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Terzo inferiore del volto


Mar 31/01/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il terzo  inferiore del volto è un’espressione che viene utilizzata per riferirsi a una delle tre parti che idealmente compongono il volto di una persona. Il terzo superiore del volto si estende dal vertice della fronte fino alla radice del naso, il terzo medio comprende il naso, le guance e le labbra mentre il terzo inferiore racchiude la regione sub-labiale e la regione del mento.

COS’È

Il terzo inferiore del volto è una delle tre porzioni che, in maniera ideale, formano il viso di una persona, suddiviso da tre linee immaginarie. La prima linea si diparte dalla sommità della fronte fino alla radice del naso, la seconda dalla radice del naso fino al contorno del labbro inferiore e la terza che procede dal labbro inferiore fino alla sinfisi mentoniera.

In medicina e in chirurgia estetica il terzo medio e il terzo inferiore del volto sono spesso soggetti a interventi di ringiovanimento o rimodellamento, al fine di ottenere dei vantaggi estetici più apprezzabili.

Il lifting medio-facciale è una procedura chirurgica che consiste nel risollevamento mirato del terzo medio della cute del volto, al fine di distendere rughe e altri inestetismi dovuti all’età. Il lifting del viso, al di sotto delle palpebre e negli zigomi, dona alla persona un aspetto più giovanile e meno “grinzoso” e cadente.

Il lifting cervicofacciale, o del terzo inferiore del volto, è una tecnica chirurgica con finalità estetica che può essere praticata adottando protocolli chirurgici differenti, tutti orientati verso uno specifico fine: rimodellare l'intera superficie cervicale e mentoniera fino a ottenere un mento equilibrato e un collo slanciato e dinamico.

INDICAZIONI ALL’INTERVENTO DEL TERZO MEDIO DEL VOLTO

Il lifting medio-facciale è un intervento chirurgico che si rivolge alle persone nelle quali i segni dell’età si manifestano progressivamente. In questi casi la pelle del volto tende dunque ad afflosciarsi e a raggrinzirsi, formando rughe statiche e altre depressioni, evidenti sotto le palpebre come borse palpebrali inferiori.

L'intervento di lifting cervicofacciale può essere indicato per chi presenta le seguenti caratteristiche:


  • Esubero di pelle in un punto qualsiasi della regione cervicale;

  • Profilo della mandibola nascosto e obliterato dall'eccesso di pelle nella regione cervicale;

  • Presenza di un collo definito “a tacchino”;

  • Presenza di un mento poco delineato a causa dell'ingombro di adipe presente nella regione cervicale.


 

PREOPERATORIO

La fase preoperatoria degli interventi prevede un accurato colloquio tra il chirurgo incaricato della procedura e il paziente, al fine di rilevare se le condizioni per poter operare sono presenti e se non vi sono controindicazioni alla procedura.

Innanzitutto, durante la fase anamnestica della visita, il paziente riferisce al medico la presenza di patologie in atto e l’eventuale familiarità per patologie importanti ai fini dell’intervento, come ad esempio coagulopatie e l’emofilia. Dopo la fase di anamnesi patologica e dopo aver riportato al medico la lista dei farmaci attualmente in uso, la visita prosegue con l’esame obiettivo del volto del paziente.

Durante l’esame obiettivo, il chirurgo ispeziona in maniera approfondita la cute del volto e, se necessario, procede alla palpazione, al fine di individuare eventuali masse o tumefazioni.

Al termine della visita, dopo aver compiuto i rilievi fotografici per la documentazione, il medico prescrive al paziente degli esami ematochimici di routine e gli raccomanda di astenersi da fumo, alcol e uso di farmaci anti-aggreganti nelle due settimane precedenti l’intervento.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

Il fine ultimo dell’intervento di lifting del terzo inferiore del volto è quello di operare una sorta di ringiovanimento globale della cute cervicofacciale e, pertanto, è sempre necessario rivolgersi all’operato di un chirurgo esperto del settore.

Dopo aver fatto sistemare il paziente sul lettino e aver praticato l'anestesia, il chirurgo comincia l'operazione effettuando una o più incisioni chirurgiche a livello della nuca o a livello retro-auricolare, procedendo poi a scollare la pelle e a sollevare il tessuto cutaneo ridondante e in eccesso cervicofacciale.

Generalmente la durata dell'intervento chirurgico è stimata in non più di un'ora di tempo e il paziente recupera celermente dall'operazione.

L’intervento di lifting medio-facciale può invece durare dalle due alle tre ore e viene eseguito in regime di Day Surgery e in alcuni casi con ricovero ordinario.

Generalmente, l’intervento di lifting medio-facciale si articola nelle seguenti fasi:

  • Disinfezione accurata del terzo medio della cute del volto con opportuna soluzione sterilizzante;

  • Somministrazione della sostanza anestetica in maniera regionale oppure generale, con sedazione annessa;

  • Effettuazione di una o più incisioni cutanee a livello infero-palpebrale, malare o nei pressi della radice del naso;

  • Scollamento della pelle dai tessuti sottostanti;

  • Riposizionamento della struttura muscolo-fasciale del viso, trazionandola verso l’alto;

  • Trazione della cute verso l’alto e rimozione della pelle in eccesso;

  • Effettuazione delle suture chirurgiche,

  • Pulizia e medicazione;

  • Applicazione di un bendaggio morbido e compressivo per ridurre l’edema e le tumefazioni post-operatorie;

  • Inserimento di due piccoli tubicini di drenaggio per ridurre il rischio di formazione di ematomi.


POST OPERATORIO

Dopo l’operazione di lifting del terzo del volto è possibile avvertire sensazioni dolorose e di alterazione della sensibilità nell’intera regione facciale trattata. In questo caso si può controllare il dolore facendo ricorso ai farmaci FANS, mitigando la formazione di edemi mediante impacchi di ghiaccio.

Risulta importante, soprattutto nei primi tempi, evitare gli sforzi intensi e la luce del sole, nonché provvedere spesso al ricambio dei drenaggi e alla pulizia delle ferite chirurgiche.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Il lifting del terzo del volto può produrre diverse complicazioni, tra cui:

  • Edema;

  • Eritema;

  • Sanguinamento;

  • Infezione;

  • Reazione avversa alla sostanza impiegata per l’anestesia.


 

FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.



  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014


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