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Adenectomia sottocutanea


Mer 08/02/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’adenectomia sottocutanea, detta anche mastectomia sottocutanea e mastectomia nipple sparing, è una tecnica chirurgia conservativa che permette l’asportazione della ghiandola mammaria preservando il complesso areola-capezzolo. L’intervento è eseguito, principalmente, nei casi di tumore al seno dove non vi è interessamento della cute e del complesso areola-capezzolo. La mastectomia sottocutanea può prevedere intervento estetico al seno sano per conservare l’asimmetria dei seni. La tecnica può essere impiegata per la rimozione della ghiandola mammaria in casi di ginecomastia vera in età adulta. Le complicanze postoperatorie non divergono dalle possibili complicazioni di altri interventi nello stesso distretto.

COS’È

L’adenectomia sottocutanea è una tecnica conservativa utilizzata in chirurgia per il trattamento del carcinoma della mammella che non interessano il complesso areola-capezzolo. L’intervento prevede l’incisione del tessuto cutaneo mammario e l’asportazione della ghiandola senza rimuovere l’areola, il capezzolo e la cute. Alla rimozione della mammella può seguire l’impianto, istantaneo, di protesi mammaria.

Questa tipologia di intervento interessa una minima parte degli interventi per carcinoma al seno tuttavia è in corso una progressiva diffusione della tecnica al fine di limitare gli effetti antiestetici della mastectomia tradizionale. L’adenectomia sottocutanea è definita altresì mastectomia sottocutanea, mastectomia nipple sparing nonché mastectomia preventiva sebbene quest’ultimo termine risulti improprio.

INDICAZIONI

Le principali indicazioni terapeutiche per l’adenectomia sottocutanea riguardano il trattamento del carcinoma della mammella o la predisposizione a sviluppare tale condizione nei soggetti con mutazioni nel gene BRCA1 o BRCA2. L’intervento è possibile solo nei casi in cui i tessuti cutanei del seno non siano compromessi dal tumore. Sono noti utilizzi di tale tecnica per il trattamento chirurgico della ginecomastia vera in età adulta.

La finalità dell’intervento è quello di preservare esteticamente il seno, limitando l’impatto psicologico che la mastectomia tradizionale produce sulle donne. L’intervento, inoltre, limita il ricorso alla chirurgia ricostruttiva e può richiedere, solo in alcuni casi, un intervento correttiva al seno sano al fine di garantire un effetto estetico simmetrico tra i seni.

PREOPERATORIO

Nella fase preoperatoria sono approfonditi gli esami dell’area interessata per determinare la distanza della massa tumorale dal CAC e l’eventuale coinvolgimento di quest’ultimo nell’evoluzione delle cellule tumorali. Sono altresì completate le indagini di routine per determinare la predisposizione del paziente all’intervento in questione.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

La stretta collaborazione tra chirurgo plastico e senologo è indispensabile per la corretta riuscita dell’intervento e del duplice intendo di preservare l’estetica e rimuovere la massa tumorale. L’intervento dura mediamente due ore e prevede una incisione di circa 4/5 centimetri, a seconda dei casi specifici, partendo dal limite esterno dell’areola e ai limiti della posizione della ghiandola mammaria, anche fino al solco sotto-mammario. Durante l’intervento è, solitamente, effettuato un esame istologico intraoperatorio del tessuto prelevato per determinare la presenza di cellule tumorali nel tessuto considerato sano.

POST OPERATORIO

Considerata la limitata invasività dell’intervento, in confronto alle tecniche tradizionali, il recupero delle pazienti è relativamente breve con degenza ospedaliera ridotta ma variabile a seconda dei casi.

CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO

Nonostante i vantaggi dell’intervento, sul piano psicologico ed estetico principalmente, l’adenectomia sottocutanea rimane un intervento praticato su un numero di pazienti molto limitato. Le ragioni risiedono principalmente sui possibili rischi di recidiva nel caso rimangano frammenti di tessuto tumorale in situ. L’intervento, inoltre, non può essere eseguito in presenza di seni grandi o con ptosi pronunciate, presenza di morbo di Paget del capezzolo o secrezione patologica.

L’intervento può essere controindicato anche in soggetti che sono stati, o devono essere, sottoposti a radioterapia, che hanno subito altri interventi di chirurgia peri-retroareolare, che sono affetti da diabete e malattie immunitarie nonché dediti al tabagismo.

RISCHI E COMPLICAZIONI

La mastectomia sottocutanea è un intervento che non implica complicazioni gravi nel decorso postoperatorio. Le complicazioni più comuni sono riconducibili a dolore nel sito dell’operazione nei giorni successivi all’intervento nonché la formazione di sieroma. Raramente i tessuti del seno sono interessati da infezioni severe tali da richiedere un ulteriore intervento chirurgico. Sono noti casi di linfedema al braccio nel caso di rimozione dei linfonodi ascellari durante l’adenectomia.

FONTI:


  • Luigi Cataliotti, Viviana Galimberti, Maria Piera Mano, La Nipple Sparing Mastectomy, Attualità in senologia. N°59, 2010.

  • Francesca Rovera et al. Milano: Edra; 2017.

  • Giorgio Macellari, Bettina Ballardini. Senologia clinica. Torino: Minerva medica; 2018.

  • Stefano Modena, a cura di. Trattato di senologia. Padova: Piccin; 2006.

  • Scott Spear, Catherine Hannan, Willie Shawna, Costanza Cocilovo, Nipple-Sparing Mastectomy, Plastic and Reconstructive Surgery, Vol.123, Iss. 6, Giugno 2009.


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