Accesso
Dottori
Nevo di Spitz che cos'è? Quando preoccuparsi?

Nevo di Spitz che cos'è? Quando preoccuparsi?


Mar 28/11/2023 | Dott. Tania Basile

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Il nevo di Spitz è una tipologia di nevo caratterizzato da cellule epiteliali atipiche. Può essere confuso con il melanoma benché sia considerato principalmente benigno. L’incidenza è maggiore tra i bambini e gli adolescenti ma può comparire anche in età adulta. Le cause che provocano il nevo di Spitz non sono note, così come per altri nevi. Tendenzialmente colpisce in misura maggiore fototipi chiari o soggetti sottoposti per lunghi periodi a radiazioni solari. Essendo benigno il trattamento non è necessario se non per fini estetici o a scopo precauzionale in soggetti a rischio.

Introduzione

Il nevo di Spitz deve il suo nome a Sophie Spitz, una patologa che ha contribuito significativamente alla comprensione delle malattie cutanee. Nel 1948, ha descritto per la prima volta questa particolare forma di nevo, aprendo la strada a ulteriori studi e ricerche sulla sua natura e sulla diagnosi. A causa della somiglianza con il melanoma, è spesso confuso con quest’ultimo tanto che, prima che si affermasse l’attuale nome, in passato era definito melanoma giovanile.

Sebbene la maggior parte dei nevi di Spitz sia benigna, la valutazione da parte di un professionista della salute è essenziale per comprendere in modo appropriato la reale natura del nevo. Il trattamento è richiesto principalmente per ragioni estetiche qualora sia manifesto in zone del corpo particolarmente esposte. Un ulteriore spinta alla rimozione può essere determinata dal pericolo di evoluzione maligna in soggetti a rischio.

Cos’è il nevo di Spitz

Il nevo di Spitz si manifesta come una macchia o un nodulo pigmentato sulla pelle costituito da grandi cellule fusate e/o epitelioidi. Le dimensioni di questo nevo melanocitario possono variare da 3 a 15 mm, ma spesso è descritto come più sporgente rispetto ad altri nevi comuni. La colorazione può essere diversa, includendo tonalità di marrone, rosa o rosso. La sua asimmetria e la presenza di bordi irregolari possono renderlo simile a lesioni sospette, come il melanoma.

Il nevo di Spitz è considerato relativamente raro rispetto ad altri tipi di nevi ed alcuni studi sull’incidenza parlano di 1,4 casi ogni 100 mila persone: per porre un termine di paragone il melanoma ha una incidenza di circa 20 volte superiore. È registrato principalmente nei bambini e negli adolescenti, rappresentando una percentuale significativa di nevi diagnosticati in questa fascia di età. La sua rarità negli adulti può aumentare il grado di attenzione sia a causa delle comuni lesioni che possono insorgere sia per la facile confusione con il melanoma.

La comparsa del nevo è caratterizzata da una crescita molto rapida e irregolare fino alla stabilizzazione del nevo per forma e dimensione. La sua conformazione lascia aperto il dibattito sulla correlazione con il nevo di Reed ed il melanoma spitzoide. Nonostante i punti comuni e le piccole differenze, fu proprio la Spitz a rendersi conto nel 1948 come, seppur simile in forma e dimensione al melanoma, questo nevo si accompagnava a prognosi favorevole ed assolutamente benigna nei bambini e negli adolescenti, ragione che spinse la ricercatrice ad ulteriori riscontri che decretarono la netta differenza che intercorre con il melanoma.

Cause del nevo di Spitz

Ad oggi, non è stata identificata una causa specifica del nevo di Spitz. La sua origine esatta rimane ancora sconosciuta e gli unici fattori di rischio noti sono legati ai fototipi chiari e alla prolungata esposizione ai raggi solari.

I principali fattori legati con l’insorgenza del nevo di Spitz, e quelli ipotizzati, sono:


  • Fattori genetici: esiste un'associazione tra il nevo di Spitz e la predisposizione genetica. In alcune famiglie, sono stati riportati casi multipli di nevi di Spitz, suggerendo un possibile coinvolgimento di fattori ereditari nella sua insorgenza. Inoltre, i fototipi chiari presentano una incidenza maggiore rispetto ad altri fototipi.

