La mentoplastica è un intervento estetico per il rimodellamento del mento volto a correggere il difetto o l’eccesso di proiezione, ovvero uniformare il contorno del viso, in caso di asimmetria.
La mentoplastica riduttiva è sempre chirurgica e consiste nella riduzione della proiezione della sinfisi mentoniera mediante osteotomie dell’osso del mento, che ne consentano l’arretramento.
Qualora il mento risulti ipo-proiettato rispetto alle altre ossa del viso, è necessario un aumento volumetrico della regione mentoniera, al fine di ottenere un profilo facciale armonioso.
Tale aumento può essere realizzato chirurgicamente, mediante l’apposizione sulla sinfisi mentoniera di specifiche protesi biocompatibili, volte ad incrementare la proiezione.
Questa procedura ambulatoriale offre un risultato definitivo e viene abitualmente effettuata in anestesia locale, associata, all’occorrenza, ad una blanda sedazione.
Qualora si preferisca evitare l’intervento chirurgico, è possibile ottenere l’incremento volumetrico del mento anche mediante iniezione di un filler (acido ialuronico, idrossiapatite di calcio).
In tal caso la correzione è temporanea e necessita di essere ripetuta a distanza di 6-8 mesi. I filler vengono anche utilizzati per correggere asimmetrie del mento e/o del “ferro di cavallo” mandibolare.
Al fine di migliorare le proporzioni del viso, è possibile intervenire anche su altre unità estetiche come la bocca (cheiloplastica), naso (rinoplastica) e zigomi (malaroplastica), sia definitivamente con la chirurgia, sia, quando indicato, reversibilmente, mediante utilizzo di sostanze riempitive (filler).
Il paziente richiedente questo tipo di intervento, deve necessariamente aver compiuto la maggiore età, poiché solo dai 17-18 anni si ultima il processo accrescitivo delle ossa facciali.
Durante la visita specialistica viene valutato lo stato di salute del paziente al fine di escludere possibili controindicazioni all’intervento.
La valutazione prosegue con l’esame estetico dell’ovale del volto: vengono effettuate opportune misurazioni dei segmenti facciali, nonché individuati difetti di proiezione della mandibola e del mento.
Il paziente inoltre viene sottoposto ad una radiografia latero-laterale del viso, necessaria per poter calcolare in millimetri la correzione da apportare.
Durante la visita vengono chiariti i limiti di tale tecnica chirurgica, le possibili complicanze, i tempi di recupero e le aspettative di risultato estetico ottenibili.
Successivamente vengono prescritti opportuni esami del sangue utili a verificare la condizione di salute generale del soggetto.
Avviene in anestesia locale e dura circa 50 minuti; per un maggiore comfort del paziente si consiglia l’associazione di una blanda sedazione con un farmaco ipnotico il cui effetto viene abolito al termine dell’operazione.
Agli interventi chirurgici sopra descritti segue sempre un decorso post-operatorio variabile da individuo ad individuo: l’edema del mento e della regione sotto mentoniera impiega dalle 2 alle 6 settimane per assorbire del tutto. Le complicanze, seppur rare, sono possibili e solitamente gestibili.
L'intervento chirurgico è sempre preceduto da una fase di studio del caso specifico: dopo aver valutato le condizioni generali del paziente ed essersi accertati della idoneità all’intervento, vengono realizzate fotografie in varie proiezioni del volto, cui segue un esame radiografico latero-laterale.
Le immagini così acquisite servono a misurare l’eccesso o, al contrario, il difetto di proiezione esistente, per valutare con precisione il gesto correttivo da eseguire.
Lo specialista fornisce poi al paziente indicazioni specifiche circa l’assunzione del cibo e dei farmaci che si possono o devono assumere sia prima che dopo l’intervento, al fine di ottenere un decorso post-operatorio agevole e breve.
La cicatrice può essere interna alla bocca, e precisamente in corrispondenza del fornice gengivale inferiore, dunque invisibile, oppure in corrispondenza della piega retro-mentoniera, dunque difficilmente apprezzabile se non si solleva il mento.
Un gonfiore e possibili ecchimosi sono apprezzabili nei primi giorni dopo l’operazione; questi andranno assorbendo progressivamente nei giorni seguenti, fino a recuperare un aspetto completamente normale.
L’applicazione di ghiaccio sulle zone trattate viene fortemente consigliato nel post-operatorio, per limitare l’edema e le ecchimosi, abbreviando in tal modo i tempi di recupero.
Si raccomanda il riposo durante I dieci giorni successivi l’intervento di mentoplastica, avendo cura di evitare l’esposizione solare per un periodo di circa due mesi.
Nei primi giorni dopo l’operazione, si raccomanda un regime alimentare che preveda l’assunzione esclusiva di cibi liquidi o morbidi, al fine di evitare di sollecitare la zona dove sono presenti i punti di sutura. È possibile tornare ad un’alimentazione normale dopo 10 giorni.
Chirurgia plastica,Medicina estetica
Napoli (NA)