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Filler viso vs. ultrasuoni microfocalizzati: le differenze

Filler viso vs. ultrasuoni microfocalizzati: le differenze


Mer 23/07/2025 | Dott. Doriano Ottavian

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La ricerca della bellezza naturale e duratura è sempre più al centro dell’estetica moderna. I pazienti oggi non vogliono più soltanto apparire “ritoccati”, ma desiderano vedersi più freschi, armoniosi, ringiovaniti in modo autentico. In questo panorama, due tra i trattamenti più richiesti per il ringiovanimento del volto sono i filler viso e le tecnologie a ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati, entrambi protagonisti dell’estetica non invasiva.

Se da un lato i filler viso hanno rivoluzionato il settore estetico grazie alla loro capacità di ripristinare volumi e attenuare rughe in modo rapido, dall’altro le nuove tecnologie basate sugli ultrasuoni microfocalizzati rappresentano una svolta ancora più sottile: non si limitano a “riempire”, ma stimolano il ringiovanimento profondo della pelle, offrendo risultati graduali e progressivi, senza aghi né bisturi.

Sempre più pazienti, infatti, si chiedono: "Qual è il trattamento giusto per me?" È meglio puntare su un filler viso che offre un effetto immediato, oppure preferire un approccio che lavora nel tempo, come quello degli ultrasuoni, ma in modo più naturale e profondo? Allora andiamo ad approfondire questo argomento per trovare tutte le risposte che si cercano. 

Due filosofie estetiche a confronto


La principale differenza tra filler e ultrasuoni microfocalizzati risiede nella modalità d'azione. I filler sono sostanze iniettabili, solitamente a base di acido ialuronico, che vengono inserite sotto la pelle per riempire le rughe, ridare volume a zone svuotate o scolpire alcuni contorni del viso.

Agiscono quindi dall'esterno verso l'interno, modificando direttamente i volumi del volto. Al contrario, i trattamenti con ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati stimolano i tessuti in profondità, raggiungendo il SMAS (Sistema Muscolo Aponeurotico Superficiale), la stessa struttura trattata nei lifting chirurgici. Gli ultrasuoni inducono un processo di neocollagenesi, stimolando il naturale rinnovamento cutaneo e migliorando la tonicità e la compattezza della pelle dall'interno verso l'esterno.

Risultati immediati vs. miglioramento progressivo


Uno degli aspetti più rilevanti nella scelta tra filler viso e trattamenti con ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati è il tempo necessario per vedere i risultati. Entrambe le tecniche puntano al ringiovanimento del volto, ma lo fanno seguendo logiche completamente differenti.

I filler viso sono trattamenti a base di acido ialuronico o altre sostanze riempitive che vengono iniettate direttamente nelle zone da trattare. Il risultato? Visibile subito dopo la seduta. Che si tratti di labbra, zigomi, solchi nasogenieni o rughe perioculari, i filler agiscono “riempiendo” dall’interno, donando un effetto volumizzante e distensivo immediato. Questo li rende particolarmente apprezzati da chi desidera un cambiamento rapido in vista di un evento importante o da chi semplicemente ama vedere risultati tangibili fin da subito. Tuttavia, proprio per la loro natura “istantanea”, i filler viso hanno anche un limite temporale: i risultati tendono a durare dai 6 ai 12 mesi (a seconda dell’area trattata e del metabolismo del paziente), dopodiché è necessario ripetere il trattamento per mantenere l’effetto desiderato.

Al contrario, i trattamenti basati su ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati non agiscono sull’aspetto esterno immediato del viso, ma puntano alla stimolazione profonda del collagene. In pratica, inviano onde ultrasoniche sotto la superficie cutanea, arrivando a diversi strati della pelle fino a quelli più profondi, come il muscolo e il tessuto connettivo, senza intaccare l’epidermide. Il risultato non è immediato, ma comincia a manifestarsi in modo graduale a partire da 4-6 settimane dopo il trattamento, con un picco massimo intorno ai 3-4 mesi. La pelle appare più tonica, compatta e liftata, ma il miglioramento sembra del tutto naturale e progressivo. Il grande vantaggio? I risultati durano più a lungo, fino a 12-18 mesi, senza richiedere iniezioni o sostanze riempitive.

