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Eccesso di filler, no grazie!

Eccesso di filler, no grazie!


Ultima modifica Mar 24/06/2025 | Dott. Domenico Valentini

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Negli ultimi anni, uno dei timori più diffusi tra chi si avvicina alla medicina estetica è quello di ottenere un volto "gonfio", stereotipato e poco naturale. Il fenomeno ha un nome preciso: overfilling. E se un tempo era più probabile incorrere in visi trasformati dall’eccesso di filler, oggi la medicina estetica si sta opponendo sempre più a questi modelli (ma anche tecniche) che poco hanno a che fare con la bellezza a lungo termine. Ne abbiamo parlato con il dottor Domenico Valentini, dermatologo e medico estetico.

Cos’è l’overfilling?


«Overfilling vuol dire eccesso di filler, cioè l’utilizzo smodato di sostanze riempitive come l’acido ialuronico che, in quantità elevate, ha l’effetto di volumizzare il viso in modo innaturale. Come si può intuire, dipende dalla manualità del medico estetico, ma è anche vero che spesso si arriva all’overfilling per soddisfare richieste eccessive e innaturali da parte di pazienti che chiedono di enfatizzare gli zigomi o le labbra. Dietro c’è lo zampino dei social e in genere dei canoni irreali di bellezza, ma il problema è che ci sono medici che non sanno rifiutarsi di fronte a tali richieste. In realtà, il nostro compito è anche quello di porre dei limiti e dire no».

Il medico estetico deve seguire un’etica, quindi…


«Un professionista serio non asseconda le mode, ma studia il viso nel suo insieme. Dopo attenta valutazione e ascolto dei desideri del paziente, propone soluzioni che valorizzano senza deformare, partendo da tecniche meno invasive e approcci graduali. Io, per esempio, comincio sempre con piccole dosi di prodotto. Preferisco rivedere la paziente dopo 3 mesi piuttosto che “forzare” il risultato in una sola seduta. Questo approccio che potremmo definire delicato è l’anima della nuova medicina estetica: intervenire là dove serve senza trasformare».

Come valorizzare il viso senza sconfinare nell’overfilling?


«Evitare l’overfilling significa evitare quell’effetto gonfio che a molte pazienti giustamente non piace. Il segreto è puntare su trattamenti di medicina estetica che mirano a curare la qualità della pelle e a ripristinare l’armonia del volto, perduta a causa del tempo, di un dimagramento eccessivo o di un difetto morfologico. Tra i trattamenti più efficaci:
  • Facial harmonization: un metodo globale che considera il viso nella sua interezza, ripristinando i volumi dove serve e correggendo le proporzioni. Il risultato? Un volto equilibrato, mai eccessivo.
  • Biorivitalizzazione: piccole iniezioni di acido ialuronico debolmente cross linkato con glicerolo, ideali per migliorare la texture e la luminosità della pelle, senza alterare i volumi del viso. Non riempie, ma idrata in profondità e restituisce turgore alla cute».

Un approccio “soft” per risultati più naturali


«I pazienti che beneficiano di questi trattamenti - che possiamo definire “delicati” - ottengono un viso più fresco, riposato, e soprattutto senza stravolgimenti. La biorivitalizzazione, per esempio, non causa gonfiori, ma agisce come un’infusione di nutrimento cutaneo, che si traduce in un complessivo effetto glow. 

Stesso discorso per il trattamento di armonizzazione del volto: se effettuato con piccole quantità ben dosate di acido ialuronico non altera i lineamenti, ma riequilibra un ovale che sta perdendo definizione.

Inoltre, i filler all’avanguardia sono formulati per integrarsi nei tessuti in modo omogeneo e garantire risultati naturali grazie a tecnologie specifiche, come ad esempio la CPM® (Cohesive Polydensified Matrix)».

Come rassicurare un paziente che ha paura di un effetto finto?


«La chiave è il dialogo. Il medico deve spiegare in cosa consiste il trattamento con dovizia di particolari. E poi deve ascoltare le aspettative del paziente, ma anche educarlo al concetto di naturalezza. Tuttavia, a costo di essere impopolare, va chiarito un concetto fondamentale: la medicina estetica non può essere una risposta a un malessere emotivo, come in alcuni casi si tende a fare. Il paziente va inquadrato anche nella sua dimensione psicologica: se mi accorgo che al trattamento affida un valore di problem solving di questioni private, preferisco chiarire che non può aspettarsi da una punturina la panacea di tutti i mali».

A quale medico affidarsi per risultati naturali ed eleganti?


Scegliere il giusto specialista è fondamentale. Ecco alcuni segnali di affidabilità del medico:
  • pone domande al paziente, si prende tempo per ascoltare e valutare;
  • propone un piano di trattamento personalizzato, con step graduali;
  • non promette miracoli e sa dire di no;
  • utilizza prodotti sicuri, di ultima generazione di case farmaceutiche note o tecnologie avanzate.

Addio eccesso di filler


L’effetto viso gonfio si può evitare. Grazie a una nuova filosofia della bellezza, oggi si punta alla valorizzazione dell’identità, non all’omologazione. «Un viso può anche avere delle rughe ma se è armonico, proporzionato e con una pelle sana, resta bellissimo» conclude il dottor Valentini.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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