Accesso
Dottori
Biorivitalizzazione e bioristrutturazione: le differenze e come funzionano

Biorivitalizzazione e bioristrutturazione: le differenze e come funzionano


Lun 19/06/2023 | Dott. Eliana Lanza

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

A chi è indicato il biorivitalizzante? Ma è diverso dal bioristrutturante? Tutti i dubbi e le novità su due trattamenti che fanno bene alla pelle, ma che hanno caratteristiche diverse.

Biorivitalizzazione e bioristrutturazione: due trattamenti di medicina estetica che spesso vengono scambiati per sinonimi, ma tra i quali c’è una sottile differenza. «Entrambi fanno parte della stessa categoria, poiché si occupano della skin quality. Curano, cioè, la qualità della pelle, rendendola più bella. La differenza tra i due trattamenti consiste nel “grado” di azione migliorativa sulla cute. In estrema sintesi, la biorivitalizzazione idrata la pelle, la bioristrutturazione, invece, ne stimola le funzioni preposte a mantenerla elastica e tonica. Questo vuol dire che sono destinati a un target diverso, che presenta appunto indicazioni ed esigenze diverse. Il lato comune? Il fatto che sono trattamenti più curativi che correttivi in senso stretto, anche se si effettuano con sostanze iniettive» spiega la dottoressa Eliana Lanza, medico estetico a Catania. Cerchiamo di approfondire meglio la differenza tra biorivitalizzazione e bioristrutturazione.

A cosa serve la biorivitalizzazione


Il trattamento biorivitalizzante consiste in diverse iniezioni di acido ialuronico su tutto il viso, con la funzione di idratare la cute. «Ci sono vari tipi di filler biorivitalizzanti. Si passa da prodotti fluidi, composti cioè da molecole di acido ialuronico non cross-linkato, a prodotti più strutturati sotto forma di gel. Questi ultimi sono da preferire perché hanno una resa e una durata maggiore. Se poi nella formula compaiono altre sostanze, come ad esempio il glicerolo, l’effetto rivitalizzante è ancora più efficace, poiché migliora la texture e la luminosità della pelle». 

A chi è indicata la biorivitalizzazione?


La biorivitalizzazione è indicata per chi ha bisogno di un’idratazione profonda, anche per persone giovani partire dai 25-30 anni. Si consiglia un ciclo di 2-3 sedute ogni mese oppure ogni 2 mesi, dipende dai casi. È ideale anche a 40 anni e oltre, ma la pelle non deve presentare segni di photoaging o di cedimento, altrimenti rischia di essere troppo poco performante. In questi casi è necessario passare a un trattamento con un grado di “potenza” maggiore, come la bioristrutturazione.

Che cos’è la bioristrutturazione 


Detta anche biostimolazione, la bioristrutturazione è un trattamento che – come dice la parola stessa – ristruttura la pelle nel profondo poiché la stimola a rigenerarsi. Cosa vuol dire? Che stimola i fibroblasti, ovvero le cellule deputate alla produzione di collagene, a lavorare meglio e di più. E poiché il collagene è la sostanza su cui si fonda la bellezza della pelle, si comprende bene come la bioristrutturazione possa risultare efficace in caso di pelle con segni di invecchiamento. Il collagene dona elasticità, compattezza, tonicità. In sostanza, contrasta la tendenza a cedere e a “incresparsi” in rughe e linee di espressione. Tuttavia, un buon trattamento biostimolante/bioristrutturante stimola anche la produzione di acido ialuronico, aumentando l’idratazione, e di elastina, un’altra sostanza chiave dell’elasticità cutanea.

Novità nella bioristrutturazione


Oggi ci sono bioristrutturanti in grado di dare uno stimolo importante alla formazione di collagene, migliorando notevolmente l’aspetto della pelle. Si tratta dell’idrossiapatite di calcio, una sostanza naturale composta da microsfere di ioni di calcio e fosfato, che è presente anche nel nostro organismo, precisamente nelle ossa e nei denti. Quindi, non dà effetti collaterali ed è completamente riassorbibile. 

Per un trattamento bioristrutturante efficace, l’idrossiapatite di calcio si usa in forma iper-diluita con la soluzione fisiologica e un anestetico. Si inietta su tutto il viso per mezzo di una cannula (un tubicino sottile e flessibile) che, rispetto al tradizionale ago, consente una distribuzione maggiore del prodotto, ma sempre mirata nell’area da trattare. 

Dove si inietta l’idrossiapatite di calcio iperdiluita? 


Non solo sul viso, ma anche sul corpo. Con effetto biostimolante, l’idrossiapatite di calcio si inietta sul collo, sul décolleté, sulle mani e sulle piccole pieghe dell’interno braccia e delle ginocchia, che spesso sono dovute a una lassità dei tessuti. Segno che la pelle è povera di collagene. Ecco che bisogna dargli una sferzata con una bioristrutturazione efficace.

I risultati della bioristrutturazione


La pelle risulta più tonica, elastica e compatta. Le rughe sono attenuate e la texture migliorata. Anche la luminosità risulta aumentata, come se la pelle avesse ricevuto un booster illuminante. I risultati si evidenziano maggiormente nell’arco di 3 mesi, dopo i quali la pelle comincia a produrre più collagene per ristrutturarsi a fondo. 

La durata? Circa 6 mesi, poi è necessario un ritocco per mantenere alta la produzione di collagene più le altre sostanze che rendono bella la pelle, come acido ialuronico ed elastina.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x