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Alopecia androgenetica

Alopecia androgenetica


Mer 01/03/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’ alopecia androgenetica è una tipologia di calvizie che colpisce prevalentemente individui di sesso maschile. Le cause di tale disturbo sono attribuibili a fattori genetici o ormonali per effetto del diidrotestosterone. Altri fattori, come lo stress, l’alimentazione, alcune terapie farmacologiche nonché l’esposizione a inquinamento ambientale e prodotti chimici nocivi, possono accelerare il processo di caduta. Il trattamento dell’alopecia androgenetica può essere eseguito con approcci di tipo chirurgico, farmacologico nonché attraverso l’ausilio di strumenti per la biostimolazione follicolare. L’autotrapianto di capelli è lo strumento più efficace mentre il PRP rappresenta la soluzione più innovativa.

Cos'è  l'alopecia androgenetica  


L’alopecia androgenetica è una condizione che coinvolge i follicoli piliferi del cuoio capelluto con una progressiva miniaturizzazione e atrofizzazione dei follicoli dei capelli. Questa tipologia di calvizie colpisce oltre l’80% della popolazione, maschile nel corso della vita. L’alopecia androgenetica può insorgere nei maschi, senza una predilezione temporale, sin dalla prima età adulta o progredire con il naturale processo d’invecchiamento. Il disturbo può colpire anche individui di sesso femminile sebbene con modalità e manifestazioni differenti rispetto al sesso maschile.

Tra gli uomini, le differenti tipologie di alopecia androgenetica colpiscono, generalmente, la zona frontale fino al vertex mentre tra le donne la caduta e generalizzata e contenuta in un diradamento limitato e omogeneo dei capelli. Tra i disturbi del capello, l’alopecia androgenetica è il più comune tanto da essere definita calvizie comune.

Cause dell'alopecia androgenetica


Le cause dell’alopecia androgenetica sono da individuarsi nella progressiva miniaturizzazione e atrofia del follicolo pilifero. Tale processo è determinato dal diidrotestosterone prodotto per effetto della 5-alfa reduttasi dal più comune testosterone. Una maggiore concentrazione di DHT, dunque, determina una maggiore probabilità di sviluppare tale disturbo.

I processi fisiologici che determinano o meno l’aumento del DHT sono attribuiti a fattori genetici ovvero l’evoluzione dell’alopecia è, generalmente, familiare. Tuttavia, l’alopecia colpisce, anche solo marginalmente, oltre i 3/4  della popolazione maschile configurandosi come una condizione fisiologica piuttosto che patologica.

Riassumendo, le cause dell’alopecia androgenetica sono:

  • Ormonali, a causa dell’azione del diidrotestosterone

  • Genetiche


L’alopecia androgenetica può essere altresì accelerata da altri fattori come l’alimentazione, il fumo, l’inquinamento ambientale, lo stress e l’uso di determinati farmaci e terapie mediche.

Diagnosi


La diagnosi è effettuata dal medico, in genere, attraverso il semplice esame obiettivo. Ad occuparsi di diagnosi approfondite e strutturate è il medico dermatologo che in base alle condizioni specifiche può prescrivere esami del sangue, dermatoscopia del cuoio capelluto, tricogramma, esami degli ormoni tiroidei. Il medico, inoltre, esamina la storia clinica del paziente, alla ricerca di eventuali cause scatenanti, nonché la storia familiare del disturbo in funzione della specifica condizione in essere.

Terapie 


L’alopecia androgenetica, per molti versi, è da considerarsi il prodotto dell’invecchiamento dell’individuo e non una malattia sebbene il processo sia accelerato dall’intervento del DHT. Tuttavia, la calvizie è vissuta come disagio da molti individui tanto da richiedere un intervento di natura medica o, meramente, cosmetica. Di fianco alle terapie e ai trattamenti medici, nel corso dei secoli nella tradizione popolare si sono sedimentate credenze e tramandate cure miracolose spesso unicamente volte ad approfittare della condizione psicologica dell’individuo per fini lucrosi.

Il trattamento dell’alopecia androgenetica è assai complesso a causa della difficoltà di inibire definitivamente la 5-alfa reduttasi. La maggior parte dei farmaci in commercio puntano a bloccare tale processo enzimatico che vede coinvolto il testosterone. L’efficacia di tali farmaci è limitata dagli effetti collaterali e dal fatto che, interrotto l’uso del farmaco, la caduta riprende al termine dell’effetto del farmaco stesso.

Nonostante le innovazioni nel campo della medicina, la cura della calvizie comune rimane un percorso articolato e difficile, dai risultati spesso non in sincrono con le aspettative del paziente. Ad oggi, una delle tecniche più efficaci è l’autotrapianto di capelli sebbene sia in forte diffusione la tecnica PRP, che promette risultati importanti senza essere invasiva e rischiosa.

Le principali soluzioni per combattere l’alopecia androgenetica sono:

  • FUE

  • FUT

  • Laserterapia

  • PRP

  • Terapie farmacologiche

  • Cellule staminali

  • Clonazione dei capelli


Rischi e Complicazioni


L’alopecia androgenetica non è legata ad evoluzioni patologiche e non comporta alcun rischio per la salute. La mancata cura dell’alopecia androgenetica ha come conseguenza la progressione della condizione fino alla miniaturizzazione dei follicoli nella zona frontale e fino al vertex lasciando, in genere la corona di capelli che dalla nuca si protende verso le tempie.

FONTI:

  • Antonella Tosti, Bianca Maria Piraccini, Tricologia Ambulatoriale, Springer, 2014.

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.


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