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Ringiovanimento facciale


Mer 05/10/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il termine ringiovanimento facciale si riferisce, in linea generale, a quell’insieme di tecniche e procedure volte a bloccare o a mitigare i segni dell’invecchiamento che bersagliano la cute del volto. Oggigiorno, grazie agli importanti progressi ottenuti nel campo della ricerca medica, il trattamento degli inestetismi cutanei correlati all’età è affidato ad una vasta serie di tecniche, sia non chirurgiche che chirurgiche, in grado di apportare notevoli miglioramenti estetici. Al fine di preservare la salute del paziente e garantire un risultato estetico soddisfacente, le procedure più efficaci vengono eseguite da medici dermatologi, da medici di medicina estetica o da chirurghi plastici.

COS’È

Il ringiovanimento facciale è il termine impiegato in medicina estetica e in dermatologia per indicare l’insieme delle tecniche, conservative e chirurgiche, volte al contrasto degli inestetismi cutanei legati all’età.

L’invecchiamento e i processi di senescenza causano una defezione nei processi di sintesi che riguardano le cellule connettivali. Dunque, con il passare degli anni, le concentrazioni di acido ialuronico, collagene ed elastina prodotte dai fibroblasti, si riducono drasticamente. Come conseguenza di questo fenomeno, la pelle tende ad afflosciare, divenire poco tesa e flaccida: è contro questi inestetismi che vanno ad agire i trattamenti finalizzati al ringiovanimento facciale.

Le procedure di ringiovanimento facciale più comuni sono:


  • Aqualifting;

  • Iniezioni della tossinica botulinica (o botox);

  • Lifting del viso;

  • Redermalizzazione;

  • Peeling chimico;

  • Microdermoabrasione.


INDICAZIONI        

L’obiettivo principale dei trattamenti finalizzati al ringiovanimento del viso è quello di rimodellare e rinvigorire la porzione connettivale della pelle. Tale obiettivo può essere conseguito anche attraverso l’impiego di prodotti cosmetici. Le lozioni e i preparati antiage, essendo ricchi di sostanze idratanti ed antiossidanti, possono rallentare la comparsa degli inestetismi che affliggono la cute del viso.

Il ringiovanimento facciale è particolarmente utile per il trattamento di:

  • Rughe periorbitarie o zampe di gallina;

  • Rughe orizzontali della radice del naso;

  • Rughe frontali o del pensatore;

  • Rughe glabellari;

  • Rughe periorali, delle labbra o codice a barre;

  • Lentigo senili.


PREOPERATORIO

Prima di procedere all’esecuzione di uno dei trattamenti elencati in precedenza, è necessario che il paziente venga sottoposto ad una visita preliminare, eseguita dal medico dermatologo o dal medico di medicina estetica. Lo specialista, ispezionando le aree cutanee interessate dalle imperfezioni, propone al paziente in esame il percorso terapeutico più idoneo, illustrando le caratteristiche dell’intervento e le eventuali complicazioni.

ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI

Le caratteristiche salienti dei principali interventi di ringiovanimento facciale sono:

  • Aqualifting


L’aqualifting è una procedura estetica che prevede l’iniezione, mediante un apposito macchinario, di acido ialuronico ed altri componenti antiossidanti direttamente nello strato dermico del tegumento.

  • Iniezioni di botulino


Il botulino, o botox, è una potente proteina neurotossica responsabile dell’inibizione dei muscoli mimici della faccia. Tale condizione favorisce il rilassamento temporaneo della cute, attenuando la comparsa delle rughe.

  • Lifting del viso


Il lifting facciale è una tecnica chirurgica, eseguita generalmente in anestesia generale, che, attraverso strategiche incisioni cutanee, consente il rimodellamento e la distensione della pelle.

  • Redermalizzazione


Il trattamento antiaging di redermalizzazione viene realizzato attraverso l’iniezione di una soluzione liquida a base di acido ialuronico e succinato. Quest’ultimo, grazie alle sue proprietà biologiche, fornisce una valida protezione contro i radicali liberi, responsabili dei danni ossidativi a carico delle strutture connettivali del derma.

  • Peeling chimico


Il peeling chimico è un trattamento estetico basato sull’utilizzo di specifici agenti chimici in grado di esfoliare, in modo controllato, gli strati più superficiali dell’epidermide, favorendo quindi il turnover cellulare.

  • Microdermoabrasione


La microdermoabrasione, seppur con mezzi differenti, raggiunge gli stessi obiettivi del peeling chimico. In tale procedura, però, l’esfoliazione viene provocata dall’azione meccanica di piccoli cristalli esfolianti.

POST OPERATORIO

La regione del viso trattata può andare incontro a fenomeni di natura flogistica e, per questo motivo, bisogna garantire alla pelle un adeguato livello di igiene e di idratazione. L’infiammazione può determinare la comparsa della sensazione dolorifica che può essere trattata mediante una terapia a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

RISCHI E COMPLICAZIONI

I trattamenti di ringiovanimento facciale sono procedure mediche e chirurgiche piuttosto sicure. Tuttavia, in alcuni rari casi, possono verificarsi delle complicazioni per la salute del paziente.

Le più importanti tra queste sono:

  • Arrossamento della pelle

  • Gonfiore e bruciore

  • Atrofia cutanea

  • Insorgenza di processi infettivi

  • Piccole emorragie

  • Reazioni allergiche alle sostanze chimiche impiegate

  • Formazione di esiti cicatriziali antiestetici

  • Sviluppo di discromie cutanee


FONTI:

  • Jerome P. Lamb, Christoper C. Surek. Volumizzazione facciale. Padova: Piccin; 2019.

  • Theda C. Kontis, Victor G. Lacombe. Iniezioni di tossina botulinica e filler in medicina estetica. Padova: Piccin; 2020.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.


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