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Lifting liquido


Lun 31/10/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il lifting liquido è una procedura di medicina estetica che non prevede interventi chirurgici sul viso, limitandosi a ringiovanirlo per mezzo di filler dermici. Sia il lifting liquido che la biostimolazione agiscono tramite iniezione nella cute di composti idratanti e rinvigorenti, stimolando direttamente il derma cutaneo di zone della pelle sottoposte a inestetismi, secchezza o senescenza cellulare. Il fine ultimo di questi trattamenti è di conferire lucentezza e idratazione alla cute tramite nutrimento degli strati profondi della stessa.

COS’È

Il lifting liquido è un trattamento di medicina estetica che ha lo scopo di rinforzare e stimolare le trame intercellulari del derma cutaneo, restituendo in superficie una cute idratata, tesa e levigata.

Questo trattamento, eseguito da un medico specializzato in medicina estetica, si svolge in tempi molto rapidi e offre come vantaggio una maggiore dispersione della sostanza iniettata (in genere acido ialuronico) all’interno della cute.

INDICAZIONI

Il trattamento di lifting liquido è particolarmente indicato in quelle persone che vogliono trattare alla radice inestetismi vistosi come le rughe facciali oppure pliche cutanee prominenti in altre parti del corpo.

Il lifting liquido interviene soprattutto nel trattamento di:


  • Rughe perioculari e rughe peripalpebrali;

  • Rughe pericommessurali e depressione del philtrum nasolabiale;

  • Rughe della regione frontale;

  • Prominenze cutanee della regione dorsale della mano.


PREOPERATORIO

La procedura di lifting non liquido è una tecnica ben consolidata nella medicina estetica, praticata con mezzi biocompatibili e in genere tollerata egregiamente dal paziente.

Tuttavia, al fine di scongiurare qualsiasi rischio, dopo le doverose informazioni ricevute dal medico, il paziente deve sottoporsi a un preliminare esame allergologico dei mezzi da iniettare e, successivamente, predisporre un trattamento di pulizia accurata del viso o della zona cutanea interessata, comprensiva di peeling abrasivo e di scrub.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di lifting liquido viene eseguito in totale regime ambulatoriale, con il paziente che può restare seduto su una sedia o, al più, fatto distendere sul lettino.

La procedura non prevede in genere il ricorso all’anestesia e inizia con l’accurata disinfezione delle porzioni cutanee elettive per il trattamento, con soluzione a base di clorexidina al 2 % o di iodopovidone.

Dopo la disinfezione, il medico provvede all’inserzione di ago o ago-cannula contenente una soluzione di acido ialuronico arricchita con amminoacidi opppure di botox e sostanze stimolanti la matrice extracellulare, nelle zone del viso richieste, praticando almeno due punture per zona.

POST OPERATORIO

Dopo l’intervento, nella maggior parte dei casi, i pazienti possono ritornare alla consueta vita sociale e relazionale, cercando però di ri-sottoporsi al medesimo intervento di lifting liquido almeno ogni 15 giorni, per circa due o tre mesi, in maniera da mantenere validi i risultati della procedura.

L’accortezza richiesta al paziente è quella di evitare, nei giorni immediatamente seguenti il trattamento, lavaggi della zona cutanea interessata con sostanze chimiche particolarmente aggressive per il pH cutaneo.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Come si è detto, la procedura di lifting liquido prevede l’iniezione di sostanze biocompatibili, prevalentemente di acido ialuronico e di sostanze fortificanti la matrice extracellulare e i fibroblasti per la biostimolazione. In alcuni casi può invece venire direttamente immessa la tossina botulinica, opportunamente purificata.

Nonostante ciò, e anche considerando che in genere non viene praticata anestesia, possono verificarsi degli inconvenienti rari come:

  • Eritemi e arrossamenti diffusi nella zona di iniezione;

  • Formazione di noduli dolenti, tumefatti e arrossati nella zona di iniezione;

  • Dolore di tipo puntorio nella zona dell’iniezione e nelle aree cutanee limitrofe;

  • Alterazione della sensibilità epicritica cutanea nella zona di iniezione e nelle aree contigue;

  • Fenomeni allergici e di ipersensibilità ai mezzi iniettati con la siringa;

  • Shock anafilattico.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology,

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.


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