  • Esposizione al sole: l'esposizione al sole gioca un ruolo chiave nello sviluppo dei nevi, compresi quelli di Spitz. L'effetto dell'esposizione alla radiazione solare sulla pelle è uno dei principali campi di studio sull’insorgenza dei nevi.

  • Fattori ambientali: alcuni esperti ritengono che fattori ambientali, come l'esposizione a sostanze chimiche o a sostanze presenti nell'ambiente, potrebbero influenzare lo sviluppo del nevo di Spitz. Tuttavia, la ricerca in questo campo è ancora in corso.

  • Sistema immunitario: Gli studi sul sistema immunitario e l’insorgenza del nevo di Spitz sono ancora limitati e non esaustivi. Tuttavia, molti ricercatori hanno tracciato possibili relazioni tra il nevo di Spitz e condizioni deficitarie del sistema immunitario, principalmente tra gli adulti.


Sintomi del nevo di Spitz

Il nevo di Spitz, nella maggior parte dei casi è assolutamente asintomatico. Soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, oltre alla rapida crescita, la lesione non è legata ad alcun sintomo specifico. Raramente si osservano stati infiammatori con arrossamento e lieve prurito che devono, comunque, produrre un’allerta nel paziente ed il ricorso ad un rapido consulto medico per chiarire la reale condizione della formazione.

Diagnosi del nevo di Spitz

La diagnosi del nevo di Spitz può essere complessa poiché può presentare caratteristiche morfologiche simili a quelle del melanoma e di altre condizioni, il che rende il percorso diagnostico sensibilmente articolato. Soprattutto tra gli adulti, sono richiesti esami di laboratorio specifici al fine di identificare con precisione l’origine della lesione.

I principali esami per determinare la natura del nevo sono:

  • Esame visivo: rappresenta il primo passaggio per la determinazione della natura del nevo. Come detto, tuttavia, la sua somiglianza con altri nevi e con il melanoma portano, nella maggior parte dei casi, il professionista ad interrogare esami clinici di laboratorio.

  • Dermatoscopia o epiluminescenza e videodermatoscopia: si tratta di un esame non invasivo che coinvolge l'uso di uno strumento chiamato dermatoscopio per esaminare la pelle in dettaglio. La dermatoscopia può aiutare a identificare caratteristiche specifiche che possono indicare tumori benigni e maligni.

  • Biopsia: durante la biopsia viene prelevato un campione di tessuto dal nevo per l'analisi istologica. La biopsia rimane uno degli esami più accurati per la determinazione della natura del nevo.

  • Analisi istologica: è strettamente collegata alla biopsia che, in questo caso, ne rappresenta il primo passaggio per il prelievo de campione di tessuto. Un patologo esamina il tessuto prelevato al microscopio per valutare la struttura delle cellule e determinare se ci sono segni di malignità.


Trattamento del nevo di Spitz

Il trattamento del nevo di Spitz può variare in base alle caratteristiche specifiche del nevo e alla valutazione del dermatologo. È importante notare che, generalmente, i nevi di Spitz sono benigni e non richiedono alcun tipo di trattamento. Tuttavia, in alcuni casi, può dimostrarsi necessario eseguire interventi conservativi in soggetti a rischio oppure ne è richiesto il trattamento per ragioni estetiche.

Il trattamento del nevo può essere fatto attraverso un'escissione chirurgica per rimuovere completamente il nevo. Il ricorso alla chirurgia è al riparo da rischi e complicazioni fatte salve le conseguenze più comuni del ricorso al bisturi come infiammazioni, cicatrici e recidive. Il laser può essere un ulteriore strumento per trattare i nevi di Spitz superficiali benché l'efficacia di questa opzione possa variare o non essere considerata appropriata per tutte le tipologie di pazienti.

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Sophie Spitz, Melanomas of Chilhood, The American Journal of Pathology, 1948 May; 24(3): 591–609.

  • Carlo Francesco Tomasini, Nevi di Spitz, tumori spitzoidi atipici e melanoma in età pediatrica. Relazione meeting Lucca 2013.

  • Raymond L. Barnhill, The Spitzoid lesion: rethinking Sptiz tumors, atypical variants, “Spitzoid melanoma” and risk assessment. Modern Pathology, Vol.19, supplement 2, S21-S33, 2006.

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x