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Braccia a pipistrello, cosa fare?

Braccia a pipistrello, cosa fare?


Lun 15/11/2021 | Dott. Tania Basile

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Le braccia a pipistrello sono una condizione che si manifesta lungo il tricipite brachiale con presenza di pelle flaccida e cadente. Le cause delle lassità cutanee del braccio possono essere identificate con l’ invecchiamento cutaneo, con cali ponderali repentini e la presenza di adiposità localizzata. Si presenta dopo i 40 anni, colpisce maggiormente le donne ed in molti casi è riconducibile a cellulite. La correzione delle condizioni più severe di braccia flaccide è affidata ad in interventi di lifting chirurgico o non chirurgico , alla biostimolazione, a trattamenti laser e a radiofrequenza nonché alla somministrazione di farmaci con intralipoterapia o mesoterapia.

Introduzione

Le braccia a pipistrello sono l’incubo di molte donne che si ritrovano con la pelle flaccida sotto le braccia anche senza una causa scatenante definita. Sebbene colpisca principalmente i soggetti che hanno avuto una perdita di peso repentina ed importante, le ali di pipistrello si possono presentare anche in persone in forma a causa dell’invecchiamento cutaneo e della naturale perdita di tonicità della cute in quel particolare distretto.

Il fenomeno, oltre ad accompagnarsi all’avvicendarsi degli anni, è spesso legato al progressivo cambiamento delle abitudini quotidiane con la progressiva opzione di una vita maggiormente sedentaria. Le lassità cutanee delle braccia possono essere risolte con svariate tipologie di trattamenti e non è inusuale, che nelle prime fasi, possano essere contrastate con esercizio fisico, alimentazione sana e cosmetici ad uso topico.

Cosa sono le braccia a pipistrello


Le braccia a pipistrello, dette anche braccia flaccide o ali di pipistrello, sono un inestetismo ascrivibile alla lassità della cute prossima al tricipite brachiale, ovvero del braccio. La condizione si caratterizza per la presenza di pelle cadente e ciondolante maggiormente visibile posizionando il braccio con un angolo retto rispetto al corpo.

Il principale problema delle braccia a tendina è di tipo estetico ma non va sottovalutata l’eventualità di un ostacolo al movimento ed un problema con alcuni tipi di indumenti. Soprattutto nei mesi più caldi, la presenza di braccia flaccide può originare un disagio psicologico per gli individui che ne soffrono.

Cause della braccia a pipistrello


Le cause delle braccia a pipistrello sono svariate e possono essere identificate principalmente con lassità cutanea, adiposità localizzata, calo ponderale repentino e cellulite. Quest’ultima causa spiegherebbe il perché dell’accompagnarsi dell’inestetismo anche in soggetti sani, in forma e normopeso. La presenza della cellulite alle braccia può causare un deterioramento della funzionalità tissutale con un accumulo di liquidi, grasso e tossine che provocano il classico effetto a tendina.

Non va trascurato il fattore legato all’età: l’invecchiamento cutaneo, difatti, rappresenta la principale causa e, di certo, la più comune tra tutti i soggetti colpiti. Dopo i 40 anni la presenza di collagene ed elastina nei tessuti si riduce drasticamente causando un cedimento della pelle. La zona del braccio si dimostra particolarmente sensibile e questo determina l’effetto estetico definito in America “bingo wings”, con un riferimento palese alle braccia sventolanti delle persone che giocano a bingo.

Le ali di pipistrello sono anche generate da un calo del tono muscolare del tricipite che avviene normalmente con l’età ma che può essere accelerato da una diminuzione dell’esercizio fisico o ad un cambio radicale della vita verso opzioni sedentarie.

Le principali cause delle braccia a pipistrello sono:

  • Lassità cutanee

  • Cellulite

  • Cali ponderali repentini

  • Perdita di tono muscolare

  • Invecchiamento

  • Adiposità localizzate

  • Alimentazione scorretta


Come prevenire le braccia flaccide o a pipistrello


La prevenzione può essere un buon modo per evitare di dover porre rimedio alle braccia flaccide. Il primo step della prevenzione è evitare diete fai da te o diete da divano, ovvero quelle diete che puntano a far perdere solo peso senza suggerire attività fisica. Un’altra tappa importante è l’alimentazione sana, equilibrata con un giusto apporto di risorse energetiche e di acqua.

Una buona abitudine per mantenere la pelle delle braccia tonica ed elastica è l’uso di creme ed altre sostanze che possano aiutare la produzione di elastina e collagene. È importante affidarsi sempre a prodotti certificati e di qualità al fine di evitare possibili rischi per la pelle. Infine, una sana attività fisica non può che aiutare a mantenere tonica la pelle intorno al tricipite evitando l’effetto tendina, anche con l’avanzare degli anni.

Trattamento delle braccia a pipistrello


Il trattamento delle braccia a tendina è effettuato con l’uso di diverse tecniche. Il trattamento è solitamente condizionato dalla severità del problema e dalle aspettative del paziente. Nei casi di lassità ridotta e/o nei soggetti giovani è possibile affidarsi a trattamenti che prevedono l’uso di gel o creme, alla carbossiterapia, alla intralipoterapia con acido desossilico o biostimolazione con acido polilattico. Questi interventi permettono un recupero repentino della tonicità cutanee senza invasività.

Nei casi più gravi può essere impiegata la chirurgia attraverso intervento di brachioplastica con la rimozione della pelle in eccesso e, eventualmente, del grasso. L’intervento è moderatamente invasivo e lascia cicatrici. Una alternativa è rappresentata dal lifting non chirurgico con fili di sospensione tuttavia, al momento, la soluzione chirurgica fornisce risultati definitivi, sicuri e rapidi.

I trattamenti ed i rimedi più efficaci per le braccia a pipistrello sono:

  • Lifting non chirurgico

  • Brachioplastica o lifting delle braccia

    • Brachioplastica ascellare

    • Brachioplastica longitudinale



  • Biostimolazione con acido polilattico

  • Intralipoterapia

  • Laser CO2

  • Radiofrequenza

  • Ultrasuoni

  • Carbossiterapia

  • Elettroporazione

  • Attività fisica

  • Creme e gel


Per capire il miglior trattamento in relazione al singolo caso è indispensabile consultare un medico estetico o un chirurgo estetico per determinare il miglior approccio per la condizione in essere.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Rei Ogawa, Total Scar Managment, Springer, 2020.

  • Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

  • Nicolò Scuderi, Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Piccin, 2014.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.

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