L’exeresi è un procedimento chirurgico che prevede l’asportazione di un tessuto, di un organo, di un corpo estraneo, di una neoplasia o di una formazione patologica a scopo terapeutico. La procedura è eseguita, in genere, mediante l’ausilio di bisturi e, a seconda della complessità e della portata dell’intervento, con la somministrazione di anestesia locale o generale. I rischi legati a tale procedura variano considerevolmente in funzione della tipologia di intervento eseguito sebbene permangano i rischi più comuni come possibili infezioni e sanguinamenti.
Introduzione
L'exeresi è una pratica chirurgica che ha svolto un ruolo essenziale nell'evoluzione e nella storia della medicina. Le prime applicazioni dell'exeresi risalgono all'antichità, quando i primi medici, i chirurghi o semplici guaritori, tentavano di curare malattie e ferite utilizzando strumenti rudimentali. Nel corso dei secoli, con l'avanzare della conoscenza medica e l'affinamento delle tecniche chirurgiche, l'exeresi è diventata sempre più sofisticata ed efficace. L'antica Grecia, ad esempio, vide importanti progressi nella pratica chirurgica, con figure come Ippocrate che contribuirono in modo significativo allo sviluppo e alla codificazione delle procedure in testi medici, come il Corpus Hippocraticum.
Oggi, dalle procedure più semplici alle più complesse, l’exeresi è diventata una prassi medica consolidata, sicura e indispensabile per il trattamento di moltissime condizioni patologiche. Non è sbagliato sostenere che l’exeresi ha rappresentato, e continua a rappresentare, un punto di svolta per la medicina moderna e per la storia dell’umanità. Il progresso delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale aprono nuove strade nel futuro delle tecniche di exeresi.
Cos’è l’exeresi
L'exeresi è una procedura chirurgica che consiste nella rimozione completa di tessuti, organi, neoplasie o formazioni patologiche dal corpo umano. Questa pratica, eseguita da chirurghi altamente specializzati, è fondamentale per il trattamento di una vasta gamma di condizioni mediche. Il termine deriva da una parola greca, come la maggior parte dei termini medici, traducibile con “asportazione”. Questa tipologia di intervento implica, quasi sempre, l’utilizzo di un bisturi.
A cosa serve l’exeresi
L'obiettivo principale dell'exeresi è eliminare completamente la fonte del problema di rilevanza medica, sia esso un tumore, un tessuto danneggiato o un organo malato. Mira a migliorare la salute del paziente, ridurre il rischio di diffusione di patologie maligne e alleviare sintomi dolorosi o disabilitanti.
L'exeresi, come procedura chirurgica, ha molteplici scopi e finalità. Le sue applicazioni variano in base alle necessità specifiche dei pazienti e alle condizioni mediche trattate. Uno dei principali utilizzi dell'exeresi è la rimozione di tumori. Questo può includere tumori benigni e maligni che si sviluppano in diversi tessuti e organi del corpo. L'obiettivo è eliminare completamente il tumore per prevenire la sua crescita e la diffusione delle cellule tumorali (metastasi).
Un ulteriore impiego dell'exeresi è il trattamento di lesioni e traumi gravi che coinvolgono tessuti molli, muscoli o ossa. La rimozione di tessuti danneggiati può facilitare la guarigione e ridurre il rischio di complicazioni. Senza dimenticare la moltitudine di utilizzi per la rimozione di cisti, ascessi, polipi e altre formazioni o nel trapianto di organi quando diventa necessaria per rimuovere completamente l'organo malato o danneggiato.
L'asportazione di tessuti può anche essere utilizzata a scopo diagnostico (la biopsia, ad esempio) aiutando i medici a identificare patologie o a valutare la loro estensione.
Applicazioni dell’exeresi
L'exeresi è una procedura chirurgica ampiamente utilizzata in campo medico, e le sue applicazioni sono estremamente variegate così come la complessità delle singole tecniche di esecuzione.
Le principali applicazioni dell’exeresi includono:
- Chirurgia oncologica (rimozione di neoplasie o rimozione di tessuti a scopo preventivo).
- Chirurgia dermatologica (rimozione di melanomi, carcinoma a cellule basali, lesioni cutanee di vario genere, cisti sebacee, fibromi, verruche).
- Chirurgia plastica e ricostruttiva, estetica (Correzione di difetti congeniti, cicatrici da traumi o precedenti interventi chirurgici, e per la ricostruzione post-mastectomia in caso di cancro al seno, liposuzione, mastoplastica, ecc).
- Chirurgia gastrointestinale(rimozione di parti dell’apparato digestivo come stomaco, intestino o colon).
- Chirurgia cardiovascolare (rimozione di placche aterosclerotiche, correzione di difetti chirurgici congeniti).
- Chirurgia ortopedica(rimozione di tessuti ossei o articolari danneggiati)
- Chirurgia otorinolaringoiatrica(rimozione di polipi nasali, tonsille, adenoidi e tumori della testa e del collo).
