Mar 16/03/2021 | Dott. Samer Al Jalbout
L’invecchiamento della pelle non passa solo per le rughe, ma è caratterizzato anche da un peggioramento della qualità della pelle in termini di luminosità, texture e compattezza. I trattamenti di ringiovanimento cutaneo hanno sempre avuto come obiettivo principale
l’appianamento delle rughe: i trattamenti iniettivi sono sempre stati focalizzati sul riempimento del solco formato dalla ruga, oppure sulla distensione del muscolo responsabile della formazione di quella determinata ruga d’espressione.
Le tendenze attuali della medicina estetica sono invece orientate in primis al miglioramento anche della “skin quality”, ossia della qualità della pelle, partendo dal presupposto che per ottenere risultati ottimali nell’ambito di un trattamento di ringiovanimento è meglio partire da una pelle più sana e curata. L’effetto ringiovanimento si ottiene comunque, così come la distensione delle rughe, ma il risultato complessivo è senza dubbio più naturale e armonioso.
Per ottenere un miglioramento della “skin quality” e mantenere il più possibile i risultati ottenuti con un trattamento di medicina estetica mirato, è consigliabile affiancare sempre delle buone abitudini, quali la skincare quotidiana, un’alimentazione sana e un’attività fisica moderata, così come evitare delle abitudini scorrette, come il fumo di sigaretta o esporsi al sole
senza una protezione adeguata.
La dieta giornaliera dovrebbe contemplare almeno cinque porzioni al giorno, tra frutta e verdura di stagione, in quanto alimenti ricchi di vitamine e oligoelementi preziosi per tutti quei processi metabolici implicati nel mantenimento della qualità della pelle. Ad esempio, la vitamina C è un nutriente estremamente importante per la riattivazione del processo di
produzione di collagene, la proteina più abbondante del derma.
Per meglio capire il ruolo del collagene è utile spiegare che il tessuto cutaneo è formato da tre strati: epidermide, derma e ipoderma o tessuto sottocutaneo.
L’epidermide è lo strato più esterno e ha come funzioni principali quella di proteggere i tessuti sottostanti dagli agenti esterni e di trattenere acqua all’interno, mantenendo quella che è l’idratazione profonda del tessuto.
Il derma è, invece, un tessuto connettivo che svolge per l’epidermide un ruolo prevalentemente di sostegno. Questo è possibile proprio grazie al collagene, che insieme all’elastina, forma una rete solida e stabile, una sorta di “impalcatura” per l’epidermide, in grado di fornire nello stesso tempo compattezza ed elasticità.
L’ipoderma è formato da tessuto adiposo e muscolare: quest’ultimo va a costituire i muscoli mimici, che danno vita a tutte quelle espressioni che caratterizzano le emozioni del volto.
È, però, proprio dalla contrazione dei muscoli mimici che hanno origine le prime rughe, le cosiddette “rughe di espressione”: le rughe frontali, le “zampe di galline”, la ruga glabellare, le pieghe naso labiali, ecc., ossia tutti quei solchi che si formano quando si è concentrati o arrabbiati, o ancora quando si esplode in una sana risata. Le rughe d’espressione, una volta che
il volto torna disteso e i muscoli mimici si rilassano, in genere scompaiono. O meglio, questo è quanto accade a una pelle giovane. Con l’avanzare dell’età, nell’organismo rallenta progressivamente la produzione di collagene, e questo determina un ricambio inefficace tra le fibre vecchie, che vengono degradate, e quelle neoformate, che non sono sufficienti. Questo porta a una perdita di compattezza ed elasticità cutanea, che a sua volta fa sì che si fissino le rughe di espressione.
La comparsa dei segni dell’invecchiamento cutaneo è causata, quindi, principalmente da questa deplezione delle riserve di collagene, che porta nel tempo (già intono ai 40 anni) alla comparsa di rughe, lassità cutanea, secchezza della pelle e peggioramento della texture.
Dermatologia,Medicina estetica
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