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Tossina botulinica e umore del paziente

Tossina botulinica e umore del paziente


Lun 03/04/2023 | Dott. Marisa Praticò

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Parliamo di tossina botulinica  con la dott.ssa Praticò.

Che il ritocchino (riuscito) faccia bene alla psiche è cosa ormai risaputa. Allo specchio ci si vede più belli, di conseguenza l’umore migliora. Certo, la medicina estetica non può competere con un trattamento psicoterapeutico né tantomeno sostituirsi a questo, ma può aiutare a ritrovare un’immagine positiva di sé. 

Tossina botulinica: il nesso con l’umore


“Ovvio, basta spianare le rughe qui e là per far tornare il sorriso”, obietteranno i più scettici. In realtà, la questione non è così semplicistica: ci sono studi che hanno evidenziato le connessioni tra tossina botulinica e tono dell’umore, scoprendo un nesso causale indiretto.

Si tratta di una scoperta del 2006 che guarda ai trattamenti di medicina estetica da un’altra ottica, quella del miglioramento dell’autostima. Se n’è parlato in occasione del congresso di medicina estetica Agorà tenutosi a Milano nell’ottobre 2022. Il motivo? L’azione della tossina botulinica sui muscoli del viso di tipo estetico, e in particolare nell’area della glabella, porta a profondi effetti positivi sulla componente emozionale del nostro cervello, comportando un miglioramento del tono dell’umore.

Un effetto che i medici constatano di frequente, come ci racconta la dottoressa Marisa Praticò, dermatologa e medico estetico: «La soddisfazione dei pazienti è un aspetto misurabile empiricamente attraverso il sorriso con cui essi mi accolgono al controllo successivo all’iniezione di tossina botulinica». Per prassi si suggerisce di controllare l’esito del trattamento a distanza di circa 10 giorni, per poter correggere eventuali asimmetrie dei muscoli mimici.

«Nella mia pratica di dermatologa, ho potuto osservare che il solo distendere la fronte rende il paziente più ben disposto verso la vita. Può sembrare un aspetto banale, ma in realtà questo effetto benefico gioca un grande ruolo nel modo stesso in cui egli vive l’esperienza del “ritocchino”. Un paziente più rilassato proverà meno ansie e timori, a tutto vantaggio della riuscita del trattamento» continua la dottoressa Praticò. 

Rilassa i muscoli del viso


Certo, è molto importante che il medico sappia dosare le quantità corrette di tossina botulinica da iniettare nella muscolatura da trattare. Inoltre, deve saper individuare con precisione i muscoli facciali che necessitano di de-contrazione.

«Se ci pensiamo, è proprio questa attività di decontrazione, propria della tossina botulinica, a connotare di proprietà “rilassanti” il farmaco (non dimentichiamo lo “status” farmacologico della tossina stessa). Se impiegata correttamente, la tossina botulinica rilassa i muscoli anziché bloccarli o paralizzarli, come a volte si teme».

In altri termini, la tossina botulinica aiuta ad allentare la contrazione tipica di un muscolo che fa fatica a distendersi, come quello con cui si corruga la fronte. Spesso diventa difficile “rilassare” i muscoli facciali perché intervengono fattori emozionali inconsapevoli che non dipendono dalla volontà.

«Ebbene, è stato osservato che la tossina botulinica per uso estetico contribuisce a migliorare l’autostima. Con la fronte distesa e lo sguardo aperto, i pazienti si sentono come tornati indietro nel tempo con la consapevolezza acquisita con la maturità. Questo “salto nel passato” fa sì che i pazienti si sentano rinfrancati nello spirito, anche perché lo specchio restituisce un’immagine molto veritiera di se stessi, solo un po’ più freschi e riposati. Almeno questa è la mia esperienza di osservazione a posteriori, trattamento dopo trattamento» continua la dottoressa Praticò. 

La tossina botulinica aiuta a vedersi meglio


È bene sapere, però, che la tossina botulinica non toglie gli anni dalla carta di identità, o meglio, non è questo il suo scopo principale. Ciò che la neuromodulazione estetica realmente fa è spogliare il viso di quell’espressione dura e contratta che appesantisce i tratti “aumentando” l’età. «È questo il senso del ringiovanimento dato dalla tossina botulinica: sembrare più rilassati, come quando si era più giovani (con un peso di pensieri in meno). Tutto ciò incide sulla percezione di sé, un aspetto molto importante che può aiutare le persone ad accettarsi e quindi a stare meglio con se stessi».

Informarsi su questi effetti benefici connessi alla tossina botulinica è molto utile per approcciarsi alla questione con obiettività: non è vero che è una sostanza dannosa o tossica, come suggerirebbe il nome e come a lungo si è pensato in passato. 

«La verità è che la tossina botulinica è un farmaco approvato per l’uso estetico sin dal 2002 da part della FDA (Food and Drag Administration), l’ente di certificazione più severo al mondo in materia di salute. In Italia l’approvazione è avvenuta nel 2004 per la glabella (la ruga fra le sopracciglia), seguita 10 anni dopo per l’area attorno agli occhi. Probabilmente se la tossina botulinica avesse un altro nome, non collegato al termine “tossico”, non desterebbe così preoccupazione. E, invece, forse le preoccupazioni le allevia. Almeno visivamente e per qualche mese» conclude la dottoressa Praticò.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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Praticò Marisa

Autore

Dermatologia, Medicina estetica

Torino (TO)


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