuti del viso: le guance si svuotano, la linea mandibolare perde definizione, la pelle appare meno tonica. Cosa possiamo fare per contrastare questi cambiamenti?

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Lidia Berloco, medico estetico, che ci ha spiegato che è possibile rimodellare il viso senza stravolgerlo.

Cosa causa il cedimento dei tessuti?


Con l’età il collagene, la proteina fibrosa che sostiene la pelle, inizia a depauperarsi: si impoverisce cioè sia di quantità che di qualità. Da un lato la produzione naturale di collagene rallenta, dall’altro la sua struttura si indebolisce con il risultato di non riuscire più a fungere da impalcatura alla pelle. Inoltre, il grasso sottocutaneo si ridistribuisce. Tutto questo porta a uno svuotamento del volto, soprattutto nella regione zigomatica e mandibolare, con un conseguente “crollo” verso il basso.

Ma non è solo l’età a influire sui cedimenti del viso: perdite di peso importanti, esposizione solare prolungata e fattori genetici contribuiscono a una perdita di tono e di elasticità della pelle.

Quali trattamenti suggerisce per sollevare i tessuti del viso?


Un trattamento molto efficace per contrastare i cedimenti del viso è il filler a base di idrossiapatite di calcio (CaHA), una sostanza naturale composta da ioni di calcio e fosfato, gli stessi presenti nelle ossa e nei denti umani. È biocompatibile e biodegradabile, il che significa che viene riconosciuta dal nostro organismo come una sostanza propria e viene gradualmente riassorbita in modo sicuro.

Se iniettati nei punti giusti, i filler con idrossiapatite di calcio sono in grado di sollevare i tessuti e migliorare la qualità della pelle, poiché questa sostanza stimola la produzione naturale di collagene.

A differenza dell’acido ialuronico, che agisce in modo più superficiale, l’idrossiapatite di calcio si può iniettare in profondità. Una volta iniettata, stimola nella parte più profonda della pelle una reazione infiammatoria che riattiva i fibroblasti e porta alla produzione di nuovo collagene.

Quali sono i benefici dell’idrossiapatite di calcio per il viso?


L’idrossiapatite di calcio non è un semplice filler riempitivo, ma un vero e proprio biostimolante rigenerativo. La sua composizione – microsfere di idrossiapatite di calcio sospese in un gel carrier di carbossimetilcellulosa – permette un duplice effetto:
  1. immediato, grazie all’azione di riempimento e lifting soft ottenuta con l’iniezione;
  2. progressivo e duraturo, perché stimola la neocollagenesi e la produzione di elastina, migliorando la qualità della pelle anche nei mesi successivi.
Secondo lo studio clinico di Yutskovskaya et al. l’effetto biostimolante dura oltre 12 mesi, con un aumento rilevante del collagene di tipo I (quello che si trova in forma più abbondante nel nostro corpo) e un notevole incremento dell’elasticità della pelle dell’85% a 9 mesi dal trattamento.

Dove si inietta e quando si vedono i risultati?


Il filler a base di idrossiapatite di calcio viene utilizzato su aree specifiche: guance, zigomi, linea mandibolare, zona malare.

Dopo l’iniezione si nota subito un miglioramento, anche per il riempimento iniziale che solleva i tessuti. Il risultato reale si consolida dopo un mese o un mese e mezzo.

Quanto dura e quando bisogna ritoccare?


La durata dipende da diversi fattori: età, qualità della pelle, stile di vita. Generalmente si consiglia una seduta all’anno, ma nei casi di svuotamento marcato o età più avanzata si possono eseguire due sedute ravvicinate (a distanza di circa un mese) per un effetto ottimale.

È importante sapere che l’idrossiapatite viene totalmente riassorbita e sostituita dal collagene prodotto dal corpo stesso. Ecco perché il risultato è così naturale.

È un trattamento adatto a tutti?


L’idrossiapatite di calcio è indicata per quasi tutti i tipi di pelle e può essere usato anche su pazienti che hanno già eseguito filler con acido ialuronico. Tuttavia, è sconsigliato in caso di gravidanza o allattamento, malattie autoimmuni in fase attiva, infezioni cutanee in corso.

In caso di pregressi trattamenti con altri filler, è buona norma eseguire prima un’ecografia del volto, per valutare la situazione dei tessuti.

Effetto naturale, mai “gommoso”


Uno dei grandi timori di chi si avvicina alla medicina estetica è l’effetto innaturale. Ma l’idrossiapatite di calcio, grazie alla sua azione rigenerativa, non appesantisce i tratti.

Non dà quell’effetto “gommoso” tipico di alcuni filler con acido ialuronico, anzi è in grado di ripristinare i volumi rigenerandoli, senza stravolgere l’espressività del volto.

Una nuova era della medicina estetica


Oggi la medicina estetica non è più solo “riempire le rughe”. È rimodellare, tonificare, stimolare la pelle a rigenerarsi da sé.

L’idrossiapatite di calcio si inserisce perfettamente in questa filosofia poiché non cambia il volto, lo risveglia.

 

 

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