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Il dimagrimento localizzato

Il dimagrimento localizzato


Lun 08/07/2019 | Dott. Guido Maronati

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Per gli accumuli di adipe resistenti alla dieta e all’attività fisica oggi disponiamo di molte soluzioni. Alcune si limitano ad agire sul grasso, mentre altre migliorano anche il tono dei muscoli.

La “prova-costume” è un rituale pre-estivo ricorrente e diffusissimo che colpisce indistintamente uomini e donne sulla soglia delle agognate vacanze. Se un’alimentazione bilanciata e la giusta dose di attività fisica regalano forma e benessere tutto l’anno, cionondimeno è facile ritrovarsi con accumuli localizzati di grasso sopravvissuti a qualsiasi sforzo o sacrificio. Che fare allora? Medicina estetica e chirurgia ci vengono in aiuto con soluzioni efficaci e per tutte le tasche, purché il paziente, da parte sua, ci metta un minimo di programmazione. Ecco cosa si può fare, dove, e per ottenere quali risultati.

Dove è possibile intervenire:

> addome
> fianchi (“maniglie dell’amore”)
> regione sovrapubica
> dorso, porzione superiore, mediana e inferiore
> glutei: “culotte de cheval” e pieghe sottoglutee
> interno ed esterno delle cosce
> interno ed esterno delle ginocchia
> interno ed esterno delle braccia
> regione cervicale (“doppio mento”).

La mesoterapia lipolitica
La mesoterapia consiste nel veicolare sottocute per mezzo di microaghi uno o più farmaci a livello di una o più regioni corporee. Le indicazioni sono unicamente le adiposità localizzate con la finalità di sciogliere il grasso in eccesso e di conseguenza snellire e migliorare la zona trattata. Il trattamento prevede in genere un ciclo di 6 sedute distanziate di 15-20 giorni, e talvolta è necessario ripetere un secondo ciclo a distanza di qualche mese dal primo.

Il mio consiglio: i farmaci di cui disponiamo oggi sono veramente efficaci, ma ci vuole tempo. I risultati migliori si ottengono accompagnando la mesoterapia lipolitica ad altre metodiche che vanno dalla pressoterapia, datata ma sempre utile, ai massaggi profondi con i macchinari.

I macchinari

Il principio su cui si basa il dimagrimento localizzato con i macchinari è sempre uno: la distruzione degli adipociti, le cellule di grasso.

La criolipolisi
Questa metodica non invasiva si basa sull’osservazione casuale – un fenomeno frequente in medicina – che le cellule di grasso muoiono se esposte a una temperatura inferiore a 5 gradi centigradi. I macchinari di questo tipo inducono localmente un abbassamento controllato della temperatura che agisce esclusivamente sugli adipociti, senza coinvolgere o danneggiare in alcun modo la pelle o i vasi.

Nella zona trattata il freddo distrugge le cellule adipose, che scisse in acidi grassi e glicerolo vengono smaltite dall’organismo in maniera del tutto fisiologica per via linfatica. I risultati sono osservabili in 2-3 mesi dal trattamento, con una perdita di volume pari a circa il 20-25%/seduta. La criolipolisi è indolore, non prevede tempi di recupero e può essere ripetuta.

Il mio consiglio: Anche in questo caso la pianificazione è tutto. Non esistono (o non esistono ancora) metodiche non chirurgiche miracolose che producono risultati istantanei. La criolipolisi è una tecnica nuova e interessante, con un profilo di rischio basso e risultati, appunto, progressivi.

La radiofrequenza
All’opposto del principio su cui si basa la criolipolisi, la radiofrequenza usa il calore per ridurre le adiposità localizzate. Il calore viene trasmesso in modo selettivo esclusivamente al tessuto adiposo, dove provoca la disgregazione e la degradazione degli adipociti. Le aree circostanti vengono raffreddate da un’emissione di aria fredda. Indolore e senza tempi di recupero, questa metodica non invasiva si completa in genere in più sedute ravvicinate, e i risultati sono visibili in media dopo 2-3 settimane.

