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Falloplastica


Mer 31/08/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

La falloplastica è una metodica di chirurgia plastica a indirizzo estetico che si pone l’obiettivo di indurre un aumento e un rimodellamento delle dimensioni globali del pene, sia in lunghezza che in larghezza. Molti uomini, afflitti da pressioni sociali generate dalla cosiddetta sindrome da spogliatoio, si rivolgono sempre di più alla chirurgia estetica, nel tentativo di potenziare la propria virilità. Attualmente, vi sono vari trattamenti sfruttati per ottenere un cambiamento del proprio pene, tra cui una tecnica chirurgica drastica e l’intervento di lipopenoscultura, entrambi eseguibili da chirurghi esperti della procedura.

COS’È

La falloplastica è una tecnica adoperata dalla chirurgia estetica per ottenere un incremento volumetrico globale delle dimensioni del pene, sia in lunghezza che nella circonferenza. Tale intervento viene richiesto da parte di molti uomini che, soffrendo della sindrome dello spogliatoio, nutrono vari disagi psicologici e discomfort della sfera sessuale, legati alla percezione di un “pene non virile”. Per aumentare dunque le dimensioni globali del pene si rivolgono alla chirurgia estetica, spesso in grado di fornire risultati soddisfacenti a riguardo.

La chirurgia estetica offre svariate soluzioni per giungere a un rimodellamento del pene, sia servendosi di tecniche puramente conservative e temporanee, come l’iniezione di acido ialuronico, sia intervenendo chirurgicamente sul pene, effettuando delle incisioni. Un’altra alternativa, dal buon margine di sicurezza e affidabilità, è la lipopenoscultura, grazie alla quale si va ad innestare una certa quantità di grasso nel pene, aumentandone la lunghezza e la circonferenza.

INDICAZIONI

Come detto, la falloplastica è una tecnica chirurgica desiderata soprattutto dagli uomini che percepiscono un grave senso di disagio derivante dalle dimensioni o dall’estetica del proprio pene, o dalle pressioni sociali ricevute.

In particolar modo, l’intervento di falloplastica viene indicato a coloro che sono affetti da micropenìa, ovvero da coloro che posseggono un pene con dimensioni evidentemente inferiori allo standard di normalità, ossia meno di 7 centimetri.

Anche gli uomini che hanno subìto gravi e seriosi traumi meccanici o chimici che hanno compromesso le normali dimensioni del pene, sono candidati ideali alla procedura di falloplastica, che restituisce al pene un’estetica accettabile.

Infine, pazienti che presentano difetti congeniti strutturali, come epispadia e ipospadia, che limitano la normale espansione peniena, possono ricevere indicazioni per la falloplastica, sfruttando la tecnica della falloplastica di aumento.

PREOPERATORIO

La fase preoperatoria di un intervento chirurgico di falloplastica è un momento essenziale per la corretta definizione della procedura chirurgica da adottare e per valutare l’idoneità del paziente al trattamento.

Innanzitutto, il medico procede a raccogliere tutti i dati anamnestici riferiti dal paziente, avendo cura di indagare su eventuali malattie acute o croniche in atto nonché sulla lista dei farmaci assunti in corso di terapie.

Successivamente, si prosegue con l’esame obiettivo del paziente: in questa fase il chirurgo procede a ispezionare accuratamente l’intera regione genitale, palpando l’asta del pene fino al solco balano-prepuziale e al glande, per constatare la presenza di eventuali masse o noduli. Soddisfatti i requisiti minimi per accedere al trattamento, il chirurgo prescrive al paziente degli esami di laboratorio di routine e gli raccomanda di astenersi da fumo, alcol e farmaci anti-aggreganti nelle due settimane precedenti la data fissata per l’intervento.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

Oltre alle classiche iniezioni di acido ialuronico, che mostrano una durata d’azione limitata a pochi mesi, sono due gli interventi maggiormente eseguiti per ottenere un rimodellamento del pene:


  • Falloplastica di aumento. Nella falloplastica di aumento, si aumentano le dimensioni del pene senza l’ausilio di protesi, semplicemente recidendo il legamento sospensore del pube, e palesando la porzione di pene intra-pubica. In questo modo è possibile ottenere un aumento stimato in lunghezza pari a circa 5 centimetri, facendo in modo che tale porzione non regredisca nel corso del tempo.

  • La lipopenoscultura agisce prelevando tessuto adiposo dalla regione sovrapubica o dall’addome, e impiantandolo poi a livello del corpo cavernoso del pene, previa purificazione del grasso con la tecnica Puregraft. Tale procedura viene eseguita in regime di anestesia loco-regionale, sfruttando l’ausilio di micro-cannule, introdotte nella cute del pene effettuando minime incisioni, appena visibili nel post-operatorio.


POST OPERATORIO

Il periodo postoperatorio della procedura chirurgica di falloplastica decorre in maniera molto agevole e senza particolari problemi, poiché, di fatto, non sono praticate grosse incisioni nella cute del pene. Infatti, già dal giorno seguente all’intervento è possibile riprendere le consuete abitudini sociali e lavorative, avendo solo l’accortezza di astenersi dai rapporti sessuali per almeno un mese, affinché il grasso impiantato possa attecchire in maniera definitiva.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le rare complicazioni, descritte in letteratura, conseguenti alla falloplastica in medicina estetica sono:

  • Edema;

  • Formazione di asimmetrie;

  • Formazione di noduli;

  • Riassorbimento massivo di grasso;

  • Infezione;

  • Reazione allergica alla sostanza anestetizzante.


 

FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014


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