Due approcci, due tempistiche


Scegliere tra filler viso e ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati dipende quindi dalle aspettative personali e dal proprio stile di vita. Chi cerca un risultato visibile “ora e subito”, magari per correggere un volume o una ruga ben localizzata, troverà nel filler una risposta rapida ed efficace. Chi invece desidera un miglioramento globale e naturale, che si sviluppi nel tempo e stimoli il rinnovamento della pelle “dall’interno”, troverà negli ultrasuoni microfocalizzati una soluzione d’eccellenza. In alcuni casi, i due trattamenti possono essere complementari, ma vanno sempre valutati in base all’età, al tipo di pelle e agli obiettivi del paziente. L’estetica moderna non è mai una scelta univoca: è un percorso personalizzato.

Un filler viso ha una durata variabile che va generalmente dai 6 ai 12 mesi, a seconda del tipo di prodotto usato, della zona trattata e dello stile di vita del paziente. Una volta riassorbito, l'effetto svanisce completamente, richiedendo una nuova iniezione per mantenere i risultati. Il lifting non invasivo con ultrasuoni microfocalizzati offre una durata più lunga: i risultati possono durare fino a 18 mesi, e in alcuni casi oltre. Questo perché il collagene prodotto è naturalmente parte della struttura cutanea e non viene semplicemente "iniettato" dall'esterno.

Invasività e comfort del trattamento


Quando si parla di medicina estetica, un aspetto determinante nella scelta del trattamento è senza dubbio il livello di invasività e il comfort percepito dal paziente durante e dopo la seduta. Sebbene entrambi i trattamenti, filler viso e ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati, siano considerati non chirurgici, esistono differenze sostanziali nel modo in cui vengono somministrati e nell’esperienza complessiva per chi si sottopone alla procedura.

Il trattamento con filler viso richiede l’iniezione di sostanze riempitive, spesso a base di acido ialuronico, tramite aghi sottilissimi o cannule. Anche se si tratta di un intervento rapido e ambulatoriale, resta comunque una procedura minimamente invasiva che può provocare fastidi localizzati, piccoli ematomi o lievi gonfiori nell’immediato post-trattamento. Questi effetti collaterali sono generalmente transitori, ma possono durare da qualche ora fino a qualche giorno, a seconda della sensibilità della pelle. Per ridurre il disagio, molti professionisti utilizzano creme anestetiche locali prima delle iniezioni, e alcuni filler viso contengono già anestetico (lidocaina) all’interno della formulazione. Tuttavia, per i pazienti più sensibili, l’idea dell’ago rappresenta ancora una barriera emotiva e fisica da superare.

Al contrario, i trattamenti basati su ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati si svolgono senza aghi né incisioni. Il manipolo dell’apparecchiatura viene applicato direttamente sulla pelle, da cui emette onde ultrasoniche mirate che penetrano in profondità nei tessuti sottostanti. Il tutto avviene senza danneggiare l’epidermide, motivo per cui questo approccio è definito “non invasivo”. Durante la seduta, il paziente può percepire una sensazione di calore o di lieve fastidio in corrispondenza delle zone trattate, ma non c’è dolore significativo né necessità di anestesia. Alcuni riferiscono un leggero arrossamento temporaneo o una modesta sensibilità al tatto nelle ore successive, ma non ci sono tempi di recupero e si può tornare subito alla vita quotidiana.

Dal punto di vista del comfort soggettivo, i trattamenti a ultrasuoni microfocalizzati risultano particolarmente graditi a chi cerca un approccio soft, senza aghi e senza postumi visibili. Sono perfetti per chi ha una vita sociale o lavorativa intensa e non può permettersi di mostrare gonfiori o lividi, anche temporanei. 