Il mio consiglio: La radiofrequenza è un’ottima metodica ma i risultati sono meno incisivi di quelli che si ottengono per esempio con il freddo. In compenso sono più veloci, e le sedute sono più ravvicinate.

La carbossiterapia
Conosciuta in medicina da circa un secolo e più invasiva della criolipolisi e della radiofrequenza, la carbossiterapia prevede l’iniezione sottocutanea di anidride carbonica (biossido di carbonio allo stato gassoso) con la finalità di attivare alcuni enzimi che sciolgono il grasso e ne favoriscono il riassorbimento. L’anidride carbonica viene riassorbita velocemente dall’organismo ed eliminata per via respiratoria. Più indicata per il suo effetto drenante che per lo smaltimento di importanti accumuli di grasso, questa metodica è più utile per la correzione dei piccoli depositi, e per migliorare il microcircolo e l’ossigenazione dei tessuti. I risultati durano circa 6 mesi ed è richiesto un maggior numero di trattamenti rispetto ad altre metodiche.

Il mio consiglio: Più invasiva ma sensibilmente meno costosa delle metodiche precedenti, la carbossiterapia sta vivendo un momento d’oro. I suoi benefici vanno ben oltre il dimagrimento localizzato, che resta in ogni caso contenuto.

Un caso a parte: la “buccia d’arancia”
Tra tutti i macchinari e i dispositivi di nuova generazione che si occupano di ridurre la quantità di grasso localizzato, a oggi uno solo è in grado di contrastare efficacemente l’inestetismo tipico della cellulite – la cosiddetta “buccia d’arancia”. Una metodica a metà tra chirurgia estetica e medicina estetica permette di inserire un ago nel sottocute per recidere i setti fibrosi – quei fasci di tessuto che causano i tipici “buchi”, caratteristici dell’ultimo stadio della cellulite e per i quali in passato non esisteva alcun rimedio. Il risultato del trattamento, che si esegue esclusivamente in ambulatorio chirurgico in anestesia locale, è significativo e duraturo.

Il mio consiglio: La cellulite si può attenuare, ma non eliminare. E infatti anche questo speciale macchinario elimina il difetto estetico, lasciando intatte le cause. Di fatto, la pelle torna liscia e la “buccia d’arancia” scompare per anni. E davvero è il massimo che si può ottenere.

 

Body Shaping: gli impulsi elettromagnetici
Freschi di approvazione dell’ente americano FDA, questi dispositivi si basano su un concetto nuovo – il rimodellamento corporeo – ottenuto sfruttando una tecnologia anch’essa nuova, l’energia elettromagnetica. Relativamente fastidiosa ma indolore, questa metodica fornisce impulsi che inducono la contrazione dei muscoli-bersaglio. Le fibre muscolari colpite si ricostruiscono più forti e più grandi grazie alle contrazioni sovramassimali (supramaximal contractions) provocate dal macchinario, che creano una tensione e richiedono un’energia molto più elevata rispetto a una contrazione muscolare volontaria anche intensa come quelle che si producono con l’esercizio fisico. In mezz’ora, la durata tipica di un trattamento, i macchinari generano 20.000 contrazioni muscolari alle quali l’organismo risponde rimodellando la propria struttura muscolare profonda e bruciando il grasso sottocutaneo. I risultati più eclatanti si ottengono in soggetti normopeso già allenati e che presentano modesti accumuli adiposi localizzati.

Il mio consiglio: Questa metodica è nuovissima e forse è ancora presto per farsi un’idea precisa e completa dei suoi reali vantaggi. Sicuramente rappresenta un’evoluzione enorme rispetto agli elettrostimolatori del passato, che generando la contrazione solo con l’elettricità potevano risultare dolorosi e provocare ustioni sull’area trattata.

