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Acne


Mar 26/04/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’acne, in riferimento all’acne vulgaris, è una infiammazione dei follicoli pilosebacei con manifestazioni cutanee comunemente dette brufoli o foruncoli. L’acne si evolve progressivamente da microcomedoni a lesioni infiammatorie caratterizzate da eritema diffuso, papule, pustole e noduli. È un disturbo che ha un’alta incidenza tra i giovani adolescenti con caratterizzazione acuta nel periodo puberale. Può evolversi in forme croniche in soggetti predisposti. Ha una patogenesi complessa e multifattoriale che richiede un’attenta analisi medica. Il trattamento dell’acne prevede numerosi approcci solitamente ad azione ormonale, antibiotica, antimicrobica, antinfiammatoria e cheratolitica. Gli esiti cicatriziali da acne sono soventi trattati con il peeling chimico.

COS’È

L’acne volgare è una patologia cutanea che si manifesta principalmente sul viso, sulle spalle ed il dorso, ma può colpire anche altre regioni corporee. Si caratterizza per la presenza di papule e pustole nella fase acuta che è preceduta da sintomi che possono passare inosservati come la presenza di comedoni diffusi e seborrea. L’accumulo di cellule morte, lipidi e batteri influisce nella degenerazione dei comedoni in lesioni infiammatorie che producono i cosiddetti foruncoli o brufoli. Pustole, papule e noduli identificano la malattia nella fase acuta con eritema diffuso nelle aree colpite da acne.

STORIA

L’acne è un disturbo che accompagna l’uomo dalla notte dei tempi. Gli antichi egizi associavano l’acne ai bugiardi e la curavano con il miele, stesse pratiche in uso presso i greci ma quest’ultimi lo consideravano un disturbo legato all’adolescenza. I romani, nonostante associassero la malattia alla pubertà, preferivano curarla con lo zolfo o con bagni sulfurei. La pratica dei romani permetteva di ottenere risultati migliori ed una progressiva scomparsa dei sintomi. Le cure a base di zolfo, a fasi alterne, furono utilizzate fino agli inizi del ‘900 per essere sostituite da quelle a base di perossido di benzoile.

SINTOMI E CARATTERISTICHE

L’insorgenza dell’acne è solitamente latente con la formazione di comedoni che non producono effetti particolari e solo raramente provocano prurito e rossore. Tuttavia l’acne si manifesta attraverso diversi stadi interessando i follicoli pilosebacei con una infiammazione crescente che produce papule, pustole e, successivamente cisti. Le prime fasi sono, altresì, caratterizzate da rossore nelle aree colpite con prurito ed irritazione cutanea.

I sintomi dell’acne sono:


  • Comedoni

  • Pustole

  • Seborrea

  • Papule

  • Noduli

  • Cisti

  • Prurito

  • Arrossamento

  • Discromie cutanee


TIPOLOGIE DI ACNE

La classificazione dell’acne segue differenti scale che sono determinate dall’età del soggetto, dalle manifestazioni e dalla gravità. Nella prima categoria sono incluse le classificazioni inerenti all’acne neonatale, l’acne giovanile, l’acne premestruale, l’acne adulta e postadolescenziale. Le varianti dell’acne vulgaris e le altre tipologie di acne sono:

  • Acne comedonica, che può essere lieve o grave,

  • Acne conglobata

  • Acne papulo-pustolosa

  • Acne nodulo-cistica

  • Acne cheloidea

  • Acne fulminans

  • Acne di Maiorca o estiva

  • Acne escoriata

  • Acne da mascherina o maskne

  • Acne iatrogena

  • Acne cosmetica


A causa delle variabili sulle manifestazioni le tipologie di acne non si esauriscono al modello proposto ma possono comprendere forme miste o sottogruppi delle forme esposte. Inoltre va precisato che la cosiddetta acne rosacea non rientra nelle manifestazioni acneiche bensì nelle dermatosi.

CAUSE

L’eziopatogenesi dell’acne è multifattoriale è molte delle cause non sono ancora del tutto chiare ai ricercatori. Sono noti i meccanismi che la caratterizzano ed alcune delle cause comunemente accettate come, ad esempio, fattori genetici, ormonali, infettivi, immunoinfiammatori e legati a dieta ed abitudini.

