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Teleangectasie


Mer 08/06/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Le teleangectasie stanno a indicare, nel linguaggio della medicina, quelle dilatazioni non patologiche delle porzioni terminali dei vasi, le quali appaiono sulla superficie cutanea come delle fini arborizzazioni di colore blu o rosso. Le teleangectasie non sono mai quasi un segno di una patologia in atto, essendo la loro manifestazione del tutto innocua. Tuttavia, e soprattutto con l’avanzare dell’età, tali dilatazioni tendono a ingrossarsi, costituendo a volte anche delle fistole nei soggetti più anziani. La medicina estetica permette di trattare le teleangectasie con efficacia nei soggetti che le avvertono come un inestetismo.

COSA SONO

Le teleangectasie sono delle dilatazioni non patologiche che bersagliano le parti terminali dei vasi sanguigni, e che appaiono sia sulla superficie cutanea che sulle mucose come delle arborizzazioni fini e sottili.

Tali arborizzazioni possono talvolta emergere in maniera rilevata sulla cute (come delle papule) oppure svilupparsi in maniera piatta, senza alcuna rilevatezza. Le teleangectasie, come detto, non solo possono bersagliare la superficie cutanea ma possono anche svilupparsi a livello della superficie mucosale e, più nello specifico, nella porzione interna delle labbra e delle guance, sul palato etc.

Le teleangectasie colpiscono maggiormente le donne ma non indicano un segno necessariamente patologico, a meno che si trasformino in fistole, ossia comunicazioni aberranti tra vasi diversi. Poiché le teleangectasie, specie quando sono di coloro blu o rosso intenso, tendono a spiccare sulla superficie cutanea, esse possono essere percepite come inestetismo, e dunque trattate come tali dalla medicina estetica.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Nella maggior parte dei casi, le teleangectasie non evocano una sintomatologia degna di nota in quanto si tratta di innocue dilatazioni delle porzioni terminali dei vasi. Quando, tuttavia, la dilatazione prosegue oltre certi limiti, allora è possibile che si manifesti prurito, e aumentato rischio di emorragia. L’emorragia telangectasica non è da sottovalutare, specialmente quando bersaglia il sistema digerente ma, di norma, non pone il soggetto in pericolo di vita.

La classificazione eziologica delle teleangectasie avviene tendendo conto della causa che ha posto in essere la manifestazione di tali dilatazioni vascolari.

Si riconoscono dunque:


  • Teleangectasie da stati ormonali, che si verificano in seguito all’assunzione prolungata della pillola anticoncezionale;

  • Teleangectasie associate a insufficienza vascolare venosa, dove il flusso ematico tende a stagnarsi, potendo dar luogo a varicosità;

  • Teleangectasie da fragilità, determinate da condizioni passeggere come freddo pungente o protratta esposizione ai raggi solari;

  • Teleangectasie iatrogene, determinate dall’effettuazione di interventi chirurgici o procedure mediche, come la scleroterapia.


CAUSE E DIAGNOSI

Tutte le teleangectasie sono sostenute alla base da un processo di vasodilatazione in cui il calibro del vaso aumenta progressivamente, ma per varie ragioni non vi è un adeguato drenaggio venoso.

Infatti, spesso a causa di ostruzioni o di rallentamenti del flusso sanguigno, il drenaggio venoso non è ottimale, permettendo alla dilatazione teleangectasica di palesarsi sulla superficie cutanea.

Anche altre cause contribuiscono alla genesi delle teleangectasie come uno stato infiammatorio protratto, una risposta ormonale prolungata oppure una vasodilatazione abnorme sostenuta da qualsiasi causa. La predisposizione genetica può anche giocare un certo ruolo nella manifestazione delle teleangectasie, come nel caso della Sindrome di Rendu-Osler-Weber o teleangectasia emorragica ereditaria, dove si assiste al sanguinamento incontrollato delle teleangectasie cutanee e mucose, con progressiva trasformazione in piaghe.

La diagnosi delle teleangectasie è puramente osservazionale e solo raramente si ricorre alla biopsia di conferma, per distinguerle, ad esempio, da affezioni simili come l’angioma stellato. Durante l’esame obiettivo, il medico nota le dilatazioni fini delle porzioni terminale dei vasi, il colore rosso o bluastro, e ciò è di norma sufficiente per porre diagnosi di teleangectasia.

TRATTAMENTI

Il trattamento delle teleangectasie è di norma eziologico, cercando di curare la malattia che ha dato origine alla sua manifestazione, sempre nel caso che sia presente e riconoscibile, come nel caso delle sindromi teleangectasiche ereditarie.

Quando invece le teleangectasie costituiscono esclusivamente una fonte di disagio estetico, esse possono essere trattate ricorrendo a varie soluzioni, come:

  • Scleroterapia, tramite la quale si iniettano sostanze sclerosanti direttamente nel vaso, occludendolo e attenuandolo progressivamente.

  • Laser a luce pulsata (IPL), con cui si assiste alla graduale scomparsa della terminazione vasale dilatata;

  • Elettrocoagulazione, dove si determina la fotolisi distruttiva della teleangectasia, la quale scompare poi dal piano cutaneo.


RISCHI E COMPLICAZIONI

Talvolta, i trattamenti messi in atto per attenuare la presenza delle teleangectasie possono dar luogo dei blandi effetti collaterali, come:

  • Piccoli sanguinamenti;

  • Edema;

  • Eritema;

  • Infezione;

  • Recidivizzazione della teleangectasia.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • David J. Goldberg. Laser e luce nella terapia dermatologica. Milano: Elsevier Italia; 2006.


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