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SMAS – Sistema Muscolo Aponeurotico Superficiale

SMAS – Sistema Muscolo Aponeurotico Superficiale


Lun 09/10/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

SMAS è una sigla che indica il sistema muscolo aponeurotico superficiale, che consiste in una parte della muscolatura del viso, che si estende superiormente dalla galea capitis fino al platisma inferiormente. Tramite delle emanazioni con cui si fissa al derma, lo SMAS è spesso oggetto della chirurgia plastica, che si pone il fine di rimodellare le espressioni facciali e la correzione degli inestetismi del volto.

COS’È LO SMAS?


Il sistema aponeurotico muscolare superficiale, noto come SMAS, è una porzione della muscolatura del viso, che si espande dal platisma inferiormente alla galea capitis superiormente, continuandosi con la fascia temporoparietale.

Il sistema muscolo aponeurotico superficiale SMAS si collega al derma tramite delle emanazioni verticali e viene manipolato durante la chirurgia estetica facciale come il lifting facciale o ritidectomia.

Tale intervento viene effettuato da un chirurgo esperto della procedura, il quale può procedere attraverso una metodica tradizionale o attraverso metodiche non tradizionali, giungendo allo stesso risultato in modalità diverse.

Nella maggior parte dei casi, il risultato definitivo di un intervento di ritidectomia dura per diversi anni, con la necessità di sottoporsi a piccoli trattamenti correttivi periodici; la durata dei benefici della ritidectomia sono comunque soggettivi e variano da persona a persona.

INDICAZIONI


Come detto, la ritidectomia che agisce sullo SMAS è un intervento chirurgico che si rivolge alle persone nelle quali i segni dell’età incedono inevitabilmente, dove la pelle del volto tende dunque ad afflosciarsi e a raggrinzirsi, formando rughe statiche e altre depressioni.

La ritidectomia risulta dunque indicata a tutti i soggetti che desiderano acquisire uno sguardo e un viso ringiovaniti, dall’aspetto più riposato, fresco e lucente.

PREOPERATORIO


La fase preoperatoria dell’intervento prevede un accurato colloquio tra il chirurgo incaricato della procedura e il paziente, al fine di rilevare se le condizioni per poter operare sono presenti e se non vi sono controindicazioni alla procedura.

Innanzitutto, durante la fase anamnestica della visita, il paziente riferisce al medico la presenza di patologie in atto e l’eventuale familiarità per patologie importanti ai fini dell’intervento, come ad esempio coagulopatie e l’emofilia. Dopo la fase di anamnesi patologica e dopo aver riportato al medico la lista dei farmaci attualmente in uso, la visita prosegue con l’esame obiettivo del volto del paziente.

Durante l’esame obiettivo, il chirurgo ispeziona in maniera approfondita la cute del volto e, se necessario, procede alla palpazione, al fine di individuare eventuali masse o tumefazioni.

Al termine della visita, dopo aver compiuto i rilievi fotografici per la documentazione, il medico prescrive al paziente degli esami ematochimici di routine e gli raccomanda di astenersi da fumo, alcol e uso di farmaci anti-aggreganti nelle due settimane precedenti l’intervento.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO


L’intervento di ritidectomia che agisce sullo SMAS può durare dalle due alle cinque ore e viene eseguito in regime di Day Surgery o con ricovero ordinario, data la complessità dell’intervento.

Generalmente, l’intervento di ritidectomia si articola nelle seguenti fasi:

  • Disinfezione accurata della cute del volto con opportuna soluzione sterilizzante;

  • Somministrazione della sostanza anestetica in maniera regionale oppure generale, con sedazione annessa;

  • Effettuazione di una o più incisioni cutanee che si dipartono dal cuoio capelluto e discendono fino alla regione mentoniera, delimitando il lobo dell’orecchio e il margine anteriore del padiglione auricolare;

  • Scollamento della pelle dai tessuti sottostanti;

  • Riposizionamento della struttura muscolo-fasciale del viso, trazionandola verso l’alto;

  • Intervento sulla regione cervicale, sollevando e distendendo la cute del collo, e suturando l’incisione a livello del margine del muscolo platisma;

  • Trazione della cute verso l’alto e rimozione della pelle in eccesso;

  • Effettuazione delle suture chirurgiche,

  • Pulizia e medicazione;

  • Applicazione di un bendaggio morbido e compressivo per ridurre l’edema e le tumefazioni post-operatorie;

  • Inserimento di due piccoli tubicini di drenaggio per ridurre il rischio di formazione di ematomi.


POST OPERATORIO


Dopo l’operazione di ritidectomia è frequente avvertire sensazioni dolorose e di alterazione della sensibilità nell’intera regione facciale trattata. In questo caso si può controllare il dolore facendo ricorso ai farmaci FANS, attutendo la formazione di edemi mediante impacchi di ghiaccio.

Risulta importante, soprattutto nei primi tempi, evitare gli sforzi intensi e la luce del sole, nonché provvedere spesso al ricambio dei drenaggi e alla pulizia delle ferite chirurgiche.

RISCHI E COMPLICAZIONI


La ritidectomia, che agisce sullo SMAS, può produrre diverse complicazioni, tra cui:

  • Edema;

  • Eritema;

  • Sanguinamento;

  • Infezione;

  • Reazione avversa alla sostanza impiegata per l’anestesia.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014


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