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Occhio stanco e sguardo stanco


Mar 13/12/2022 | Redazione Tuame

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DEFINIZIONE

L’occhio stanco o sguardo stanco è una particolare espressione degli occhi in base alla quale si percepisce che la persona è stanca, affannata o stressata. Generalmente questo tipo di sguardo può scaturire dai segni dell’invecchiamento cutaneo, i quali sono dovuti a una perdita di tessuto elastico oppure all’azione prolungata dei raggi solari. L’occhio stanco non rappresenta, dunque, nella maggior parte dei casi, una manifestazione patologica. Tuttavia, molte persone fanno ricorso a un trattamento in quanto lo reputano un segno antiestetico, associato a un viso altrettanto stanco e invecchiato.

COSA SONO

L’occhio stanco o sguardo stanco rappresenta un atteggiamento della metà superiore del viso in base a cui si percepisce che il soggetto affetto è particolarmente stressato, stanco o affranto. Spesso l’occhio stanco lo si nota dalle piccole ombreggiature scure, talvolta edematose, localizzate intorno alle palpebre o sotto le palpebre.

Sovente l’occhio stanco si manifesta anche con zone edematose affioranti dalle porzioni più laterali delle ossa zigomatiche, denominate borse malari, rendendo il difetto estetico ancora più accentuato.

L’occhio stanco si può attenuare ricorrendo alla chirurgia plastica nei casi più gravi o alla depigmentazione con effetto schiarente nella maggior parte delle situazioni, se si parla di occhiaie permanenti.

CAUSE E DIAGNOSI

Le cause che conducono allo sviluppo dell’occhio stanco sono il più delle volte da ricercare nella stanchezza cronica, nell’invecchiamento cutaneo, che porta all’indebolimento strutturale della massa palpebrale oppure all’insistita esposizione ai raggi ultravioletti del sole.

Le cause che dunque sono chiamate in causa sono:


  • Qualità del sonno scarsa, con micro-risvegli e mancato raggiungimento degli stati profondi del sonno;

  • Quantità del sonno non sufficiente o deficitaria;

  • Insonnia;

  • Stress;

  • Accumulo di liquidi, evidente soprattutto al risveglio;

  • Lassità e sfiancamento delle strutture palpebrali dovute all’età;

  • Idiosincrasie;

  • Tossicità;

  • Costituzione ereditaria.


La diagnosi dell’occhio stanco viene eseguita dal medico oftalmologo, dal chirurgo plastico o dal medico di medicina estetica durante l’esame obiettivo della visita pre-operatoria valutando e tastando l’entità delle zone ombreggiate e dei rigonfiamenti che circondano la superficie o le superfici palpebrali.

TRATTAMENTI

A parte adoperare dei trattamenti che prevedono iniezioni di acido ialuronico per rinforzare la trama cutanea peri-orbitale, si possono utilizzare delle creme schiarenti quando il difetto predominante è da ricercare nelle occhiaie.

Le creme depigmentanti consentono di ottenere buoni risultati per l’occhio stanco ma in tempi relativamente lunghi: infatti i primi effetti marcatamente visibili sulla cute sono evidenti a partire dai 6 agli 8 mesi successivi alla prima applicazione.

Prima di applicare la crema depigmentante è necessario dapprima effettuare una visita dermatologica, in cui si procede all’ispezione accurata della superficie palpebrale inferiore di uno o di entrambi gli occhi. Successivamente, chiarita la classificazione e la natura dell’inestetismo, si procede alla scelta del trattamento schiarente più efficace, le cui modalità di applicazione sono dettagliatamente fornite al paziente.

L’esecuzione del trattamento depigmentante per l’occhio stanco deve avvenire tenendo conto dei seguenti accorgimenti:

  • Applicazione di uno strato labile e sottile di crema schiarente direttamente sul contorno dell’area ipercromica, nel numero di volte indicato dal medico dermatologo, di norma almeno due volte al giorno;

  • Dopo l’applicazione del prodotto, è di fondamentale importanza lavare bene le mani con prodotti idonei, evitando il contatto con la propria pelle o con la pelle di altre persone nella mezz’ora successiva;

  • Non applicare le creme schiarenti direttamente sul contorno palpebrale o in prossimità della congiuntiva, al fine di incorrere in conseguenze anche gravi; per il contorno occhi sono infatti presenti in commercio creme adatte allo scopo;

  • Se la pelle presenta delle soluzioni di continuo come escoriazioni, ustioni, cicatrici non ancora mature e lesioni di vario genere, l’applicazione della crema depigmentante è controindicata.

  • Le proprietà su cui vertono le creme depigmentanti si basano innanzitutto, come visto, sull’inibizione dell’azione enzimatica della tirosinasi, responsabile della formazione della melanina e della pigmentazione della cute. In secondo luogo, alcuni agenti inducono un maggiore rinnovamento cellulare come l’acido retinoico, mentre altre sostanze, comunemente contenute nelle creme solari, impediscono ai raggi solari di stimolare direttamente la sintesi della melanina.


RISCHI E COMPLICAZIONI

I maggiori effetti collaterali che possono presentarsi in seguito all’applicazione di creme depigmentanti sull’occhio stanco sono:

  • Irritazione cutanea;

  • Prurito;

  • Dermatite;

  • Sensazione di fastidio e bruciore;

  • Comparsa di reazioni allergiche.


FONTI:

  • Simone Grappolini. Blefaroplastica e tecniche ancillari. Padova: Piccin; 2008.

  • Pasquina Fracassi, Maria Silvia Marottoli. Dizionario di dermocosmesi. Milano: Tecniche Nuove; 2006.

  • Andrea Bovero Dall’inestetismo al trattamento cosmetico. Tecniche Nuove, 2011.


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