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Fotobiostimolazione, i benefici ed effetti collaterali

Fotobiostimolazione, i benefici ed effetti collaterali


Ven 22/01/2021 | Dott. Tania Basile

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La fotobiostimolazione è un trattamento che sfrutta LED medicali per la stimolazione dei tessuti, in particolare per indurre la produzione di elastina, collagene e aumentare la vascolarizzazione. La fotobiostimolazione è principalmente utilizzata nel trattamento delle calvizie comuni (alopecia androgenetica) e per gli inestetismi del viso dovuti a rughe, acne e lassità cutanea. È un trattamento non invasivo ed assolutamente indolore.

Cos’è la fotobiostimolazione


Le sperimentazioni dei benefici della luce LED sull’organismo sono state testate a lungo in laboratorio dimostrando l’impatto positivo sulla proliferazione dei fibroblasti. Tale effetto è reso possibile dalla variazione indotta nel metabolismo cellulare e in altri importanti meccanismi fisiologici dei tessuti. Partendo da tali presupposti, sono stati realizzati dispositivi medicali ad hoc per il trattamento dei disturbi e delle patologie interessate da una variazione della funzionalità delle cellule cutanee.

La fotobiostimolazione si configura come trattamento orientato alla riparazione e rigenerazione dei tessuti. Per queste caratteristiche si dimostra ideale per combattere i segni dell’invecchiamento sulla cute e contrastare la caduta dei capelli. Il trattamento riesce a trovare applicazione, inoltre, nella cura dell’acne e dell’iperpigmentazione cutanea.

La luce LED utilizzata nella fotobiostimolazione può essere di 3 differenti tipi e con funzionalità diverse:

  • Luce viola (415 nm)


E' quella che agisce più in superfice ed oltre alle sue capacità antibatteriche e benefiche sull’acne, viene impiegata per il trattamento della rosacea.

  • Luce blu (450 nm)


Utilizzata prevalentemente per il trattamento dell’acne, grazie alla sua azione antibatterica. Anche l’iperpigmentazione può essere efficacemente contrastata con questo tipo di irradiazione.

  • Luce verde (525 nm)


La luce verde ha una capacità di penetrazione limitata nonostante ciò si è rivelata fondamentale nella cura del melasma e di altri disturbi legati alla depigmentazione della pelle.

  • Luce gialla (590 nm)


La luce gialla viene impiegata per i trattamenti anti-età con caratteristiche specifiche per migliorare il tono della pelle. Ha una decisa azione drenante agendo sul sistema linfatico.

  • Luce rossa (633 nm)


Questo tipo di trattamento aiuta ad ostacolare i segni dell’invecchiamento contrastando i processi di degenerazione cellulare. Ideale nel trattamento delle rughe ed in generale per gli inestetismi del viso ha un’azione importante sulla produzione di nuovo collagene ed elastina.

  • Luce Infrarossa (835 nm)


Ha la capacità di penetrare in profondità nei tessuti stimolando una azione rigenerante maggiormente efficace. La sua azione supera le riserve adipose sottocutanee arrivando ad agire sui muscoli.

A cosa serve la fotobiostimolazione


Le applicazioni della fotobiostimolazione sono numerose ma con un unico denominatore comune rappresentato dal principio di fondo del trattamento: l’aumento della produzione mitocondriale di ATP. L’adenosina trifosfato è il principale reagente necessario alla sintesi dell’RNA nonché il fondamentale collegamento chimico fra catabolismo e anabolismo. Come carburante delle cellule, l’aumento della produzione di ATP migliora il metabolismo cellulare trasformandosi in beneficio per l’organismo e, nel caso in esame, nel miglioramento dei tessuti cutanei.

I benefici del trattamento possono essere riassunti in:

  • Contrasto delle rughe

  • Contrasto della caduta dei capelli

  • Trattamento dell’acne

  • Maggiore idratazione cutanea

  • Riequilibrio del PH cutaneo

  • Miglioramento del tono e dell’elasticità cutanea

  • Trattamento dell’iperpigmentazione

  • Aumento della vascolarizzazione dei tessuti

  • Riparazione tissutale da eccessiva esposizione a raggi UV


Fotobiostimolazione: il trattamento


Il trattamento di fotobiostimolazione è effettuato da personale qualificato mediante l’utilizzo di specifici macchinari a luce LED. I dispositivi sono attrezzati con pannelli, manipoli o maschere capaci di emettere luce a bassa intensità senza alcun rischio per la salute. Una singola seduta ha una durata di circa 15/30 minuti, a seconda della zona da trattare mentre l’intero ciclo terapico è da quantificare in almeno 10 sedute, 2 volte a settimana. A completamento del ciclo sono necessarie sedute di mantenimento che possono essere contenute ad un singolo trattamento mensile.

Gli effetti del trattamento sono visibili già dalle prime sedute ed hanno una durata complessiva di 5/6 mesi che vengono sensibilmente incrementati con le sedute di mantenimento. Il trattamento può essere ripetuto senza particolari controindicazioni e limitazioni di tipo stagionale. Mediante l’utilizzo di prodotti cosmetici è possibile aumentare la capacità di assorbimento della luce e l’efficacia generale del trattamento.

Fotobiostimolazione e capelli


La caduta dei capelli è uno dei problemi più comuni tra uomini e donne; può presentarsi come definitiva, nel caso dell’alopecia androgenetica, o temporanea, soprattutto in determinate condizioni fisiche o ambientali. La fotobiostimolazione si è dimostrato un trattamento valido sia per l’arresto della caduta sia per la fase di ricrescita.

Il principale vantaggio del cuoio capelluto è ascrivibile all’aumento di vascolarizzazione ed un aumento complessivo del metabolismo cellulare. Questi due aspetti oltre a bloccare la caduta permettono la riparazione dei tessuti danneggiati e la crescita di capelli più sani e forti in sostituzione della miniaturizzazione tipica dell’alopecia.

Il ciclo delle sedute, nel caso dei capelli, è da intendersi della durata di almeno 4 mesi con una fase di mantenimento al termine del trattamento. La seduta viene effettuata con casco apposito a LED per circa 10 minuti al termine dei quali non vi è necessità di recupero.

Rischi ed effetti collaterali


I trattamenti di fotobiostimolazione non hanno controindicazioni e rischi per la salute ma è bene rivolgersi a professionisti qualificati in questo tipo di trattamenti. L’utilizzo di macchinari depotenziati per uso domestico è consentito sebbene l’efficacia degli stessi sia limitata e condizionata anche dalla reale manualità di chi effettua il trattamento. L’unico aspetto da tenere in considerazione è l’indicazione di non esporre le aree trattate direttamente alla luce solare dopo il trattamento.

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

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