I meccanismi evolutivi sono legati ad una eccessiva cheratinizzazione del follicolo pilosebaceo e la sua conseguente occlusione. È, inoltre, importante considerare il malfunzionamento della ghiandola sebacea che si caratterizza per una iperattività. In questi processi vanno inclusi gli effetti provocati da batteri, come il Cutibacterium acnes, che contribuiscono alla progressiva evoluzione della malattia. Recenti studi hanno rilevato una nuova forma acneica causata dalle mascherine.

Le principali cause dell’acne sono:

  • Predisposizione genetica

  • Attività ormonale

  • Infezioni batteriche (Cutibacterium acnes noto anche come Propionibacterium acnes)

  • Processi immunoinfiammatori

  • Igiene

  • Dieta alimentare

  • Tabagismo

  • Stress psicofisico

  • Mascherine chirurgiche e non


DIAGNOSI

I segni caratteristici dell’acne sono ben visibili e riconoscibili, ciononostante possono essere confusi con altri disturbi dermatologici. Per tali ragioni, la diagnosi deve essere affidata ad un dermatologo che è in grado di valutare la tipologia e predisporre un trattamento specifico per la condizione del paziente.

TERAPIE

Il trattamento dell’acne include una vasta serie di terapie specifiche per ogni tipologia di acne ed in funzione all’eziopatogenesi. La maggior parte dei medici preferisce un approccio terapeutico combinato ovvero attraverso l’utilizzo di farmaci differenti. È importante seguire, inoltre, indicazioni specifiche su alimentazione, abitudini e igiene personale per eliminare possibili cause aggravanti.

Le principali terapie prevedono:

  • Farmaci antibiotici

    • Tetracicline (doxiciclina, limeciclina, metaciclina, minociclina)

    • Macrolidi (eritromicina, claritromicina, azitromicina)

    • Lincosamidi (clindamicina)



  • Trattamenti ormonali

    • Etinilestradiolo

    • Ciproterone acetato

    • Spironolattone

    • Flutamide

    • Prednisone

    • Desametasone

    • Buserelina



  • Trattamenti antimicrobici


  • Trattamenti antiproliferativi

    • Retinoidi (tretinoina, isotretinoina, adapalene, tazarotene)

    • Acido azelaico

    • Nicotinammide

    • Zolfo



  • Peeling chimici con azione cheratolitica

    • Acido azelaico

    • Acido glicolico

    • Acido piruvico

    • Acido salicilico

    • Acido tricloroacetico

    • Perossido di benzoile

    • Zolfo



  • Antinfiammatori

    • Antinfiammatori non steroidei

    • Corticosteroidi

    • Altri farmaci ad azione antibiotica, antiproliferativa e cheratolitica utilizzati per le finalità di cui sopra.




RISCHI E COMPLICAZIONI

I maggiori rischi connessi all’acne sono dovuti al mancato trattamento repentino che eviti l’evolversi del disturbo in forme sempre più gravi e difficili da curare. Le complicazioni note più comuni sono legate alla formazione di cisti e cicatrici cutanee. Quest’ultime possono manifestarsi come gravi inestetismi localizzati o diffusi che possono colpire il viso con importanti conseguenze sotto il profilo psicologico. Le cicatrici da acne si mostrano come cicatrici atrofiche ovvero sotto il livello cutaneo come piccoli crateri. I peeling chimici sono largamente utilizzati per la risoluzione di questa condizione al pari dei filler dermici.

FONTI:

  • Vincenzo Bettoli et al, Acne, terapia antibiotica e antibiotico-resistenza: la posizione dei dermatologi italiani. AIFA.

  • Caren Solomon, Acne vulgaris, The New England Journal of Medicine, 19 ottobre 2018.

  • Erika V. De Luca, Riccardo Sirna, Acne indotta da uso prolungato della mascherina nell'era COVID-19: un caso clinico, Dermatology Reports – Edizione Italiana, n°1, dicembre 2020.

  • Gabriella Fabbrocini et al, Clinica dell’acne, Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, n°3 giugno 2010.

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.


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