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Inframammario


Lun 23/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’incisione al solco inframammario, o accesso al solco sottomammario, rappresenta una delle modalità operative di intervento per attuare la procedura di mastoplastica additiva. La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico a valenza estetica che ha l’obiettivo di indurre un aumento cospicuo del seno femminile, per motivi puramente estetici o in seguito a traumi. Per permettere l’inserzione della protesi biocompatibile all’interno della mammella, l’incisione al solco inframammario rappresenta una delle strade percorribili, recante il vantaggio di consentire un’ampia visione globale del piano ghiandolare e sub-muscolare, nel quale inserire la protesi.

COS’È

L’accesso al solco inframammario, o incisione al solco sottomammario, consiste in una delle tre modalità, messe in pratica da un chirurgo plastico, per accedere all’interno della mammella, con lo scopo di inserire una protesi durante l’intervento di mastoplastica additiva.

Le altre due tecniche prevedono una l’inserzione diretta nella protesi attraverso un’incisione ascellare, l’altra l’inserzione della protesi effettuando un’incisione più piccola, a livello periareolare. Il grosso vantaggio fornito dalla tecnica di incisione al solco sottomammario è quello di consentire al chirurgo un’ampia visibilità intra-operatoria del piano fibro-muscolare sottostante alla cute della mammella, in modo da direzionare con efficacia l’ingresso della protesi.

Il solco sottomammario è una piega naturale che, per gravità, tende a formarsi nella porzione inferiore della mammella. Poiché è una parte più nascosta, la cicatrice post-operatoria, derivata dall’incisione, può essere nascosta con efficacia in quanto localizzata al di sotto della mammella stessa.

INDICAZIONI

La mastoplastica additiva, eseguita con la tecnica di accesso al solco inframammario, è una procedura semplice nella sua attuazione con pochi effetti collaterali e, in teoria, più sicura proprio a causa della grande visibilità intra-operatoria offerta.

Quindi, oltre che essere indicata nelle donne con evidente ipotrofia della mammella o trauma della mammella, tale tecnica viene preferita quando si deve attuare un processo di revisione dell’impianto della protesi, derivante da espulsione o retrazione della protesi, nel corso di precedenti interventi.

Oltre alle indicazioni, è importante tenere a mente le controindicazioni all’esecuzione dell’intervento di mastoplastica additiva con incisione al solco inframammario, ovvero:


  • Esubero di tessuto adiposo rispetto alla componente fibro-ghiandolare della mammella, che comprometterebbe la messa in posizione della protesi mammaria;

  • Presenza di altre cicatrici già visibili nel contorno inferiore della mammella e in posizione inframammaria;

  • Eccessiva ritenzione di cute, maggiormente frequente in pazienti con oltre 50 anni di età;

  • Storia di cattiva cicatrizzazione.


PREOPERATORIO

La fase preoperatoria della mastoplastica additiva eseguita con la tecnica di incisione al solco inframammario rappresenta il momento cruciale, nel quale il chirurgo valuta l’effettiva idoneità della paziente all’attuazione della tecnica, considerando, nel caso, altre vie di accesso alla mammella.

Innanzitutto, si tiene un approfondito colloquio tra il chirurgo e la paziente, dove tutte le informazioni anamnestiche sono riferite al medico, con attenzione rivolta soprattutto a eventuali altre operazioni subite, sia di mastoplastica che di mastopessi. Successivamente, viene anche richiesta la lista dei farmaci che si stanno utilizzando, al fine di rilevare eventuali controindicazioni al trattamento.

Nel momento della visita obiettiva, il chirurgo ispeziona per intero la regione mammaria, facendo caso ad eventuali asimmetrie e stimando la presenza del tessuto adiposo presente, facendo ricorso alla palpazione e a un plicometro. Qualora non sono presenti sulla mammella segni di flogosi in atto o precedenti cicatrizzazioni sottomammarie, la paziente viene giudicata idonea all’intervento e le viene raccomandato di sottoporsi ad alcune analisi del sangue, astenendosi anche da fumo, alcol e farmaci anti-aggreganti.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di mastoplastica additiva, eseguito con la tecnica di incisione o accesso al solco inframmario, viene di norma attuato in regime di Day Surgery e si scompone nelle seguenti fasi:

  • Disinfezione accurata della regione mammaria con soluzione sterilizzante a base di clorexidina al 2 %;

  • Somministrazione di sostanza anestetica a impiego loco-regionale;

  • Effettuazione dell’incisione lungo la piega inframammaria;

  • Scollamento dei tessuti inframammari, fino all’individuazione di una tasca in cui inserire la protesi;

  • Scivolamento della protesi biocompatibile all’interno della tasca creata;

  • Centramento della protesi,

  • Chiusura dell’incisione e medicazione.


POST OPERATORIO

Dopo l’operazione di mastoplastica additiva con incisione al solco inframammario, è necessario osservare un riposo assoluto da qualunque attività fisica per almeno un mese a partire dalla data dell’intervento, indossando, al contempo, uno speciale reggiseno contenitivo. Il reggiseno contenitivo, indossato per alcune settimane, ha lo scopo di attenuare gli inevitabili edemi e gonfiori post-operatori, accelerando la guarigione.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le maggiori complicazioni connesse all’intervento sono:

  • Edema persistente;

  • Formazione di sanguinamenti moderati;

  • Infezione;

  • Slittamento della protesi;

  • Bottoming out della protesi;

  • Contrattura capsulare;

  • Reazione avversa alla sostanza utilizzata per l’anestesia.


FONTI:

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014



  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.


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