Fatto a mano: la liposcultura (e le sue varianti)

La liposcultura
La liposcultura (o liposuzione o lipoaspirazione o lipostruttura) consiste nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso con sottili cannule che frantumano e aspirano il grasso. E’ indicata nei pazienti che hanno del tessuto adiposo in eccesso, localizzato in uno o più punti del corpo. Serve quindi per ricreare armonia e proporzione nei vari distretti corporei, e non è indicata invece nei casi in cui il paziente sia in forte sovrappeso. Infatti, lo scopo della liposcultura non è quello di perdere peso o di dimagrire, ma bensì di riproporzionare e di rimodellare armoniosamente volumi e forme.

Il tessuto adiposo rimosso non si riforma più. Infatti, gli adipociti cessano di aumentare di numero verso i 17-18 anni di età; da qui in poi il loro numero rimane costante, e di conseguenza il tessuto adiposo asportato non è più in grado di riformarsi. Ciononostante, è indispensabile che il paziente mantenga un peso costante, diversamente potrà perdere parte del risultato ottenuto in quanto gli adipociti residui conservano comunque la capacità di aumentare di volume.

Affinché l’esito dell’intervento sia positivo, è essenziale che la cute sia di buona qualità, tonica, elastica, e quindi in grado di adattarsi ai nuovi volumi corporei. Nei casi in cui vi sia un eccesso cutaneo o in cui la cute sia rilassata, è indispensabile associare alla liposcultura altri interventi: addominoplastica, lifting delle cosce o delle braccia.

Il mio consiglio:
La liposcultura permette di ottenere un risultato che è impossibile raggiungere con qualunque altra tecnica non chirurgica: la scultura, appunto. L’indicazione non è quindi solo l’eliminazione in una volta sola di volumi consistenti di grasso, ma anche, se non soprattutto, la possibilità di definire il corpo con straordinaria finezza. Penso alle ginocchia, per esempio, e ai risultati meravigliosi che si ottengono con cannule piccolissime e un intervento di precisione capace di creare i concavi e i convessi che restituiscono a questa parte del corpo, così seducente e rivelatrice dell’età, tutto il suo fascino atletico e snello.

La laserlipolisi
In questa variante della lipostruttura il tessuto adiposo in eccesso viene sciolto per mezzo di una sofisticata apparecchiatura laser collegata a speciali microcannule. Il grasso viene in parte aspirato e in parte eliminato dall’organismo, dopo l’intervento, attraverso un processo fisiologico di lisi (scioglimento). Per la laserlipolisi valgono le stesse regole della lipostruttura: l’intervento non è indicato in presenza di un importante eccesso di tessuto cutaneo e/o adiposo.

- Nel caso specifico della regione interna delle cosce, il risultato è particolarmente apprezzabile in quanto l’intervento consente di risolvere l’eventuale sfregamento di una coscia con l’altra durante la deambulazione, che crea disagio, dolore, e irritazione cutanea

- La liposcultura/lipolisi della regione interna delle ginocchia riesce a snellire visibilmente la zona di giunzione tra coscia e gamba, conferendo così alle gambe nel loro insieme una linea molto più slanciata, gradevole e femminile

- La liposcultura/lipolisi dell’addome restituisce al paziente un aspetto più snello e attraente, ed elimina gli antiestetici “rotolini” di grasso che appesantiscono il profilo

- Nel caso della liposcultura/lipolisi brachiale, le braccia riacquistano un aspetto più elegante e sottile, che permette di indossare con sicurezza anche gli abiti sbracciati

- Dopo la liposcultura/lipolisi, i fianchi risultano più snelli e rimodellati, e il giro-vita risulta visibile ed esaltato.

Gli esiti dell’intervento sono visibili per lungo tempo, a condizione che il paziente mantenga un peso corporeo il più costante possibile.

Il mio consiglio: Anche nel caso dell’intervento chirurgico, anzi tanto più in questo caso, la programmazione è imperativa. Almeno un mese prima di esporsi al sole, è questo il periodo minimo richiesto.

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Maronati Guido

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Milano (MI)


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