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Un filler contro il cedimento cutaneo

Un filler contro il cedimento cutaneo


Lun 14/02/2022 | Dott. Rocco Carfagna

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L’invecchiamento del viso non si manifesta solo con la comparsa delle rughe, ma anche con i cedimenti cutanei. Con il passare del tempo, la pelle cede alla forza di gravità, comportando guance cascanti e mascella poco definita. In alcuni casi, viene interessato anche il mento con la conseguente formazione (o accentuazione) del doppio mento. Quello del rilassamento cutaneo è un processo lento ma irreversibile, dovuto principalmente all’invecchiamento cronologico della pelle. In particolare, la causa risale alla progressiva perdita di collagene, una proteina fibrosa presente nel tessuto connettivo, con la funzione di mantenere salda la struttura della pelle. È il collagene ciò che rende “ancorati” i tessuti cutanei ai muscoli facciali. Grazie alla sua forma fibrosa, si dispone infatti come una matrice che sorregge la cute, impedendone il cedimento. 

Se nelle foto di qualche anno fa noti un viso più tonico e compatto, con i lineamenti più “disegnati”, l’idrossiapatite di calcio è il filler che fa per te. Ce ne parla il Dottor Rocco Carfagna, medico estetico e chirurgo plastico.

Con l’età le fibre di collagene si riducono lentamente sia in quantità che in qualità, diventando meno elastiche e forti. Concorrono a ciò anche le abitudini di vita, come ad esempio l’eccesso di sole, il fumo, l’alimentazione povera di proteine (in particolare la lisina presente nei legumi) e di vitamina C, che stimolano la formazione di collagene. La pelle, inoltre, cede se si subiscono improvvisi e rapidi dimagrimenti o se si è inclini al famigerato effetto yo-yo, cioè ingrassare e dimagrire a cadenza alternata.

Quale trattamento di medicina estetica contro il cedimento cutaneo?


Il primo suggerimento è quello di intervenire prima che la cute sia molto rilassata, ma quando inizia a cedere. Come capirlo? I primi segni di cedimento ai quali prestare attenzione sono:

  • ovale del viso che sta perdendo la definizione di una volta;

  • mandibola che non disegna più un angolo definito tra guancia e collo;

  • linee che vanno dal naso alla bocca più accentuate;

  • zona degli zigomi appiattita;

  • guance svuotate.


Contro il cedimento cutaneo moderato è molto efficace il filler a base di idrossiapatite di calcio, una sostanza che abbiamo nel nostro organismo e che non determina quindi alcun effetto collaterale. In particolare, il filler è composto per il 70% da carbossimetilcellulosa e per il 30% da microsferule di idrossiapatite di calcio, completamente riassorbibili. È stato, inoltre, approvato da FDA, in quanto considerato sicuro e biocompatibile.

Perché funziona? L’idrossiapatite di calcio è un filler che ha la duplice peculiarità di sostenere la pelle nell’immediato e, nel tempo, di stimolare i fibroblasti a produrre nuovo collagene. Questo vuol dire che, una volta iniettato, aiuta a “tirare su” la pelle, anche se il termine non va confuso con liftare, ma si intende che ripristina i volumi del viso che col tempo si sono persi. 

Poi a partire da qualche settimana, sul viso comincia a vedersi l’azione bio-stimolante dell’idrossiapatite di calcio, cioè la sua capacità di indurre il derma a produrre nuove fibre di collagene, nuove sia in senso numerico che qualitativo, cioè più forti e resistenti. Si tratta di una caratteristica unica e intrinseca di questo tipo di filler, che al momento non appartiene a nessun’altra sostanza iniettabile nel viso.

Così nel giro di qualche mese la pelle si ricompatta in modo notevole con un risultato molto naturale. Uno dei vantaggi dell’idrossiapatite di calcio è proprio quello di rigenerare i tessuti senza alterare i lineamenti.

Per quali zone del viso? Si può usare su tutto il viso in modo più o meno diluito, a seconda delle aree di intervento. L’idrossiapatite di calcio funziona in particolare per:

  • rimodellare i contorni del viso;

  • ripristinare i volumi naturali di zigomi e guance;

  • distendere le rughe naso-labiali; 

  • conferire una linea più armonica all’ovale del volto;

  • ridefinire la linea mandibolare e il mento.


Con alcune accortezze si può usare anche intorno alle labbra e agli occhi, dove serve anche per schiarire gli aloni scuri tipici dell’area sub-oculare. L’effetto dura dagli 8 ai 13 mesi, e nel frattempo la pelle del viso si è rigenerata nel profondo, mostrando in modo visibile un aspetto più sano.

Per chi cerca un effetto armonioso e naturale di ringiovanimento del proprio aspetto, agire dall’interno, stimolando la neocollagenesi, è sicuramente un approccio di elezione.

 

In collaborazione con Alessandra Montelli.


 

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Carfagna Rocco

Autore

Chirurgia plastica, Medicina estetica

Salerno (SA)

Roma (RM)


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