I filler viso, pur offrendo risultati immediati, implicano sempre un minimo trauma meccanico dovuto alle iniezioni. Per molte persone questo non è un problema, ma altri preferiscono evitare completamente l’uso di aghi o il rischio di asimmetrie legate a iniezioni troppo superficiali o in aree critiche.

Indicazioni estetiche differenti


Quando si parla di trattamenti estetici per il viso, è fondamentale comprendere che filler viso e ultrasuoni microfocalizzati non sono alternative intercambiabili, bensì tecnologie con indicazioni specifiche che rispondono a esigenze differenti. La scelta del trattamento più adatto dipende infatti dal tipo di inestetismo da correggere, dall’età, dal tipo di pelle e dall’obiettivo estetico del paziente.

I filler viso sono principalmente indicati per riempire volumi persi, levigare rughe e pieghe cutanee, e ridefinire i contorni del volto. Questi trattamenti sono ideali per:
  • Rughe profonde e linee d’espressione, come le cosiddette “zampe di gallina” o le rughe nasolabiali;
  • Perdita di volume in aree specifiche come zigomi, labbra, guance e mento;
  • Ridefinizione dei contorni, per esempio per correggere un profilo mandibolare meno definito o per aumentare il volume delle labbra;
  • Correzione di asimmetrie o imperfezioni cutanee localizzate.
L’effetto è immediato e visibile sin dalla prima seduta, conferendo un aspetto più giovane e pieno. Tuttavia, il filler non agisce in profondità per stimolare la produzione di collagene o il tono cutaneo generale.

Il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati, invece, è rivolto a chi desidera un effetto lifting naturale e progressivo, con particolare attenzione al miglioramento della compattezza e della tonicità cutanea. Le indicazioni principali sono:
  • Lieve rilassamento cutaneo che coinvolge la pelle del viso, del collo e del décolleté, senza ancora la necessità di interventi più invasivi;
  • Perdita di elasticità e compattezza, tipica dell’invecchiamento cutaneo, con un desiderio di ridefinire il profilo del viso senza modificare i volumi naturali;
  • Stimolazione della produzione di collagene ed elastina, con un miglioramento graduale ma duraturo della struttura cutanea;
  • Prevenzione dell’invecchiamento, intervenendo prima che si manifestino cedimenti più evidenti.
Questa tecnologia agisce in profondità nei tessuti, senza alterare i volumi, e restituisce un aspetto più tonico e liftato senza effetto “gonfiore” o modifiche immediate dei volumi.

Non di rado, i professionisti della medicina estetica consigliano un approccio combinato in cui filler viso e ultrasuoni microfocalizzati vengono utilizzati in sinergia, per: andare a stabilire il volume perso con il filler e migliorare la tonicità della pelle. Questa sinergia consente di ottenere risultati più naturali, armoniosi e duraturi, sfruttando i punti di forza di entrambi i trattamenti.

Ovviamente l’esperto consiglierà un trattamento piuttosto che l’altro a seconda dell’esigenza su cui intervenire. 

Personalizzazione e approccio combinato


In medicina estetica moderna, la tendenza è verso la personalizzazione assoluta. Questo significa che in molti casi filler viso e ultrasuoni possono essere combinati strategicamente, per un risultato globale più armonico e duraturo. Ad esempio, si possono usare gli ultrasuoni per rassodare l'ovale del viso e successivamente impiegare filler per ridefinire i volumi di zigomi o labbra. La valutazione di un medico estetico esperto resta fondamentale per stabilire il piano di trattamento più adatto, in base all'età, alla struttura del viso, al tipo di pelle e agli obiettivi estetici del paziente.

Entrambi i trattamenti, se ben eseguiti, possono regalare risultati eccellenti e naturali. La chiave è comprendere le differenze tra filler viso e ultrasuoni microfocalizzati: il primo più indicato per volumi e rughe specifiche, il secondo per un effetto lifting progressivo e duraturo. Scegliere in modo consapevole, con la guida di uno specialista, è la vera base per un ringiovanimento efficace e sicuro.

 

 

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Ottavian Doriano

Autore

Chirurgia plastica, Medicina Estetica

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