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Blefaroplastica: l’orologio biologico torna indietro di 10/15 anni

Blefaroplastica: l’orologio biologico torna indietro di 10/15 anni


Ven 06/09/2019 | Dott. Massimo Dolcet

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Che cos’è una blefaroplastica e perché si esegue?


Una delle problematiche che mi trovo spesso ad affrontare nel mio studio è quella relativa all’invecchiamento dello sguardo, che riguarda sia la popolazione femminile che quella maschile. L’unico modo per risolvere realmente tale problematica è, a mio avviso, un intervento chirurgico di blefaroplastica che può correggere i difetti estetici che interessano la palpebra superiore o quella inferiore, oppure entrambe le palpebre simultaneamente.

Questo tipo di operazione permette la rimozione chirurgica della cute in eccesso presente a livello delle palpebre superiori o dell’adipe erniato presente a livello di quelle inferiori, portando ad un ringiovanimento della zona oculare e spostando le lancette dell’orologio biologico indietro di 10/15 anni. Lo sguardo risulta più fresco, più luminoso, meno stanco e meno “appesantito”.

Inoltre, la blefaroplastica permette di risolvere alcuni problemi funzionali, come ad esempio nel caso in cui la pelle palpebrale presente in eccesso comprometta il campo visivo.

In che situazioni è possibile ricorrere ad un intervento di blefaroplastica?


I casi in cui è indicata la blefaroplastica sono i seguenti:

  • Eccesso cutaneo delle palpebre superiori o inferiori (pelle flaccida o cadente), con o senza lassità muscolare del muscolo orbicolare.

  • Presenza di borse adipose (palpebre superiori e inferiori) e occhiaie.

  • Presenza di rughe a livello delle palpebre inferiori (“zampe di gallina”).


È necessario ricordare che la zona palpebrale è delicata, quindi di solito si cerca, durante l’intervento, di non esercitare una eccessiva tensione.

La blefaroplastica superiore consente la correzione dei difetti estetici presenti nella regione palpebrale superiore e permette di:

  • rimuovere un eccesso di tessuto cutaneo (ptosi cutanea) e una parte del muscolo orbicolare.

  • rimuovere un eccesso di tessuto adiposo (borse palpebrali superiori).


In media, questo tipo di intervento viene richiesto dai/dalle pazienti già a partire dai 40 anni di età.

La blefaroplastica inferiore, invece, è volta a rimuovere le cosiddetteborse sotto gli occhi che si formano per riduzione del tono muscolare e tarsale in particolare con conseguente protrusione dei tre compartimenti adiposi normalmente presenti e che circondano il bulbo oculare. Il tessuto adiposo erniato viene asportato o in alcuni casi riposizionato.

Tramite blefaroplastica non è possibile intervenire sull’occhio scheletrizzato, ossia quell’inestetismo in cui la zona orbitale appare svuotata e priva di volume: in questo caso è opportuno ricorrere a filler riempitivi.

Gli interventi di blefaroplastica (superiore e inferiore) possono essere eseguiti contemporaneamente ed essere associati ad altri interventi di chirurgia estetica.

Come si esegue un intervento di blefaroplastica?


La blefaroplastica deve essere eseguita da uno specialista in questo campo: può essere condotta anche a livello ambulatoriale, non richiede degenza e, appena conclusa, permette al paziente di ritornare a casa.

Prima di eseguire l’intervento è necessario che il medico, durante la visita, tenga in considerazione alcuni elementi:

  • Storia clinica pregressa del paziente.

  • Presenza di patologie oculari: es. glaucoma, allergie oculari, xeroftalmia.

  • Presenza di patologie circolatorie, tiroidee, diabete o altre condizioni mediche gravi.

  • Assunzione di farmaci, vitamine, integratori erboristici.

  • Presenza di allergie a farmaci.

  • Trattamenti medici eseguiti in precedenza (es. interventi chirurgici).

  • Utilizzo di alcol, droghe o fumo di tabacco.

