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Protesi mammarie


Mar 20/12/2022 | Dott. Tania Basile

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Le protesi mammarie sono dei dispositivi medici biocompatibili che vengono adoperati nell’ambito della chirurgia estetica per apportare un effetto più pieno e voluminoso a una o entrambe le mammelle. In particolar modo, le protesi mammarie sono costituite da un doppio strato di silicone e costituiscono una valida alternativa all’aumento della regione mammaria con lipofilling. L’impianto di protesi mammarie è valutabile esclusivamente da un chirurgo plastico o medico di medicina estetica e bisogna tenere presente che l’intervento è soggetto ad alcune complicanze, come la rottura o l’espulsione della protesi.

COSA SONO LE PROTESI MAMMARIE


Le protesi mammarie sono dei presìdi medici che vengono utilizzati per apportare al tessuto mammario in cui sono impiantati un effetto volumizzante e di pienezza, rispetto alla situazione originaria.

La mastoplastica additiva esalta l’aumento di volume di una o di entrambe le mammelle nella donna e utilizza protesi mammarie in silicone differenti in base all’effetto estetico finale e alla loro forma, nonché nella tecnica di inserzione utilizzata.

Ogni valutazione sul tipo specifico di dispositivo protesico da adottare viene effettuata dal chirurgo plastico specialista del trattamento, il quale associa la giusta protesi alle caratteristiche del paziente e al risultato atteso dell’intervento di mastoplastica additiva.

PROPRIETÀ E TIPOLOGIE DELLE PROTESI MAMMARIE


Le protesi mammarie, come anticipato, sono utilizzate quando si vuole sopperire a una mancata soddisfazione da parte del paziente nell’effetto estetico della regione mammaria, magari legata alla presenza di un tessuto carente o poco sviluppato.

In questo caso, la protesi va a sostituire una porzione di tessuto mancante, anche nel caso in cui ci si sottoponga a un intervento di ricostruzione plastica della mammella, come in seguito a processi neoplastici estesi.

Ovviamente, tutte le protesi mammarie devono preliminarmente soddisfare dei requisiti di sicurezza prima di essere utilizzate in interventi chirurgici. Le protesi mammarie devono soddisfare i seguenti requisiti di sicurezza:

  • Ogni dispositivo protesico deve essere controllato e distribuito dall’azienda produttrice solo dopo aver ricevuto accurati controlli di sicurezza;

  • Ogni dispositivo protesico deve possedere il proprio tagliando di identificazione del prodotto;

  • Le protesi devono essere visualizzabili a eventuali indagini strumentali radiodiagnostiche, soprattutto nel corso di visite di monitoraggio post-intervento;


È bene specificare che le protesi mammarie non devono comportare la comparsa di un fenomeno auto-immunitario né influiscono nella genesi di neoplasie, sebbene siano descritti in letteratura casi di linfoma anaplastico protesi-dipendente.

INDICAZIONI IN MEDICINA ESTETICA E DERMATOLOGIA


Nel campo della chirurgia estetica, le protesi mammarie sono utilizzate nel corso dell’intervento di mastoplastica additiva dopo la visita preoperatoria effettuata dal chirurgo.

L’utilizzo di protesi mammarie nella mastoplastica additiva viene effettuato quando il paziente non possiede una quantità congrua di tessuto adiposo per sottoporsi alla procedura di lipofilling, considerando comunque che la cicatrice chirurgica rimane nascosta nel solco intergluteo, dunque non visibile esternamente.

La tecnica di mastoplastica additiva con inserzione di protesi mammarie si basa sull’impianto di protesi artificiali biocompatibili in silicone o gel siliconico nella regione mammaria, al fine di ottenere un aumento volumetrico. Le protesi impiantate possono essere di forma ovale o a goccia e possono essere sostituite nel caso insorgano complicanze.

La mastoplastica additiva, eseguita con la tecnica di inserzione della protesi con accesso periareolare è una procedura semplice nella sua attuazione con pochi effetti collaterali e, in teoria, più sicura proprio a causa della grande visibilità intra-operatoria offerta.

Invece, l’inserzione della protesi mediante solco sottomammario è una piega naturale che, per gravità, tende a formarsi nella porzione inferiore della mammella. Poiché è una parte più nascosta, la cicatrice post-operatoria, derivata dall’incisione, può essere nascosta con efficacia in quanto localizzata al di sotto della mammella stessa.

Quindi, oltre che essere indicata nelle donne con evidente ipotrofia della mammella o trauma della mammella, tale ultima tecnica viene preferita quando si deve attuare un processo di revisione dell’impianto della protesi, derivante da espulsione o retrazione della protesi, nel corso di precedenti interventi.

 

RISCHI, COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI


Tutti le protesi mammarie utilizzate nelle operazioni di chirurgia estetica sono potenzialmente in grado di dare luogo a complicazioni, come:

  • Ematoma;

  • Sieroma;

  • Infezione;

  • Rotazione della protesi;

  • Risalita della protesi;

  • Bledding;

  • Espulsione della protesi.


FONTI:

  • Ruben Oddenino, a cura di. Chirurgia plastica estetica. Padova: Piccin; 2006.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Matteo Basso. Medicina e chirurgia estetica del corpo. Milano: Elsevier Masson; 2010.


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