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40-50 anni: quale trattamento di medicina estetica fare?

40-50 anni: quale trattamento di medicina estetica fare?


Mar 12/03/2024 | Dott. Riccardo Accordi

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Dai 40 ai 55 anni di età possono verificarsi molti cambiamenti sul viso, dove le rughe sono forse l’ultimo dei problemi. Ma è meglio non lasciarsi prendere dal panico: oggi i mezzi per contrastare cedimenti, assottigliamento della cute e altri segni dell’età sono tanti. E tutti non invasivi né “trasformativi”, anzi! Il bello della nuova medicina estetica è che cura la pelle senza alterare i lineamenti. L’obiettivo è restituire un viso più fresco, come lo era qualche anno prima. Ne parliamo con il dottor Accordi.

Quale trattamento di medicina estetica a 45 anni?


Dipende dalle condizioni della pelle. Per capire qual è il trattamento estetico adatto alla fascia di età 40-45 anni e poco oltre è necessaria un’anamnesi accurata.
Sono presenti piccoli cedimenti cutanei, come se la pelle stesse per “cadere” e l’ovale stesse perdendo la sua definizione? C’è giusto qualche rughetta qui e lì, ma il viso è nel complesso in buono stato?

In questi casi, si può procedere a una biorivitalizzazione, un trattamento che consiste in iniezioni di acido ialuronico debolmente cross-linkato associato a peptidi (aminoacidi), vitamine e altre sostanze che rivitalizzano la pelle. 

Su una pelle di 40-45 anni l’ideale è attuare un programma di miglioramento cutaneo che comprende un ciclo di trattamenti iniettivi combinato a peeling medicali. Oggi ci sono soluzioni chimiche esfolianti molto innovative: restano delicate sulla pelle, pur risultando molto efficaci in termini di rigenerazione cutanea. Per questo motivo, i peeling chimici di nuova generazione possono precedere i filler, anche a distanza di qualche giorno dalla seduta. 

Da ricordare


Oltre al viso, si tratta anche collo e décolleté, così l’effetto “beautification” è più armonioso.

E dai 50-55 anni, invece, cosa si può fare?


Dopo i 50-55 anni è più probabile che il viso appaia svuotato, anche se non è la norma: molto dipende dallo stile di vita (fumo, alimentazione, abuso di alcol, eccesso di sole ecc.) e dal DNA individuale. Se la pelle presenta segni di photo-aging, il viso sembra “smagrito” e i lineamenti meno definiti che in passato, si può pensare a una bioristrutturazione. La differenza con la biorivitalizzazione è che agisce più nel profondo della cute, poiché rimpolpa le riserve di collagene, cioè la proteina che dà sostegno e compattezza alla cute stessa.
Questo trattamento bioristrutturante stimola, infatti, la produzione di nuovo collagene. La bioristrutturazione si fa per mezzo di filler a base di idrossiapatite di calcio, una sostanza naturale che, una volta iniettata nel derma, dà un forte stimolo ai fibroblasti, le cellule preposte alla sintesi di collagene. E poi si possono associare filler di acido ialuronico.

Quali sono gli effetti dei filler di idrossiapatite di calcio e di acido ialuronico?


Sono diversi e tutto dipende da come vengono utilizzati. In generale, l’idrossiapatite di calcio può essere iniettato sia puro che diluito: nel primo caso serve per rimodellare l’ovale del viso, si pensi per esempio a una linea mandibolare (in inglese jaw line) che ha perso di definizione, che è uno dei primi segni di invecchiamento.
Se l’idrossiapatite di calcio viene diluito (con la soluzione fisiologica ndr), invece, serve a migliorare fortemente la texture della pelle, ma anche in questo caso si otterrà un effetto di tonicità, come se il volto venisse un po’ tutto ricompattato.
Nella stessa seduta, ai filler di idrossiapatite di calcio si possono abbinare i filler di acido ialuronico per una maggiore resa del risultato, che sarà sempre naturale e armonico.

Come apparirà il viso, in definitiva?


Più compatto, più tonico, ringiovanito ma con eleganza. Non si parla di effetti gonfi o finti, per intenderci. Il viso appare subito più giovane, ma i veri risultati di un trattamento con l’idrossiapatite di calcio si manifestano nella sua pienezza a partire da un mese e mezzo. Dopo questo tempo, inoltre, l’idrossiapatite di calcio continua a “lavorare” nella cute poiché stimola la produzione di collagene che, a sua volta, determina maggiore tonicità. Siamo nel campo di una medicina estetica rigenerativa, cioè che mira a rigenerare la cute oltre che renderla più bella. L’obiettivo è “rinnovare” la pelle facendo leva sulle sue stesse risorse, come appunto il collagene.

I trattamenti di medicina rigenerativa per il viso possono essere considerati dei segreti di bellezza?


Certo, perché non stravolgono il viso come accadeva sino a 6-7 anni fa! Ma lo mantengono uguale a prima, compatibilmente con le possibilità della medicina. Il viso appare un po’ più rinfrescato, come se si volesse spostare di poco le lancette dell’orologio. La medicina estetica oggi non punta più a “creare” (termine non a caso) visi artefatti, ma a rispettare i lineamenti preesistenti. E vuole trasmettere il messaggio che ci si può vedere belli a tutte le età: basta solo – si fa per dire – avere la pelle curata.



 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

 

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