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Revisione del 15/07/2023

La rinoplastica è un intervento di chirurgia finalizzato alla correzione di inestetismi e problemi funzionali del naso. L’obiettivo principale è quello di ristabilire l’armonia del naso con il volto e, sotto il profilo psicologico, riequilibrare complessi di accettazione. Le aree mediche di riferimento sono la chirurgia plastica, la chirurgia estetica, la chirurgia maxillo-facciale e l’otorinolaringoiatria.

Cos’è la rinoplastica


I primi interventi rudimentali di rinoplastica furono eseguiti da medici egizi già 4 mila anni fa mentre il filone moderno iniziò a svilupparsi intorno al ‘500 grazie agli esperimenti di alcune scuole di medicina italiane. Il bolognese Gaspare Tagliacozzi fu uno dei primi a teorizzare e praticare tale tipo di intervento chirurgico inaugurando una delle più importanti branche della chirurgia estetica moderna. La necessità di ricostruzione del naso, in principio, si configurò come rimedio alle amputazioni e alle malformazioni, sia congenite che a seguito di un trauma.

Per rinoplastica, dunque, si intende un intervento chirurgico che permette di correggere anomalie del naso sia dal punto di vista estetico che funzionale agendo sulle sezioni osseo-cartilaginee e sulla cute. L’operazione può essere effettuata con metodi chirurgici tradizionali o mediante l’ausilio di laser con un impatto decisamente meno invasivo. Anche sotto il profilo dell’esecuzione, la rinoplastica contempla differenti tecniche subordinate al particolare disturbo o alla singola zona da trattare.

Perché si esegue la rinoplastica


Le ragioni che spingono ad effettuare un intervento di rinoplastica possono essere essenzialmente di carattere funzionale e/o estetico.

Tra i disturbi a ragione funzionale troviamo:

  • Disturbi nella respirazione

  • Setto nasale deviato (correzione con settoplastica o rinosettoplastica)

  • Traumi che compromettono la naturale funzionalità dell’organo

  • Malformazioni congenite


Tra i problemi estetici più comuni è possibile individuare:

  • Gobba ossea

  • Deviazione del setto nasale

  • Narici grandi

  • Malformazioni da trauma o congenite

  • Naso disarmonico

  • Ustioni

  • Patologie del naso


I disturbi estetici del naso sono spesso motivo di disagio psicologico e nel relazionarsi in un gruppo sociale. Tali ragioni evidenziano l’importanza della rinoplastica al fine di eliminare tali limiti per l’individuo. L’armonia ed il benessere del corpo sono aspetti fondamentali per l’individuo, come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle società mediche nazionali.

Rinoplastica non chirurgica: il rinofiller


Sebbene per rinoplastica si intenda un intervento chirurgico, si utilizza lo stesso termine per definire le tecniche di rinoplastica non invasiva. Il rinofiller è il principale intervento non invasivo per la correzione del naso e basa la sua azione sull’efficacia di filler per modellare il profilo nasale. L’acido ialuronico è il principale filler utilizzato in questa tecnica è consente di ottenere risultati esteticamente positivi benché non definitivi.

Nonostante il filler non sia in grado di eliminare o modificare tessuti osseo-cartilaginei, è in grado di rendere armonico il profilo del naso dal punto di vista estetico. Inoltre l’invasività dell’intervento è limitato e può essere effettuato in tempi rapidi, con sedute non superiori ai 30 minuti. Il trattamento non è doloroso e non ha alcun rischio per la salute consentendo di ottenere risultati ad un costo ed in tempi contenuti.

L’intervento di rinoplastica


Ad oggi la rinoplastica è un intervento sicuro e dai risultati positivi, sia per la componente estetica che per quella funzionale. La maggior parte degli interventi di rinoplastica possono essere effettuati in anestesia locale e con tempi di recupero rapidi per i pazienti. Negli interventi più complessi è adoperata l’anestesia generale ed un monitoraggio diretto del paziente nelle 24/48 ore successive.

L’intervento è effettuato principalmente attraverso due metodiche:

  • Tecnica chiusa, che implica l’accesso alle aree da operare mediante una incisione interna alle cavità nasali.

  • Tecnica tradizionale o open, ovvero l’incisione diretta della cute nella zona della columella ovvero l’area che divide le narici alla punta del naso.

  • Tecnica non chirurgica, identificabile principalmente con il rinofiller.


Di norma, inoltre, gli interventi di rinoplastica prevedono, oltre all’intervento primario, un intervento di revisione, per affinare i risultati dell’intervento primario, ed eventualmente una rinoplastica terziaria a distanza di un anno dall’ultima operazione.

La prima fase dell’intervento riguarda il consulto del proprio medico o dello specialista di riferimento. Successivamente il chirurgo espone al paziente, in base al profilo ed al disturbo, i risultati realistici ottenibili, i tempi, i rischi e tutti gli aspetti legati all’intervento. Nel periodo successivo, inoltre, è necessario verificare sotto il profilo psicologico tutti i parametri necessari a procedere.

Nelle due settimane precedenti all’intervento è consigliato non fumare ed assumere alcolici. È altresì indicato di non assumere farmaci a base di acetilsalicilico.

L’intervento ha una durata variabile dai 20 ai 60 minuti in relazione con il disturbo da correggere mentre il ricovero in genere è in day hospital e raramente della durata di 24/48 ore, nel caso di anestesia generale. Al termine dell’intervento di norma vengono applicati dei tutori per permettere la respirazione ed uno apposito a protezione del naso da urti e altri possibili traumi.

Il decorso post operatorio


Nei giorni successivi all’intervento vengono rimossi i tutori interni e viene effettuato un controllo generale sulla guarigione delle lesioni. Il naso, e le aree limitrofe, nelle prime ore possono presentare ecchimosi ed edemi diffusi che tendono a riassorbirsi spontaneamente durante la degenza. Il medico prescrive, a corredo delle norme per una corretta guarigione, antibiotici e antidolorifici per contenere infezioni e dolore post operatorio.

Nei giorni successivi è possibile applicare al naso, in modo adeguato, impacchi di ghiaccio al fine di contenere il gonfiore ed il dolore. La rimozione del tutore esterno è conseguente, in genere, alla terza settimana dall’intervento in contemporanea con il ritorno alle normali attività. Dopo 15/20 giorni il gonfiore tende a scomparire e, se non sono presenti cicatrici esterne, l’intervento è esteticamente non rilevabile.

Rischi e complicazioni della rinoplastica


Come intervento chirurgico la rinoplastica comporta rischi e complicanze di varia natura sebbene sia ormai una tecnica consolidata e sicura nella maggior parte dei casi.

Gli effetti collaterali comuni possono essere identificati in:

  • Sanguinamento

  • Infezione

  • Reazione all’anestesia


I rischi meno comuni, invece, sono ascrivibili a:

  • Difficoltà nella respirazione

  • Intorpidimento delle narici

  • Asimmetria

  • Dolore persistente o cronico

  • Perforazione del setto nasale

  • Necessità di interventi correttivi e supplementari


 

Fonti

  • Alessandro Gualdi, La rinoplastica manuale illustrato, Acta Medica Edizioni, 2014.

  • Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Evaristo Belli et al., Manuale di chirurgia maxillo-facciale, EPC, 2017.

Di Mattei Di Matteo Oreste

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