- Chirurgia urologica (asportazione di calcoli renali, tumori, prostata ed altre condizioni patologiche del tratto urinario)
- Chirurgia oftalmologica (rimozioni di cisti o tumori oculari).
- Altri impieghi in chirurgia generale.
Le applicazioni cliniche dell'exeresi sono estremamente ampie e variano in base alla specialità medica, alle condizioni del paziente e possono abbracciare più discipline. È importante precisare, dunque, che l’elenco delle specialità e delle applicazioni proposte può non essere considerato esaustivo.
Rischi e complicazioni dell’exeresi
L'exeresi come tutte le procedure chirurgiche comporta rischi e possibili complicazioni. È fondamentale che i pazienti siano informati in modo completo su questi aspetti prima di sottoporli a qualsivoglia intervento. Non è possibile, inoltre, semplificare i rischi e le complicazioni o estenderli a tutte le applicazioni dell’exeresi in medicina a causa della estrema varietà delle situazioni mediche implicate. È comprensibile come la rimozione di una cisti o la rimozione di un rene, ad esempio, abbiano rischi assolutamente differenti e non paragonabili tra loro.
I rischi e le complicazioni più comuni alle diverse applicazioni dell’exeresi sono:
L'infezione del sito è la complicazione più comune ad un intervento chirurgico.
- Sanguinamento o emorragia
Il sanguinamento eccessivo durante o dopo l'intervento è un rischio comune soprattutto in pazienti con problemi di coagulazione o in determinati siti di intervento.
La fase di cicatrizzazione delle lesioni può, in alcuni pazienti o per particolari ragioni, condurre alla formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidi.
Il dolore cronico è un dolore che si sviluppa dopo l’intervento e che perdura anche dopo il termine dei processi di guarigione. È un rischio usuale negli interventi chirurgici.
Le aderenze sono formazioni di tessuto fibroso che uniscono parti di organi o di tessuto normalmente non connesse tra loro. Le aderenze sono comuni negli interventi chirurgici della zona addominale.
- Lesioni ai tessuti circostanti
Durante l'asportazione del tessuto o dell'organo, possono verificarsi danni ai tessuti circostanti, con conseguenze funzionali o estetiche indesiderate.
- Complicazioni legate all'anestesia
L'uso dell'anestesia comporta rischi, compresa la reazione allergica o la complicanza cardiaca o respiratoria. I rischi legati all’anestesia non sono comuni e sono stati fortemente limitati negli ultimi decenni grazie ai progressi della medicina.
- Rischi legati a specifiche procedure
Alcuni tipi di exeresi, come la rimozione di organi vitali o la correzione di difetti cardiaci congeniti, possono comportare rischi specifici correlati all'area trattata.
- Inadeguato controllo della malattia sottostante
Nel caso di exeresi per malattie croniche o oncologiche, potrebbe non essere possibile eliminare completamente la patologia e potrebbe essere necessario il ricorso a trattamenti complementari come chemioterapia o radioterapia.
- Complicazioni post-operatorie
I pazienti possono sperimentare complicazioni post-operatorie, come reazioni avverse ai farmaci, problemi gastrointestinali, problemi respiratori o trombosi venosa profonda, ecc.
- Esiti estetici insoddisfacenti
Nelle procedure estetiche, l'aspetto finale potrebbe non corrispondere alle aspettative del paziente, richiedendo eventuali correzioni o aggiustamenti. Lo stesso problema può presentarsi in altri interventi che implicano il coinvolgimento di tessuti “visibili” (volto, seno, mani).
È importante sottolineare che la maggior parte dei pazienti sottoposti a un intervento di exeresi non sperimenta complicazioni significative, e comunque limitate rispetto ai benefici della procedura. Tuttavia, è fondamentale che i pazienti discutano apertamente con il loro chirurgo i rischi specifici legati al loro caso e che seguano attentamente tutte le indicazioni post-operatorie per minimizzare il rischio di complicazioni e favorire una rapida guarigione.
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- Jeffrey L. Port et al.Exeresi chirurgica per tumore de polmone negli ultra ottantenni. CHEST Edizione Italiana 2004; 4:24-29.
- Francois Montagne et al.Tecniche chirurgiche delle dissecazioni linfonodali nelle exeresi polmonari per cancro.EMC – Tecniche Chirurgiche Torace, vol. 26, iss.1, dicembre 2022, pp. 1-30.
- Alfredo Zucchi et al.Exeresi di piccolo carcinoma basocellulare del padiglione sinistro e chiusura della breccia chirurgica con innesto cutaneo libero.(Intervento presentato al convegno Congresso Nazione Società Italiana di Dermatologia Chirurgica ed Oncologica tenutosi a Cervia nel 19-21 aprile 2012).
- Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.
- Christopher E. Ellison, Robert M. Zollinger.Atlante di tecniche chirurgiche. Decima edizione. Piccin 2018.
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