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Xantelasmi palpebrali: cosa sono e come trattarli in medicina estetica

Xantelasmi palpebrali: cosa sono e come trattarli in medicina estetica


Lun 12/10/2020 | Dott. Daniela Marciani

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Gli xantelasmi palpebrali sono delle neoformazioni benigne localizzate sulle palpebre superiori o inferiori. Essi si manifestano sotto forma di placche di consistenza molle e di colore bianco-giallastro. Possono essere più o meno sporgenti e di dimensioni variabili. Anche se possono raggiungere dimensioni molto elevate non causano generalmente problemi alla vista, ma rimangono dei difetti di natura estetica.
Le placche sono accumuli di grasso, in particolare di colesterolo. Tuttavia, non è ancora certo se esista un collegamento con le dislipidemie, ossia con l’eccesso di trigliceridi e colesterolo nel sangue. Ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia, come altre patologie che alterano il metabolismo dei grassi (es. cirrosi biliare, cirrosi epatica, ipotiroidismo, pancreatite) possono essere collegate alla formazione degli xantelasmi, ma la connessione non è sempre presente.

Compaiono intorno ai 40 anni, in persone che possono o non possono presentare elevati livelli di colesterolo nel sangue, e che partono da un puntino per poi espandersi fino a raggiungere anche dimensioni elevate (possono arrivare a 10 cm). Man mano che si espandono questi “puntini gialli” possono diventare troppo visibili e quindi fastidiosi, e a volte capita che due lesioni vicine confluiscano tra loro creando fastidi al naturale movimento delle palpebre.
Quando sono piccoli, molte donne riescono anche a nasconderli con il trucco. Quando però le dimensioni aumentano, mascherarli inizia ad essere sempre più difficile. Si sceglie di togliere gli xantelasmi per un motivo prettamente estetico: non danno problemi alla funzionalità dell’occhio, né al campo visivo, ma possono essere particolarmente fastidiosi quando ci si guarda allo specchio.

Lo sguardo è il punto focale del volto, è l’emblema dell’espressività di ognuno. Non sentirsi in armonia con i propri occhi può creare problemi anche a livello di espressività: la presenza delle placche può “falsare” quello che si desidera esprimere.
Gli occhi d’altronde “parlano”: quante volte, quando si è in confidenza con una persona, ci si intende con uno sguardo? O quante volte si decide di fidarsi di una persona, proprio perché ha degli occhi che “ispirano fiducia”.
È importante sentirsi in armonia con il proprio sguardo, per cui se lo xantelasma raggiunge dimensioni tali da non permettere alla persona di sentirsi a proprio agio, è consigliabile procedere con la rimozione.
Per prevenire invece la formazione degli stessi, anche se non è certo il collegamento con una possibile dislipidemia, è comunque utile seguire una dieta corretta che controlli gli introiti di zuccheri semplici (dolci, bevande zuccherate, ecc.) e grassi saturi.

 

Il trattamento degli xantelasmi palpebrali con il Laser Co2


“Da un punto di vista terapeutico convenzionale, non esiste cura. Gli xantelasmi possono solo essere rimossi chirurgicamente con la tecnica tradizionale che segue le linee della blefaroplastica, con laser ablativo Co2 oppure con apparecchiature medicali ablative mini-invasive.
Nessuna di queste è migliore rispetto alle altre, dipende dall'estensione delle lesioni e dall’attitudine del paziente a “finire sotto i ferri” .
La chirurgia classica rimuove in toto le lesioni e può essere associata a una blefaroplastica, i tempi di recupero possono essere un po’ più lunghi rispetto ad un laser Co2 o un elettromedicale ablativo. Con queste tecniche il down time è sicuramente più breve.
Purtroppo, qualsiasi sia la scelta, gli xantelasmi hanno una alta percentuale di recidiva.

 

 

 

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