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Antiaging: la rivoluzionaria metodica degli ultrasuoni microfocalizzati

Antiaging: la rivoluzionaria metodica degli ultrasuoni microfocalizzati


Dom 01/11/2015 | Dott. Michele Bianchini

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Il passaggio dalla gioventù alla senescenza porta con sé delle modificazioni delle strutture e della qualità della pelle, se non trattate adeguatamente con un piano sia di prevenzione sia di correzione specifico e personalizzato.


“L’aging”, come viene definito tecnicamente nel campo della medicina estetica, riguarda due aspetti fondamentali: il crono-invecchiamento (intrinseco), dovuto cioè ad aspetti genetici e processi metabolici a cui si aggiungono anche le modificazioni ormonali, e il foto-invecchiamento (estrinseco) determinato invece dall’esposizione alle radiazioni solari, con conseguente stress ossidativo, e da fattori ambientali quali fumo, inquinamento e sostanze chimiche.


L’aging ovviamente porta con sé molti segni clinici quali: assottigliamento della cute, secchezza, riduzione dell’elasticità, diminuzione degli annessi, aumentata mobilità dei piani profondi, comparsa di discromie e alterazioni vascolari, comparsa di rughe sia dinamiche sia statiche e scivolamento e riassorbimento delle bolle adipose, responsabili della medializzazione dei volumi e delle proporzioni, con conseguente caduta verso il basso dei tessuti di viso, collo e decolté.

Il trattamento di questi aspetti clinici prevede una sinergia di metodiche e tecnologie di lifting non chirurgico: migliorare qualitativamente la pelle con peeling, laser frazionali, IPL e cosmetica ad hoc; riposizionare le fisiologiche proporzioni del viso e dei volumi mediante l’impianto di filler; ristrutturare il derma mediante infiltrazioni rivitalizzanti; distendere le rughe dinamiche del terzo superiore grazie alla tossina botulinica.


Sicuramente il limite fino a oggi era quello di non riuscire a contrastare la gravità in maniera non invasiva, ovvero evitando il classico lifting tradizionale, di natura chirurgica.

A tal proposito, l’utilizzo degli ultrasuoni microfocalizzati rappresenta, oggi, la metodica più efficace e meno invasiva per contrastare ptosi, lassità e scivolamento dei tessuti di viso, collo e décolleté verso il basso.



Gli ultrasuoni microfocalizzati venivano già utilizzati in passato in altre branche della medicina, fino a quando solo recentemente  il loro utilizzo è “sbarcato” nel mondo della medicina e chirurgia estetica, diventando in questo momento il trattamento d’elezione in tutto il mondo.

Gli ultrasuoni microfocalizzati emessi possono variare sia per potenza sia per profondità, formando dei micropunti di coagulazione sulla parte superficiale del muscolo e innalzando la temperatura, con conseguente denaturazione delle fibre collagene e formazione di nuove. Questo provoca dal punto di vista clinico un miglioramento in termini di risollevamento dei tessuti lassi, con un vero e prorio lifting non chirurgico che ridona freschezza naturale e duratura nel tempo e migliora la compattezza e la tonicità dei tessuti in una sola seduta.



La tecnologia degli ultrauoni microfocalizzati adottata per il lifting non chirurgico si serve di un manipolo corredato di sonda ecografica che ha la funzione di vedere il piano dove stiamo emettendo gli ultrasuoni per garantire precisione e sicurezza del trattamento. Le zone approvate per la rivoluzionaria metodica degli ultrasuoni microfocalizzati sono il sopracciglio, il terzo medio e inferiore del viso, il collo e il décolleté. A seconda delle zone, la durata del trattamento varia dai 30 ai 90 minuti.


Questa procedura di lifting non chirurgico può essere effettuata tutto l’anno e non lascia esiti né a breve né a lungo termine, se non un piccolo eritema transitorio. Durante la seduta il fastidio è di norma moderato e dopo si può tornare alle normali attività quotidiane.

 

I risultati degli ultrasuoni microfocalizzati, sebbene alcuni miglioramenti siano immediatamente apprezzabili al termine della seduta, sopraggiungono con il susseguirsi delle settimane, cioè quando la rigenerazione del collagene avrà progressivamente determinato un effetto lifting non chirurgico – e quindi naturale – sulle zone trattate.

 




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Bianchini Michele

Autore

Chirurgia estetica,Medicina estetica

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