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La sicurezza e il dialogo col paziente

La sicurezza e il dialogo col paziente


Ven 01/03/2024 | Dott. Maurizio Benci

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“Quasi quasi mi regalo un filler”. Se stai leggendo queste righe, molto probabilmente lo avrai pensato più di una volta. E se a frenarti è la paura del risultato o quella di farti male, fai benissimo a informarti su una questione importante come la sicurezza in medicina estetica. Certo, un filler non è un intervento chirurgico, ma si tratta pur sempre di un trattamento medico che è bene non prendere sottogamba. Ricorda: un paziente felice è anche un paziente informato.

Abbiamo rivolto alcune domande sulla sicurezza in medicina estetica al dottor Maurizio Benci, dermatologo a Firenze.


Cosa deve sapere un paziente che si approccia al filler per la prima volta?


Il filler è un trattamento sicuro, ma lo è solo se eseguito da medici di lunga esperienza, che si aggiornano continuamente, che si affidano a prodotti di qualità, come ad esempio quelli prodotti dalle più grandi case farmaceutiche del mondo. Meglio diffidare di marchi sconosciuti o di brand sorti sul mercato da poco.

Quali sono i dubbi principali sui filler e la tossina botulinica?


Spesso le persone che non hanno mai fatto un filler hanno tanti dubbi, soprattutto quello di uscire dallo studio del medico estetico con un viso trasformato. Certo, molto dipende dal fatto che in giro si vedono ancora,  molte facce innaturali e con lineamenti stravolti. Ma i pazienti devono sapere che tutte le sostanze iniettabili sul viso sono modulabili. Cosa vuol dire? Che è il medico a decidere quanto prodotto infiltrare sul viso affinché il risultato sia più o meno naturale, anche in base alla sua sensibilità estetica.

Da ricordare


La quantità di acido ialuronico e di tossina botulinica, iniettata sul viso, incide sulla naturalezza del risultato finale.

Ma il filler comporta dei rischi?


Dopo l’infiltrazione del filler possono comparire alcuni eventi avversi come gonfiore ed ecchimosi. Molto più raramente, invece, si possono verificare effetti collaterali più seri, legati più al momento dell'operatività che al filler stesso. Il medico esperto è in grado di individuare il presentarsi di un’eventuale complicanza, in modo da risolverla immediatamente. Ed è anche capace di informare il paziente sulla propria capacità di agire per la sicurezza del paziente.

La tossina botulinica è sicura in medicina estetica?


Certo! A differenza del filler di acido ialuronico, che è un dispositivo medico, la tossina botulinica è un farmaco che quindi segue un iter di approvazione severo prima di essere autorizzata all’uso in medicina estetica.

Acido ialuronico e tossina si possono fare insieme ?


Sì, perché l’acido ialuronico serve a riempire le rughe o i volumi del viso (da qui to fill, “riempire”). La tossina botulinica, invece, modula la forza contrattile del muscolo affinché, muovendosi con meno forza, generi meno rughe di espressione. Nella stessa seduta si può trattare il terzo medio superiore del volto con la tossina botulinica e quello inferiore con i filler di acido ialuronico. Ma è meglio aspettare una seconda seduta, a distanza di circa 2 settimane, se è il caso di ritoccare le rughe della fronte con l’acido ialuronico.

Come fare a sapere che il medico è preparato?


Nonostante l’era digitale, il passaparola conta ancora molto. Certo, leggere il curriculum del medico dà buoni indizi in quanto aiuta a comprendere il livello di formazione ed esperienza professionali. Spesso non compaiono solo i titoli e le cliniche, ma anche i libri e gli articoli scientifici che il medico ha scritto. 

I social aiutano?


A volte sì, ma tra video, le foto dei prima e dopo mirabolanti e spiegazioni con eloquio fluente, i social possono affascinare il potenziale paziente piuttosto che fargli comprendere se il medico ha una reale competenza. E così c’è il rischio che egli faccia una scelta di tipo emotivo. 

Come gestire le aspettative del paziente?


Ci sono due tipi di pazienti: quelli che desiderano risultati naturali e quelli del “tutto e subito”. Nel mezzo c’è chi si focalizza sulla rughetta che nella fisionomia  generale del volto non incide sull’aspetto più o meno invecchiato. Ebbene, il medico con lunga esperienza capisce a colpo d’occhio a quale “categoria” appartiene il paziente, e si mette nei suoi panni per spiegargli se è possibile eseguire il trattamento desiderato. Il difficile è far comprendere che spesso la singola ruga è ininfluente, ma bisogna agire sui cedimenti cutanei. Ecco che occorre parlare.

Ma se il risultato del trattamento di medicina estetica non piace?


Il paziente va rassicurato che in medicina estetica tutto si può rimediare: fortunatamente non si tratta mai di risultati permanenti, come quelli della chirurgia plastica. Spesso basta un ritocchino qui e lì per sistemare il risultato che non piace. Ma prima di arrivare a ciò, è bene spiegare che in alcuni casi bisogna procedere per gradi, ecco perché gli effetti della prima seduta potrebbero essere diversi da quanto ci si aspetti.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

 

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Benci Maurizio

Autore

Dermatologia,Medicina estetica

Firenze (FI)

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