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Occidentalizzazione delle palpebre


Mer 23/11/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’occidentalizzazione delle palpebre è una procedura ambulatoriale di medicina estetica che mira a intervenire sulle palpebre oculari senza attuare trattamenti chirurgici di rimozione. Questa tecnica viene richiesta da alcune persone asiatiche e permette loro di superare il disagio estetico dei cosiddetti “occhi a mandorla”, ottenendo un risultato finale godibile e duraturo. Questa procedura è eseguita esclusivamente dal medico di medicina estetica o dal chirurgo oculista ed è necessario rispettare con scrupolo tutte le fasi post-trattamento, al fine di avere un risultato tangibile.

COS’È

L’occidentalizzazione delle palpebre è un intervento chirurgico eseguito in regime ambulatoriale a livello del tessuto cutaneo e sottocutaneo delle palpebre, sia superiori che inferiori. Attraverso diverse procedure di riposizionamento del canto e di allungamento del margine palpebrale, si fa in modo di rimodellare la forma dell’occhio in senso caucasico, eliminando la conformazione tipica delle popolazioni asiatiche.

La procedura è anche nota come blefaroplastica orientale o blefaroplastica asiatica e rende ragione del fatto che diverse persone asiatiche desiderano far rassomigliare la forma dei propri occhi il più vicino possibile alla conformazione caucasica.

INDICAZIONI

Le indicazioni per l’intervento di occidentalizzazione delle palpebre sono rivolte a tutte quelle persone che accusano un forte senso di discomfort estetico a seguito della pelle peri palpebrale e dei margini palpebrali che formano l’occhio asiatico.

Controindicazioni all’esecuzione del trattamento sono rappresentate dalle seguenti condizioni:


  • Lagoftalmo e anomala chiusura della rima palpebrale;

  • Cicatrici permanenti;

  • Reazioni allergiche alla sostanza anestetica iniettata;

  • Ecchimosi;

  • Deficit di funzionalità palpebrale.


PREOPERATORIO

La fase preoperatoria della procedura di occidentalizzazione delle palpebre non prevede grosse indicazioni per il paziente candidato all’intervento quanto per il medico di medicina estetica che prende in carico il paziente stesso.

È preciso compito del medico, infatti, informare il paziente circa le modalità di esecuzione dell’intervento, sui possibili esiti e di accingersi a raccogliere informazioni su possibili predisposizioni ereditarie che abbiano portato il paziente a una ritenzione eccessiva di tessuto adiposo a livello peri palpebrale.

Nei giorni precedenti l’intervento, si raccomanda al paziente di non utilizzare shampoo aggressivi che potrebbero irritare la superficie oculare e di astenersi dall’uso di colliri, salvo contraria indicazione da parte del medico.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di occidentalizzazione delle palpebre prevede in genere le seguenti fasi:

  • Disinfezione della superficie palpebrale con idonea soluzione sterilizzante a base di clorexidina o iodopovidone;

  • Applicazione di una crema anestetica per uso topico nella regione interessata, solo in caso di necessità;

  • Allungamento della piega della palpebra superiore di ulteriori 4 o 5 millimetri vicino il margine ciliare;

  • Formazione di una piccola escavazione nel solco palpebrale superiore per renderlo meno pieno;

  • Taglio parziale del canto esterno e abbassamento della piega palpebrale superiore bassa;

  • Si applicano sul paziente dei piccoli impacchi di ghiaccio per ridurre l’edema causata dalla reazione di flogosi conseguente alla procedura.


POST OPERATORIO

Dopo l’intervento, il paziente non deve attenersi a nessuna prassi particolare, senza il bisogno di ricorrere all’assunzione di FANS o di farmaci antibiotici.

È solo raccomandato di applicare il ghiaccio fintanto che l’edema permane sulla superficie palpebrale, di lavare la cute interessata con sapone neutro e di idratare la congiuntiva con apposito collirio.

Normalmente, si ha il pieno recupero in una settimana dall’esecuzione della procedura di blefaroplastica orientale e, talvolta, è necessario sottoporsi almeno tre volte nell’arco di pochi mesi per ottenere un risultato più definitivo e durevole anche a distanza di anni.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Come si è evidenziato, l’occidentalizzazione delle palpebre non comporta i classici rischi con annesse complicazioni tipici di interventi di blefaroplastica più invasivi, presentando anche dei tempi di recupero nettamente inferiori.

Tuttavia, è possibile che talvolta possano manifestarsi eventi avversi come:

  • In soddisfacimento del risultato estetico;

  • Gonfiore ed edema generalizzato della palpebra per più giorni;

  • Lieve arrossamento ed eritema circoscritto della regione peri palpebrale;

  • Lacrimazione eccessiva nei giorni seguenti l’intervento.


FONTI:

  • Marco Peduzzi, Paolo Nucci. Milano: McGraw-Hill; 2012.

  • Simone Grappolini. Blefaroplastica e tecniche ancillari. Padova: Piccin; 2008.

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.


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