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Metodo Integra, per un ricorso consapevole alla medicina estetica

Metodo Integra, per un ricorso consapevole alla medicina estetica


Gio 01/09/2022 | Dott. Giovanni D'Alessandro

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Metodo integra: prima di intervenire sul viso o sul corpo di una persona, il medico estetico deve aiutarlo a decifrare i suoi veri desideri di cui spesso non è consapevole. Solo con un approccio più “ragionato” si ottiene il migliore risultato possibile per quel determinato paziente. Ne parliamo con il Dottor Giovanni D’Alessandro, dermatologo e medico estetico, ideatore del Metodo Integra.

Tra filler, tossina botulinica e dispositivi all’avanguardia, la domanda di medicina estetica cresce ogni anno di più. A confermarlo è l’Osservatorio Nazionale di Medicina Estetica della Società Scientifica Agorà, che ha individuato le motivazioni che spingono al “ritocchino” per ogni fascia d’età. Sotto i 30 anni si punta sul miglioramento di sé per risolvere anche eventuali insicurezze; nella fascia 30-40 anni si pensa maggiormente alla prevenzione anti-aging. Dai 40 ai 60 anni l’obiettivo è correggere i segni del tempo già formatisi, per raggiungere un benessere di cui si potrà godere anche dopo i 60 anni, sottoponendosi magari a cure di mantenimento più o meno soft.

Si tratta di motivazioni tutte plausibili e legittime per avvicinarsi alla medicina estetica: se fossero affiancate da un approccio consapevole su ciò che sia meglio per sé, sarebbe l’ideale. Ogni viso deve auspicare al miglior risultato possibile unicamente pensato per se stesso. Al contrario, chiedere in modo arbitrario un filler con la stessa facilità con cui si acquisterebbe un prodotto di bellezza, è la via per l’omologazione! Un qualsiasi trattamento, anche se eseguito in modo tecnicamente corretto, non è detto che valorizzi l’aspetto estetico di quel determinato paziente. 

Il Metodo Integra in Medicina Estetica


In seguito alle “distorsioni” cui negli ultimi anni la medicina estetica è andata incontro, ho ideato una metodologia di approccio al paziente che ho chiamato Metodo Integra. Come dice la parola stessa, tale orientamento prevede di integrare il “ritocchino” nel contesto di ogni viso. Uno degli obiettivi del medico è far comprendere al paziente che ogni viso ha la sua unicità che racchiude in sé una sua propria bellezza. Che va rispettata e valorizzata. Tuttavia, ciò non vuol dire essere integralisti, rifiutando ogni desiderio di cambiamento, ma è importante riconoscere quando in realtà il paziente desidera snaturarsi, con il rischio, quindi, di omologarsi ai modelli propinati dai social (un fattore di cui oggi si deve tener conto).

Ecco che nel Metodo Integra il rapporto medico e paziente diventa fondamentale: le competenze dell’uno incontrano la fiducia dell’altro in un’alleanza che si rivela proficua per entrambi. Il tutto con delicatezza e rispetto della sensibilità del paziente: ricordiamo che se egli si rivolge a uno studio medico, vuol dire che spesso accusa un disagio (anche se questo resta sottaciuto).

Come funziona il Metodo Integra nella medicina estetica?


Con l’invecchiamento, la pelle del viso si assottiglia e perde elasticità, il grasso sottocutaneo perde volume e in più si verifica un riassorbimento osseo. Da qui la formazione di segni e rughe d’espressione, lassità cutanee e lineamenti alterati, come se spostassero la loro sede d’origine. Un volto invecchiato presenta spesso un ovale più allargato rispetto alla giovinezza quando magari aveva una forma più triangolare. Spiegare tutto ciò al paziente vuol dire renderlo più consapevole di quale tipo di trattamento si può eseguire, e di come agirebbe su ogni regione del viso.

Una volta reso il paziente più consapevole, si procede cercando di capire quale è la sua vera richiesta: cambiare aspetto (nei limiti del possibile) o ripristinare la giovinezza perduta (anche qui nei limiti consentiti dai mezzi di oggi). Come si può immaginare, le aspettative sono radicalmente diverse. Nella maggioranza dei casi, la consapevolezza dei processi di invecchiamento fa capire che la strada più idonea per vedersi meglio è il “ripristino”.

Il ripristino dello stato di salute del viso nella sua integrità


Oggi, con le terapie estetiche a disposizione, si può ripristinare il buono stato di salute della pelle, del sottocute e delle strutture muscolari e ossee. Esistono, infatti, tecnologie all’avanguardia e dispositivi medici in grado sia di correggere gli inestetismi che di curarne le cause. È il caso, per esempio, delle apparecchiature dotate di ultrasuoni microfocalizzati che agiscono sugli strati profondi della pelle, quelli che danno sostegno al viso per intenderci. Il trattamento è ecoguidato, permettendo così di vedere le strutture profonde in cui si desidera agire. È in grado di produrre un effetto lifting su viso, collo e décolleté. 

Un altro dispositivo medico per ripristinare le strutture cutanee che si sono impoverite con l’età è il filler a base di idrossiapatite di calcio. Si tratta di una sostanza naturale, presente anche nel nostro organismo (nei tessuti delle ossa e dei denti), che una volta iniettata nel viso, stimola un’importante produzione di collagene, la proteina responsabile dell’elasticità cutanea. Ciò vuol dire che aiuta a contenere i cedimenti e le lassità cutanee, soprattutto della parte inferiore del viso.

Tutti questi trattamenti si avvalgono della valutazione clinica da parte del medico a cui si affianca un’analisi effettuata su molteplici livelli di indagine che tiene conto dell’età, della fase di vita di una persona, dello stile di vita, dell’anamnesi personale e di fattori genetici.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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D'Alessandro Giovanni

Autore

Dermatologia, Medicina estetica

Bari (BA)

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