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Diastasi addominale: cause e cure

Diastasi addominale: cause e cure


Ven 01/10/2021 | Dott. Tania Basile

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La diastasi addominale è lo spazio creato dall’allontanamento delle due metà del muscolo retto addominale lungo la linea che dallo sterno continua fino al pube. La condizione è comune alle donne in gravidanza e ai neonati seppur con cause differenti. Nelle donne incinte la condizione viene determinata dallo stiramento del muscolo retto a causa della progressiva crescita del feto. Nei neonati la diastasi è causata dallo sviluppo incompleto del muscolo. Il trattamento della diastasi addominale è chirurgico sebbene nella maggior parte dei casi la condizione si risolva spontaneamente nelle 8 settimane successive al parto o con la crescita del neonato.

Introduzione

Le cause della formazione della diastasi addominale sono note tuttavia la comunità scientifica ha osservato i casi per trovare possibili predisposizioni e fattori aggravanti. Gli studi effettuati hanno rilevato come la diastasi addominale benefici di una adeguata attività fisica prima del parto mentre nel post-parto gli esercizi possano aumentare i sintomi del disturbo. La percentuale di rischio è maggiore nelle donne che hanno avuto più di una gravidanza.

La diastasi addominale non comporta rischi e, dunque, non è necessario intervenire chirurgicamente per ridurne gli effetti. Inoltre, addominoplastica e laparoscopia devono essere prese in esame solo dopo il mancato recupero della condizione naturale del muscolo retto. La riparazione della parete addominale è effettuata principalmente per ragioni estetiche o a causa della persistenza di alcuni sintomi.

Cos’è la diastasi addominale


La diastasi addominale è condizione a carico del muscolo retto addominale determinata dall’allontanamento della parte sinistra e destra del retto lungo la linea alba. Il disturbo si manifesta nelle donne incinte, a causa della crescita del feto, e nei neonati, per la mancata definizione del muscolo stesso. La diastasi addominale è considerata tale quando lo spazio tra le due metà del muscolo è superiore a 2,7 centimetri.

Cause della diastasi addominale


Le cause della diastasi addominale sono da ricercarsi principalmente nell’aumento di volume dell’utero durante la gravidanza che causa lo stiramento della parete addominale. Le dimensioni dell’utero passano da circa 8 centimetri, in condizioni normali, a diverse decine; condizione che in caso di parto gemellare, o di feto particolarmente grande, diventa considerevole. Nei neonati il mancato sviluppo del muscolo retto può determinare una diastasi che si riduce nelle fasi di crescita del bambino.

I principali fattori di rischio correlati alle cause sono:

  • Dimensioni e peso del feto

  • Gravidanza gemellare

  • Età superiore ai 35 anni

  • Altre gravidanze precedenti

  • Mancato sviluppo del muscolo retto addominale (nel feto)

  • Obesità

  • Tosse cronica

  • Parete addominale debole

  • Attività fisica intensa


Sintomi della diastasi addominale


La diastasi addominale si presenta principalmente con sintomi di carattere estetico con la formazione di una linea ben riconoscibile che dallo sterno giunge all’ombelico. Nelle donne in gravidanza questa cresta diventa riconoscibile all’esame visivo, nei bambini può essere riconosciuta attraverso la palpazione dell’addome con il paziente in posizione seduta.

In alcuni casi, la diastasi addominale può provocare dolori lombosacrali e addominali nonché disturbi digestivi ed urinari. Se questi dolori persistono dopo un anno dal parto, di norma, è consigliato l’intervento chirurgico per la riparazione della parete addominale.

I principali sintomi della diastasi addominale sono:

  • Formazione di una cresta lungo la linea alba

  • Dolore addominale

  • Dolori lombosacrali

  • Disturbi digestivi e urinari

  • Vomito

  • Pancia gonfia


Autodiagnosi della diastasi addominale


Uno strumento importante nella diagnosi è dato dai test di autovalutazione della parete addominale. Se, dopo la gravidanza, la diastasi è in fase di regressione è possibile, tastando la cresta lungo la linea alba, osservare la progressiva riduzione della stessa. Nel caso in cui, alla pressione, le dita dovessero continuare a sprofondare lungo la cresta significherebbe una mancata riduzione o guarigione della diastasi.

Come fare prevenzione durante la gravidanza

La prevenzione è un possibile deterrente alla formazione della diastasi addominale e ne riduce i rischi di formazione. La postura, sia in piedi che seduti, è fondamentale. È richiesta una posizione eretta che non concentri il peso sulla parete addominale e, se seduti, con i piedi appoggiati interamente a terra. Sul piano degli esercizi, è fondamentale rivolgersi ad un fisioterapista in grado di preparare un piano di allenamento equilibrato e corretto. Rinforzare la parete addominale è un aspetto importante per prevenire la diastasi ma è necessario farlo nel modo giusto.

Trattamento della diastasi addominale


Alle pazienti affette da diastasi addominale sono consigliate risonanza magnetica o ecografie periodiche al fine di monitorare un eventuale processo di guarigione fisiologico. Oltre il 12esimo mese dalla gravidanza, il medico, solitamente, predispone operazione chirurgica di addominoplastica per la risoluzione del problema.

L’addominoplastica è un intervento di chirurgia estetica finalizzato al modellamento della parete addominale. È effettuata, generalmente, in anestesia generale mentre l’anestesia locale è utilizzata per interventi localizzati. L’intervento ha una durata compresa tra le 2 e le 4 ore, a seconda della complessità, con una notte di ricovero in osservazione. I tempi di recupero sono di circa 30 giorni dopo i quali e possibile il ritorno alle normali attività quotidiane.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Javed Akram, Rectus abdominis diastasis, Journal of Plastic Surgery and Hand Surgery, Vol.48 Issue 3, pp 163-169, 2014.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Pier Antonio Bacci, Celluliti: diagnosi e terapia della F.E.F., OEO, 2012.

  • Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

  • Angelo Faga, Chirurgia plastica. Ricostruttiva ed estetica, Elsevier, 2008.

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