Non si deve pensare ai filler solo come a un mezzo per riempire una ruga o per ridare turgore ad una zona del viso un po’ svuotata; sfruttando le loro caratteristiche chimico-fisiche che li rende degli ottimi idratanti cutanei ben adattabili all’anatomia del viso, essi possono essere impiegati per valorizzare e mantenere più a lungo nel tempo i risultati ottenuti con altri trattamenti, sia di medicina estetica che finanche di chirurgia estetica.
L’obiettivo finale di un trattamento al viso deve essere quello di dare un migliore aspetto globale e spesso ciò lo si ottiene combinando vari metodi correttivi.
Per esempio, uno sguardo più fresco dato dalle iniezioni di tossina botulinica, che attenua le cosiddette “zampe di gallina” e solleva lievemente la coda delle sopracciglia o dopo un intervento chirurgico di blefaroplastica, che rende le palpebre più “leggere” e libere dalla pelle eccedente, molto spesso non può prescindere dall’uso di filler, che, a seconda dei casi, vanno a dare più tono agli zigomi e maggiore pienezza alle tempie, in modo da rendere tutta la zona degli occhi più viva, fresca e giovanile. Infatti, per massimizzare un risultato non ci si deve mai limitare a correggere il difetto maggiore (le rughette a zampe di gallina o la pelle in eccesso, nell’esempio sopra riportato), ma si deve avere altrettanta cura delle zone circostanti (gli zigomi, le tempie, per esempio), in modo da rendere più completo, duraturo e naturale il ringiovanimento dell’intera area del volto trattata (lo sguardo, in questa circostanza).
Anche la combinazione laser-filler o fili di trazione-filler può essere vincente. Nel primo caso il laser attenua le rughe più fini e superficiali che si possono avere sulle guance e intorno alla bocca, e se, al di sotto dell’area sottoposta a trattamento laser, la pelle ha un buon sostegno e una giusta forma o volume, ha la possibilità di distendersi a sufficienza e quindi il risultato appare senza dubbio molto più gradevole.
Allo stesso modo anche i fili di trazione possono prolungare il loro effetto se agiscono in zone del volto meglio nutrite e con un buon sostegno di base. Nutrimento e giusti volumi possono essere forniti da iniezioni opportune di acido ialuronico di ultima generazione o di calcio idrossiapatite, due filler riassorbibili che, integrandosi ottimamente ai tessuti, migliorano il sostegno e la texture della pelle.
Il fatto che tali filler siano riassorbibili non deve essere visto come un fattore negativo, ma, al contrario, come un modo per potere adattare di volta in volta il trattamento all’esigenza del momento e ai lenti cambiamenti che il tempo provoca sul volto di ognuno di noi. La possibilità di utilizzarli in combinazione con tecniche correttive di vario tipo, fa sì che tali cambiamenti siano ancora più lenti, tanto, a volte, da far desistere dall’idea di un più drastico trattamento chirurgico.
Chiedi una consulenza gratuita al dott.ssa Arianna Tinti CONTATTA ⇓
Chirurgia plastica,Medicina estetica
Bologna (BO)
Forlì (FC)