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Antinfiammatorio


Mar 26/04/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Un antinfiammatorio è un particolare tipo di farmaco, di natura steroidea o non steroidea, che ha come fine specifico quello di ridurre l’entità o annullare del tutto i fenomeni cellulari correlati a un’infiammazione. Il farmaco antinfiammatorio possiede in genere anche proprietà antidolorifiche e debolmente antipiretiche e, per la maggior parte dei farmaci, può essere acquistato autonomamente in farmacia, senza prescrizione medica. L’abuso di queste sostanze può comportare però seri eventi avversi per la salute come l’intossicazione epatica. Gli antinfiammatori trovano anche applicazione in dermatologia e medicina estetica, sfruttati come medium principale nella mesoterapia.

COS’È

L’antinfiammatorio è quella sostanza farmacologica che agisce sulle cellule coinvolte nella genesi dell’infiammazione, spegnendo la risposta infiammatoria e mitigandone i suoi vari effetti.

L’antinfiammatorio, a seconda della classe chimica cui appartiene, può raggiungere il medesimo scopo sfruttando bersagli molecolari diversi, con tempistiche di azione altrettanto diverse. Parallelamente, il farmaco ad azione anti-infiammatoria può essere applicato sulla cute sotto forma di pomata o unguento oppure può essere direttamente iniettato a livello della circolazione, per sfruttare al meglio l’effetto sistemico nell’intero organismo.

NOMI ALTERNATIVI

Il farmaco antinfiammatorio è anche noto come farmaco antiflogistico, per il fatto che l’infiammazione, intesa come fenomeno cellulare, è denominata (specie nel linguaggio medico) flogosi, e gli eventi cellulari a questa correlati sono conosciuti come eventi flogistici.

STORIA

Già dall’antica Grecia alcune sostanze venivano assunte dall’uomo con la finalità di mitigare il dolore oppure la febbre: ovviamente ancora non si conosceva cosa fosse l’infiammazione né come curarla però ci si adoperava per lenire almeno uno dei suoi effetti, il dolore appunto.

Solo a partire dal XX secolo iniziano a essere prodotti dalle prime industrie farmaceutiche specifici farmaci capaci di agire non esclusivamente sul dolore bensì sull’infiammazione in generale: nascevano così gli antinfiammatori, prima di natura steroidea e, più tardi con la scoperta dell’ibuprofene, anche dei FANS.

A COSA SERVE

L’antinfiammatorio risponde al preciso scopo di intervenire su un’infiammazione in atto nell’organismo, mitigandone gli effetti come: annullare la sensazione dolorifica connessa, ridurre il gonfiore, ridurre il rossore e, in alcuni casi, anche di abbassare la temperatura corporea in caso di febbre.

INDICAZIONI IN MEDICINA ESTETICA E DERMATOLOGIA

Gli antinfiammatori sono utilizzati anche nel campo della medicina estetica e della dermatologia: innanzitutto questi farmaci sono abitualmente prescritti ogni qual volta ci si sottopone a un intervento chirurgico o ambulatoriale, per ridurre l’entità dell’infiammazione reattiva che inevitabilmente si manifesta; interventi come procedure di filling labbra, di lifting della fronte oppure di asportazione di lesioni sospette richiedono generalmente la prescrizione da parte del medico di un buon antinfiammatorio, almeno per le ore immediatamente successive all’intervento.

La mesoterapia è invece una procedura di medicina estetica che consiste nell’inoculare direttamente nel tessuto sottocutaneo del paziente piccole quantità di farmaci antinfiammatori (come l’ibuprofene), con il fine di contrastare gli inestetismi cutanei come la cellulite o le insufficienze venose locali. Questa tecnica viene riservata a una ristretta coorte di pazienti, nei quali sia stata preventivamente esclusa la possibilità di insorgenza di sintomi allergici e anafilattici alle molecole inoculate.

PROPRIETA’ E CLASSIFICAZIONE

Tutti i farmaci antinfiammatori agiscono sull’infiammazione cercando di annullarne la portata ma non tutti questi farmaci agiscono nello stesso modo, con le stesse cinetiche di attivazione e con le stesse proprietà.

Generalmente si distinguono:


  • Farmaci antinfiammatori steroidei


Gli antinfiammatori steroidei sono molto lipofili e condividono la stessa struttura base del cortisone: sono più lenti nel manifestare i propri effetti terapeutici ma, allo stesso tempo, molto potenti ed efficaci nello spegnere la risposta infiammatoria;

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei non selettivi


Gli antinfiammatori non steroidei (o FANS) non selettivi come ibuprofene o ketoprofene agiscono inibendo tutte le isoforme dell’enzima COX, il quale è responsabile della formazione delle sostanze che mediano gli effetti ultimi dell’infiammazione come dolore, gonfiore e febbre: non essendo selettivi, inibiscono anche forme “innocenti” di COX, portando a effetti indesiderati.

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei selettivi


Gli antinfiammatori non steroidei selettivi (FANS selettivi) agiscono inibendo solo l’isoforma dell’enzima COX effettivamente responsabile della genesi degli eventi connessi all’infiammazione.

RISCHI, COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI

Quando assunti per molto tempo oppure vengono utilizzati in maniera eccedente, gli antinfiammatori possono produrre una serie di complicazioni ed effetti collaterali, imputabili soprattutto alla gastrolesività dei FANS non selettivi.

Tra gli effetti collaterali più frequenti si citano:

  • Gastrite severa e reflusso;

  • Pirosi gastrica;

  • Peggioramento di stati ulcerosi o ulcerazione diretta della mucosa gastrica;

  • Nausea e vomito;

  • Diarrea;

  • Intossicazione epatica;

  • Intossicazione renale;

  • Shock anafilattico.


FONTI:

  • Francesco Rossi et al. Torino: Minerva medica; 2020.

  • Mario Guslandi. Patologia gastroduodenale da farmaci antinfiammatori non steroidei. Milano: Springer; 1995.


 


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