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Alessandrite laser


Mer 01/03/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Con laser ad alessandrite si fa riferimento, in questa sezione, ad un dispositivo laser utilizzato in medicina estetica per l’epilazione, il trattamento delle macchie cutanee, la rimozione dei tatuaggi, il fotoringiovanimento. Oltre all’utilizzo in dermatologia e medicina estetica, questo laser è adoperato anche in urologia per la frantumazione dei calcoli. Il laser ad alessandrite può essere adoperato anche per il trattamento delle lesioni vascolari minori. Non comporta particolari rischi per la salute e sono noti effetti collaterali temporanei relativi ad ipopigmentazioni delle aree trattate. Il laser opera a 755 nm ed è fabbricato anche in versione Q-Switched che riesce ad assicurare un fascio di luce ad alta intensità con impulsi rapidi.

COS’È

Il laser ad alessandrite è un dispositivo a luce laser che utilizza l’alessandrite, una particolare varietà di crisoberillo. Le sue particolari caratteristiche consentono al dispositivo di ottenere risultati positivi in tutti gli ambiti di applicazione senza particolari rischi per la salute. Il laser si presenta, difatti, meno potente rispetto ad altre soluzioni ma più efficace e delicato sui tessuti. I risultati migliori sono visibili nel trattamento dell’epilazione laser e nel trattamento delle macchie cutanee. Nel primo caso, in particolare, il laser può essere dispensato anche su peli molto chiari e nei mesi estivi, opzioni non praticabili con laser a diodo, ad esempio.

Il laser ad alessandrite non è un laser ablativo ovvero non prevede la rimozione di strati superficiali di cute, al contrario di altri laser. È un laser di classe 4 ovvero ad esclusivo utilizzo di personale medico ed opera tramite foto-termolisi selettiva. Quest’ultima permette al raggio di luce di essere assorbito dalla melanina del pelo raggiungendo la radice e distruggendo le cellule che permettono la rigenerazione del pelo stesso. Sebbene generalmente il laser operi a 755 nm, i modelli “regolabili” possono operare tra 700 e 820 nm.

STORIA

L’alessandrite è un minerale, varietà del crisoberillo. Rispetto a quest’ultimo che si presenta di colore dorato, l’alessandrite vanta un certo metamerismo a seconda del tipo di luce che lo illumina. I suoi colori, quindi, variano dal verde al rosso, passando per il grigio ed il blu. Viene estratto in gemme ed è considerato tra i più rari e costosi. Il suo primo utilizzo per lo sviluppo di laser risale al 1964.

INDICAZIONI

In medicina estetica il laser ad alessandrite è utilizzato principalmente per l’epilazione laser definitiva. In rapida diffusione è l’uso di questo laser per la rimozione dei tatuaggi, il trattamento delle macchie pigmentate nonché la stimolazione dei tessuti o fotoringiovanimento.

Riassumendo il laser ad alessandrite è utilizzato per:


  • Epilazione laser

  • Trattamento delle lesioni pigmentate

  • Rimozione dei tatuaggi

  • Teleangectasie e lesioni vascolari minori

  • Fotoringiovanimento

  • Melasma refrattario

  • Cheratosi seborroica


ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO

Il trattamento con laser ad alessandrite differisce a seconda del disturbo. Le modalità di esecuzione ed il numero di sedute totali è alquanto variabile. Nell’epilazione sono necessarie, generalmente, dalle 3 alle 8 settimane a seconda della zona trattata e dalla superfice totale. I risultati nell’epilazioni sono molto positivi sebbene non del tutto definitivi, con una riduzione dei peli dal 50 all’80%.

Per il trattamento dei tatuaggi le sessioni necessarie sono variabili e dipendono dalle dimensioni del tatuaggio e dalla zona. Il laser ad alessandrite rimuove tatuaggi con pigmenti blu, nero e verde. L’esposizione della cute al laser è molto limitata tuttavia vi è un sufficiente riscaldamento del pigmento utilizzato al fine della rimozione totale.

Come trattamento per il fotoringiovanimento, il laser ad alessandrite è meno efficace rispetto ad altre soluzioni della stessa categoria, soprattutto laser ablativi. Rispetto a quest’ultimi, però, consente tempi di recupero molto brevi e la possibilità di sottoporsi a più sedute nel corso dell’anno.

Nel trattamento delle lesioni pigmentate (lentiggini, macchie cutanee, nevi, ecc.) il laser ad alessandrite è particolarmente efficace operando direttamente sulla melanina presente nei tessuti. Per il trattamento delle teleangectasie, invece, il laser prende di mira l’emoglobina a causa del pigmento rosso contenuto al suo interno.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Il laser ad alessandrite non comporta particolari rischi per la salute e non sono note complicazioni post trattamento importanti. Non essendo un laser ablativo, non intacca la superfice cutanea e non provoca lesioni sia superficiali che in profondità. Per una maggiore sicurezza è opportuno che il dispositivo laser ad alessandrite sia utilizzato da personale medico qualificato.

FONTI:

  • Eleonora Barba, Gianfranco Barba. Utilizzo della tecnologia laser ad alessandrite con impulsi in picosecondi per la rimozione dei tatuaggi: esperienza personale a sei mesi. La medicina Estetica, Anno 39 N°4, ottobre 2015.

  • John C. Walling et al, Tunable alexandrite laser, Journal of Quantum Electronics, Vol.16, N°12, pp 1302-1315. Dicembre 1980.

  • Nazanin Saedi et al, Treatment of Tattoos With a Picosecond Alexandrite Laser: A Prospective Trial, Archives of dermatology, Vol.148 N°12, dicembre 2012.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.


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