  • Riscontro dell’esame fisico (volto ad individuare le porzioni di cute ridondanti o la capacità di produrre lacrime).


La programmazione del tipo di intervento deve individuare degli obiettivi concreti e raggiungibili, in base alla causa del problema (valutando il tipo di difetto, estetico e/o funzionale) e all’anatomia del paziente (struttura ossea del volto, qualità della pelle e della muscolatura perioculare).

È importante discutere dei probabili esiti ottenibili e ogni potenziale rischio associato ad essi. Il medico deve specificare il tipo di anestesia che verrà utilizzata.

Prima e dopo l’esecuzione della blefaroplastica, si scattano alcune foto al/agli occhio/i trattato/i, che servono come termine di confronto, in modo da poter valutare l’esito ottenuto.

I soggetti idonei alla blefaroplastica sono:

  • individui sani: lo stato di salute viene valutato mediante test di laboratorio.

  • individui non fumatori: è importante smettere di fumare prima di eseguire l’intervento.

  • individui che non presentano patologie oculari (es. glaucoma).


Deve essere evitata l’assunzione di alcuni farmaci che possano favorire/aumentare il sanguinamento (come antinfiammatori o alcuni integratori erboristici).

La blefaroplastica ha una durata di circa 15-20 minuti per ogni occhio. Se si deve intervenire su entrambe le palpebre, il chirurgo di solito inizia con quelle superiori. Le fasi dell’intervento sono:

  • Anestesia: Il medico consiglia la tipologia maggiormente adatta per il paziente.

  • Incisione: In seguito ad incisione, viene rimosso l’eccesso di pelle, muscolo o grasso sottocutaneo, a seconda dei difetti presenti che devono essere eliminati. Questa viene praticata in modo che il taglio sia meno evidente possibile.

  • Sutura: l’incisione viene suturata con suture intradermiche che vengono  rimosse  di solito dopo circa 5/6 giorni.


Al termine dell’intervento può essere applicato un tampone oculare in garza.

Di solito i segni conseguenti alle incisioni non sono evidenti: sulla palpebra superiore la cicatrice è nascosta dalla piega palpebrale, mentre su quella inferiore è mascherata dalle ciglia (il taglio viene eseguito a livello del bordo sottociliare inferiore) oppure avviene per via transcongiuntivale.

L’ intervento di blefaroplastica richiede l’esecuzione di una anestesia?


Sì, la blefaroplastica si esegue di solito in anestesia locale, talora associata a lieve sedazione nel caso si effettui sia superiore che inferiore.

Come viene gestito il post-operatorio in un intervento di blefaroplastica? 


In seguito all’intervento di blefaroplastica, i tempi di recupero del paziente, associati al post-operatorio, sono brevi ed il ritorno alla vita sociale e professionale quotidiana è pressoché immediato perché le palpebre sono particolarmente vascolarizzate e quindi cicatrizzano velocemente e particolarmente bene.

Il tampone oculare applicato può essere rimosso 1 h dopo l’intervento. Entro le prime 48 h dall’intervento si sviluppano gonfiori, edemi ed ecchimosi che scompaiono entro 10 giorni. Possono essere presenti anche irritazione oculare e xeroftalmia.

Alcune precauzioni da seguire sono sottoelencate:

  • La notte dell’intervento è necessario dormire tenendo la testa sollevata, per favorire la riduzione del gonfiore.

  • Fondamentale l’utilizzo del ghiaccio per ridurre entità di edemi ed ematomi.

  • Evitare movimenti o sforzi che possano favorire il sanguinamento.

  • Evitare l’assunzione di farmaci che possano favorire il sanguinamento (aspirina o alcuni farmaci antinfiammatori).

  • Assumere farmaci analgesici nel caso in cui sia presente dolore.


I risultati della blefaroplastica sono visibili dopo alcune settimane massimo un mese dall’intervento: quando gonfiore e lividi scompaiono possono essere apprezzati i primi miglioramenti.

