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Medicina estetica preventiva: il futuro

Medicina estetica preventiva: il futuro


Mar 07/06/2022 | Dott. Maria Grazia Lamberti

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Da terapia d’urto a terapia preventiva dell’invecchiamento. Questo è il futuro della medicina estetica. Ne parliamo con la Dr.ssa Maria Grazia Lamberti, medico estetico.

Negli ultimi tempi la concezione della medicina estetica sta cambiando. Da essere percepita come un rimedio a cui ricorrere solo quando ci si vede invecchiati, viene sempre più considerata come una terapia preventiva antiaging. I trattamenti iniettivi e bioristrutturanti aiutano a invecchiare meglio, con evidenti risultati sull’aspetto del viso. 

La nuova medicina estetica mira a preservare le funzionalità della pelle che, rafforzata e ristrutturata nel profondo, reagirà all’azione del tempo con una marcia in più. Meno rughe e meno lassità cutanee, quindi, ma anche un maggior “controllo” della pelle a segnarsi e a cedere.

Sicuramente l’approccio legato alla correzione del singolo inestetismo resta, ma l’ideale è rivolgersi alla medicina estetica quando i segni di invecchiamento stanno per manifestarsi.

Quali sono i segnali e dove intervenire per mantenere il viso giovane nel tempo?



  • Aspetto perennemente stanco nonostante il riposo

  • Colorito disomogeneo

  • Linee e segni di espressione diffusi

  • Disidratazione della pelle 

  • Abbassamento delle palpebre

  • Linea mandibolare poco definita

  • Espressione un po’ contratta.


Questi sono i segnali che devono indurci a pensare che il processo di invecchiamento è già in atto, com’è naturale che sia. La buona notizia è che si possono contrastare facilmente prima che peggiorino. L’ideale è intervenire là dove serve, a cadenza periodica, senza aspettare che un inestetismo richieda un intervento più invasivo. Anzi, regalarsi ogni tanto qualche piccolo – e sottolineo piccolo – trattamento aiuta a “contenere” l’azione del tempo, ma anche i costi economici. Da questo punto di vista, l’approccio è molto più democratico rispetto al lifting chirurgico di un tempo, poiché sempre più alla portata di tutti.

La medicina estetica diventa, quindi, una sorta di terapia con cui affrontare gli anni che passano con maggiore serenità. E poi oggi le nuove tecniche permettono di restare se stessi, con il proprio volto di sempre, giusto un po’ cambiato per ovvi motivi anagrafici. Ricordiamo che non si può pretendere di tornare all’aspetto dei 20 anni! Però, non vedersi sfiorire fa senz’altro bene all’autostima perché lo specchio restituisce un aspetto fresco e riposato.

Trattamenti di medicina estetica soft da effettuare ogni tanto


Alcuni esempi di trattamenti che rispondano alla concezione del “poco ogni tanto”? Si può iniziare dai peeling medicali che, grazie a un cocktail di acidi esfolianti, levigano la pelle, rendendola più omogenea e luminosa. Poi è possibile iniettare acido ialuronico a diversi pesi molecolari per riempire eventuali esiti cicatriziali da acne o rughette e linee di espressione.

Trattamenti combinati per un miglior risultato estetico


Il protocollo ideale per mantenere un aspetto giovane senza grandi stravolgimenti è associare più trattamenti, come: peeling + filler biorivitalizzante + bioristrutturazione, quest’ultimo di rilevante importanza se il derma ha ceduto, evidenziandosi quindi in lassità dei tessuti del viso. I trattamenti non sempre vengono effettuati nel contesto di una stessa seduta, dipende dalle indicazioni terapeutiche di ogni paziente.

Qual è la differenza tra biorivitalizzante e bioristrutturante in medicina estetica?


Il biorivitalizzante è un trattamento che dona idratazione profonda alla pelle. Indicato quando si ha bisogno di luminosità e freschezza, si effettua tramite iniezioni in punti diffusi con mix di sostanze come: acido ialuronico libero, polinucleoutidi, aminoacidi e vitamine.

Il bioristrutturante, invece, è un trattamento che ristruttura il derma, cioè la parte più profonda della pelle. Lo si suggerisce quando il derma ha subito un assottigliamento e un impoverimento delle fibre di collagene ed elastina, determinando così un cedimento dei tessuti. Si effettua con filler a base di acido ialuronico a basso peso molecolare e con idrossiapatite di calcio. Il primo idrata i tessuti, l’idrossiapatite, invece, li ricompatta, aumentandone la densità. Il risultato è una ridefinizione dei contorni del viso che con l’età perdono appunto di definizione, divenendo più sfuggenti. Oltre che sul viso, i trattamenti bioristrutturanti sono indicati anche per collo e décolleté.

Tossina botulinica a bassi dosaggi


Un ulteriore trattamento per donare freschezza a un viso che con gli anni ha assunto un’espressione contratta, data dai continui movimenti dei muscoli facciali, è quello a base di tossina botulinica. Le dosi minime, quasi micro, danno risultati molto naturali che però distendono il viso, restituendo un’aria riposata.  Se si associano delle iniezioni di acido ialuronico attraverso piccoli pomfi, la distensione della ruga è ancora più efficace. E naturale.

 
In collaborazione con ALESSANDRA MONTELLI.

 

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