La forma e le dimensioni del naso possono essere assai diverse; semplificate in categorie, le tipologie di naso sono significative e rappresentano un tratto distintivo per gli individui. Da biglietto da visita per le relazioni interpersonali, il naso, può diventare motivo di disagio psicologico è intaccare la qualità della vita del soggetto. Alcune forme di naso, difatti, possono presentare una gobba nasale accentuata o altri tipi di inestetismi. La chirurgia e la medicina estetica possono intervenire con strumenti come la rinoplastica ed il rinofiller per rimodellare il naso e garantire forme e profili accettati.
Introduzione
Il naso è una delle parti del corpo più visibili; insieme agli occhi e alla bocca è parte del complesso di organi che costituiscono il viso e, grazie alla sua peculiarità, rappresenta un segno di riconoscimento per ogni individuo. I diversi tipi di naso, oltre a caratterizzare un soggetto, sono spesso raggruppati in specifiche categorie con chiaro riferimento a modelli definiti. Per comprendere il legame tra identità e forma del naso basti pensare al “naso dantesco” e l’immediato collegamento con il Sommo poeta.
Esiste il naso perfetto?
Il naso perfetto non esiste, è bene dirlo subito, tuttavia, possono essere identificati dei modelli ritenuti perfetti in funzione dei tempi. Il
naso alla francese oggi è riconosciuto come un modello di perfezione. Altri identificano la perfezione in forme nasale che presentano tratti di diversi
tipi di naso. Il naso della duchessa di Cambridge,
Kate Middleton, è stato “incoronato” come naso perfetto da un gruppo di scienziati britannici; un naso che non presenta una conformazione tipica ma la presenza di diversi tratti riconducibili a diversi tipi di naso.
In passato, le mode hanno individuato come modello di perfezione il
naso aquilino, il
naso greco o il
naso romano. Questo aspetto suggerisce come sia fuori luogo parlare di naso perfetto ma piuttosto di modelli percepiti come tali da una data società in un dato periodo di tempo. Oggigiorno, la maggior parte dei soggetti che si affidano alla rinoplastica richiedono un modello nasale alla francese.
Quanti tipi di naso esistono?
Le diverse forme di naso sono raggruppate in categorie esemplificative che a loro volta sono identificate in negative o positive a seconda della percezione che si ha di quel modello nasale. Il cosiddetto naso alla francese, ovviamente, è un modello universalmente riconosciuto come tendente alla
perfezione estetica, al contrario il naso aquilino presenta tratti riconosciuti come antiestetici. Ovviamente, in base all’accentuazione di un determinato tratto il naso può essere percepito più o meno antiestetico.
Tipi di naso
I modelli di naso più comuni sono:
Il naso alla francese è una delle forme nasali più ricercate e richieste in chirurgia estetica. A dispetto del nome, è una tipologia di naso diffuso in tutte le etnie sebbene si presenti con una maggiore incidenza nelle popolazioni dell’arco alpino.
Il naso all’insù, se poco accentuato, viene riconosciuto come modello di bellezza e si caratterizza per la posizione dell’apice nasale verso l’alto ed il dorso nasale, tendenzialmente, di forma concava. Molti artisti e personaggi dello spettacolo presentano questo tipo di naso e sono riconosciuti come modello di bellezza. Al contrario, un naso all’insù particolarmente grande o accentuato può essere considerato antiestetico e definito volgarmente naso a maiale.
Il
naso a patata è un modello nasale largamente diffuso caratterizzato per apice nasale e narici tondeggianti. Anche in questo caso il livello di accentuazione dei tratti è il “confine tra il bello ed il brutto”: un naso gentile e contenuto passa come modello di perfezione (si veda
Scarlett Johansson); un naso ingombrante e con tratti accentuati passa come inestetismo (come il naso a patata di
Gérard Depardieu)
Il naso aquilino è un modello di naso non particolarmente amato. Anche in questo caso il grado di accentuazione fa la differenza tra ciò che viene considerato antiestetico e brutto e tutto il resto. Non bisogna certamente dimenticare come molti personaggi storici e del mondo dello spettacolo abbiano costruito e legato parte della loro fama proprio alla particolare conformazione del naso.
Uno dei nasi greci più famosi era quello di
Maria Callas, una icona di bellezza universalmente riconosciuta. Ciononostante, il naso greco è percepito come antiestetico a testimonianza del fatto che il profilo nasale è avvertito in modo differente a seconda dei lineamenti del viso, del taglio degli occhi e della forma delle labbra.
Con naso romano si intende un modello di naso a metà strada tra il naso aquilino ed il naso greco. Uno dei più noti “esponenti” di questa categoria è
Tom Cruise, tuttavia non bisogna dimenticare
Giulio Cesare un altro noto rappresentante di questa categoria.
Il naso a punta larga presenta una forma lineare del dorso e della punta nasale ma con narici molto larghe e non proporzionate con le altre strutture nasali.
Il naso storto non è propriamente una categoria poiché tale conformazione può essere dovuta sia a cause genetiche che a traumi. Oltre all’antiestetica forma, tale tipologia di naso può comportare problemi nella respirazione ed un intervento di
settoplastica o rinosettoplastica.
Come correggere la forma del naso
Se percepito come difetto o inestetismo, il naso può diventare un serio motivo di disagio psicologico e la necessità di rivolgersi alla medicina per risolvere il “problema”. Il consulto psicologico è il passaggio centrale al quale segue la visita del medico estetico che valuta le possibili azioni. I principali strumenti per correggere il profilo del naso sono la
rinoplastica ed il
rinofiller. La prima tecnica è un intervento di chirurgia estetica che può accompagnarsi a interventi di settoplastica in caso di necessità. Il rinofiller, invece, è una tecnica meno invasiva, sebbene non definitiva, che permette di raggiungere
risultati soddisfacenti senza ricorrere al bisturi.
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- Alessandro Gualdi, La rinoplastica manuale illustrato, Acta Medica Edizioni, 2014.
- Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.
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