Periodo di convalescenza successivo all’intervento di blefaroplastica


Il periodo di convalescenza successivo ad una blefaroplastica di solito dura non più di una settimana: dopo 1/2 giorni è possibile ritornare alle attività sociali. L’unica medicazione è infatti rappresentata da uno steri strip.

Per favorire la guarigione della ferita e ridurre il gonfiore è consigliabile applicare localmente:

  • Pomate, lubrificanti, unguenti.

  • Garze medicate.

  • Impacchi freddi o ghiaccio.


Ma anche: assumere per via orale farmaci in grado di favorire la guarigione della lesione e ridurre il rischio di sviluppare una infezione. Finché il processo di guarigione non è completato è utile:

  • indossare occhiali protettivi, in quanto è possibile che gli occhi sviluppino fotosensibilità.

  • proteggere l’area palpebrale dai raggi UV: questo accorgimento permette anche di mantenere più a lungo i risultati ottenuti.


Dopo la rimozione dei punti di sutura è possibile l’applicazione del trucco.

Pro e contro associati all’intervento di blefaroplastica


I vantaggi associati all’intervento di blefaroplastica sono:

  • intervento praticabile anche in anestesia locale.

  • ringiovanimento dell’occhio, sguardo fresco e giovane.

  • miglioramento del campo visivo. 

  • cicatrici praticamente invisibili.

  • tempi di recupero brevi.


Gli eventuali rischi in cui è possibile incorrere devono essere discussi con il medico, in modo da valutare se la blefaroplastica può essere effettuata. Infatti, oltre ai rischi conseguenti all’intervento, esistono anche fattori di rischio pre-esistenti. Per questo è molto importante per il medico poter valutare lo stato di salute generale del paziente prima dell’operazione e le eventuali opzioni a disposizione.

I rischi associati all’intervento di blefaroplastica sono:

  • Xeroftalmia e irritazione oculare.

  • Intorpidimento temporaneo della cute palpebrale.

  • Disturbi visivi temporanei (es. diplopia).

  • Formazione di cicatrici.

  • Compromissione della funzionalità palpebrale.

  • Lesioni ai muscoli oculari.

  • Rischio di cecità per emorragia.


Rischio di cecità correlato all’intervento di blefaroplastica


In seguito ad un intervento di blefaroplastica è normale manifestare una lieve riduzione della vista, di solito dovuta al gonfiore dei tessuti, allo stato irritativo che si sviluppa e ai prodotti instillati nell’occhio. Tuttavia, è possibile, anche se molto raramente, che si possa avere una totale perdita della vista, dovuta a:

  • danni al nervo ottico.

  • infezione orbitale.


Questi possono essere causati dall’ingresso di strumenti, utilizzati durante l’intervento, nel bulbo oculare. In questo caso, entro 48 h, si manifesta una emorragia orbitale, associata a diplopia, gonfiore dell’occhio e dolore acuto. È necessario comunicare tali sintomi al medico in modo che possa provvedere ad un intervento chirurgico d’urgenza.

Blefaroplastica transcongiuntivale


Rappresenta una delle due tipologie mediante le quali è possibile eseguire una blefaroplastica inferiore. La blefaroplastica transcongiuntivale prevede un’incisione della congiuntiva della palpebra inferiore: il vantaggio è quello di dare luogo alla formazione di una cicatrice che non è visibile esternamente perché il taglio viene effettuato internamente.

Quando viene preferita la blefaroplastica transcongiuntivale?

  • Pazienti giovani che presentano eccesso di grasso a livello delle palpebre inferiori (senza mostrare eccesso di pelle).

  • Pazienti anziani con eccesso di pelle (lieve, moderato).

  • Pazienti che vogliono eliminare l’eccesso di grasso e che presentano lassità cutanea.

  • Pazienti che non si vogliono esporre a grosse complicazioni.

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Dolcet Massimo

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Torino (TO)


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