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Anche il décolleté merita di essere ringiovanito!

Anche il décolleté merita di essere ringiovanito!


Mar 28/05/2024 | Dott. Alessia Baroni

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Se non ti senti a tuo agio con gli abiti scollati o le canotte estive, sappi che le novità in medicina estetica per ringiovanire il décolleté non mancano. L’intento principale è ristrutturare la cute, e solo dopo cancellare gli inestetismi dell’età, come rughe, linee e pelle poco tonica. La ristrutturazione dei tessuti cutanei ha, infatti, come conseguenza l’effetto di restituire un décolleté dall’aspetto levigato. Ne parliamo con la dottoressa Alessia Baroni, medico estetico a Empoli e Forte dei Marmi.

Il décolleté invecchia prima o dopo il viso?


Non imposterei la questione in termini di ordine cronologico. Di certo, il décolleté ci può sembrare più invecchiato rispetto al viso perché, per abitudini di beauty routine, beneficia meno di cosmetici skincare. E così sulla cute si accumulano tutti quei segni di photoaging che magari sul viso facciamo di tutto per combattere o prevenire.

Alla ridotta beauty routine del décolleté si aggiunge una minore “accessibilità” alla medicina estetica da parte di chi vi ricorre abitualmente. Mi spiego: è molto più immediato chiedere un refresh del viso anziché del décolleté. In seguito, basteranno pochi trattamenti ben eseguiti, a distanza di qualche anno, per notare le differenze. Anzi, spesso si ha l’impressione che il viso abbia compiuto un bel sorpasso di giovinezza!

Quali sono i principali inestetismi del décolleté?


Con il tempo la pelle diventa poco tonica e irregolare, anche nel colorito, sia per motivi di invecchiamento crono-biologico che di esposizione ai fattori ambientali. Già dopo i 30 anni non è raro, infatti, osservare i segni di photoaging (discromie, linee, rughe, teleangectasie) su chi negli anni si è esposto molto al sole magari con protezione SPF insufficiente. 

E poi sul décolleté si formano le rughe dovute alla “compressione” della pelle che viene a crearsi durante il sonno, ma non si può certo suggerire di cambiare posizione per dormire!

È vero che in questa regione la pelle è molto sottile?


Sì, e ciò incide sulla formazione dei segni del tempo, poiché un lo spessore sottile della cute si associa anche a una minore elasticità. Inoltre, a differenza del viso, sul décolleté non c’è il tessuto adiposo che funge da “cuscinetto”, attenuando – per così dire – gli inestetismi dell’aging, almeno nelle fasi iniziali.

Cosa si può fare per migliorare l’aspetto del décolleté?


Uno dei trattamenti più efficaci per correggere gli inestetismi del décolleté è la bioristrutturazione con idrossiapatite di calcio diluito con soluzione fisiologica. Di cosa si tratta? È una sostanza naturale presente anche nel nostro organismo, in particolare nelle ossa e nei denti, che viene iniettata in tutta l’area del décolleté attraverso micro-aghi. La peculiarità dell’idrossiapatite di calcio è quella di rigenerare la pelle, poiché fornisce un forte impulso ai fibroblasti (cellule cutanee ndr) affinché producano più collagene ed elastina, le fibre responsabili della compattezza cutanea. Il risultato è appunto una pelle più levigata, tonica e dall’aspetto più sano, oltre che più giovane.

Quante sedute di bioristrutturazione con idrossiapatite di calcio sono necessarie?


Dipende dall’entità dell’aging. Se i segni sono modesti, possono bastare 2 sedute a cadenza mensile, altrimenti bisogna bisogna aggiungerne una terza. 

Dopo quanto tempo si vedono i risultati?


Per vedere risultati apprezzabili bisogna aspettare 3-4 settimane poiché bisogna dare il tempo alla pelle di rigenerare il collagene, quindi bisogna aspettare i tempi fisiologici. Di certo le sedute ravvicinate danno uno stimolo continuo alle cellule preposte alla produzione di fibre elastiche, un fattore che si ripercuoterà sulla durata dei risultati, che superano i 9-12 mesi.

Altri trattamenti per il décolleté?


Se l’aging è più importante, è indispensabile associare le sedute di bioristrutturazione con idrossiapatite di calcio ai peeling chimici biostimolanti, che hanno la funzione appunto di stimolare la produzione del collagene. Per un’azione più evidente, si possono aggiungere device tecnologici, come i laser oppure gli ultrasuoni microfocalizzati che supportano ancor più la neocollagenesi attivata dalla terapia iniettiva con l’idrossiapatite di calcio.

Ci sono delle controindicazioni?


La bioristrutturazione non presenta controindicazioni particolari, se non in caso di patologie autoimmuni a carico della pelle, ma parliamo di casi poco frequenti.
Per quanto riguarda, invece, il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati si aggiungono altre controindicazioni: non si può effettuare in caso di ferite attive, pacemakers e altri dispositivi metallici nella zona da trattare. In ogni caso, le macchine di ultima generazione dispongono di un’ecografia integrata che guida il medico nella gestione del trattamento per una maggiore sicurezza del paziente.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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Baroni Alessia

Autore

Medicina estetica

Empoli (FI)

Forte dei Marmi (LU)


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