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Turbinoplastica o turbinectomia


Mar 31/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

La turbinoplastica e la turbinectomia parziale o completa sono tecniche chirurgiche impiegate per il trattamento dell’ipertrofia di grado severo dei turbinati nasali. In genere, si ricorre a tali pratiche quando, a causa dell’ipertrofia a carico delle mucose che rivestono i cornetti o turbinati nasali, il paziente lamenta la presenza di sintomi respiratori importanti. Nella maggior parte dei casi l’ipertrofia è secondaria a fenomeni infiammatori che bersagliano il tessuto epiteliale. Lo scopo principale della turbinoplastica e della turbinectomia è quello di ripristinare lo stato di pervietà della cavità nasale, attraverso il rimodellamento della mucosa che avvolge i turbinati.

COSA SONO

La turbinoplastica, al pari della turbinectomia parziale o completa, è un trattamento chirurgico che ha lo scopo di contrastare in modo risolutivo i sintomi dell’ipertrofia dei turbinati nasali.

L’ipertrofia dei turbinati (chiamati anche coane o cornetti) è un disturbo responsabile dell’alterazione morfologica e strutturale della componente mucosa che riveste tali strutture ossee, appartenenti alla cavità nasale. Il quadro sintomatologico varia a seconda della gravità dell’ipertrofia che si viene ad instaurare; in alcuni casi, l’affezione può risultare totalmente asintomatica. Nelle forme più severe, invece, può determinare l’ostruzione completa della cavità nasale.

INDICAZIONI

Gli interventi di turbinoplastica e di turbinectomia parziale o completa vengono consigliati a tutti quei pazienti che sviluppano sintomi respiratori gravi. Pertanto, il rimodellamento della mucosa dei turbinati nasali è particolarmente indicato per trattare i seguenti casi:


  • Ipertrofia di grado severo

  • Ipertrofia associata a una deviazione del setto nasale

  • Ipertrofia correlata alla poliposi nasale

  • Apnee ostruttive del sonno

  • Fallimento della terapia medica (dopo 4-6 mesi)

  • Sviluppo periodico di infezioni del tratto respiratorio superiore


Alcune persone possono decidere di sottoporsi ad uno di questi interventi chirurgici per correggere definitivamente la rinolalia. Tale disturbo è caratterizzato dalla presenza di un timbro nasale nella voce. Di conseguenza, la comunicazione verbale può diventare un momento di imbarazzo e di malessere psicologico per il paziente.

PREOPERATORIO

La pianificazione di un intervento di turbinoplastica o di turbinectomia avviene al termine di una visita medica. L’otorinolaringoiatra, dopo aver raccolto i dati anamnestici, si occupa dell’ispezione della cavità nasale del paziente, attraverso l’impiego di un rinoscopio.

Qualora lo specialista riscontri un’ipertrofia dei turbinati di grado severo, prima di sottoporre il paziente all’intervento chirurgico,  deve necessariamente prescrivere specifici esami diagnostici. Nello specifico, per l’esecuzione di una turbinoplastica o di una turbinectomia vengono richiesti:

  • Esami del sangue (emocromo, indici di funzionalità epatica e renale, VES, PCR, assetto della coagulazione)

  • Esami strumentali (radiografia, TAC, risonanza magnetica)

  • Visita anestesiologica


ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

La turbinoplastica e la turbinectomia vengono eseguite in sala operatoria, subito dopo aver somministrato al paziente l’anestesia totale. In genere, la durata media di questi interventi chirurgici si aggira attorno ai 60-120 minuti. Nel dettaglio, le operazioni che contraddistinguono le due tecniche sono:

  • Turbinoplastica: il chirurgo, introducendo l’endoscopio al’interno della cavità nasale, può effettuare la rimozione di specifiche porzioni dei turbinati. Invece, la mucosa subisce solo un intervento di rimodellamento, finalizzato al ripristino della pervietà delle cavità nasale

  • Turbinectomia: sempre tramite l’uso dell’endoscopio, il medico chirurgo può realizzare l’asportazione sia della mucosa e sia del cornetto nasale, che causano i disturbi respiratori al paziente. La turbinectomia è definita totale quando la rimozione interessa l’intera struttura ossea ed epiteliale del turbinato; al contrario, viene denominata parziale quando si realizza solo l’asportazione di alcune specifiche regioni


POST OPERATORIO

Nei giorni immediatamente successivi all’intervento di turbinoplastica o di turbinectomia, i pazienti devono applicare costantemente impacchi di ghiaccio in corrispondenza del dorso nasale, al fine di ridurre il gonfiore. In aggiunta, il medico, per attenuare il dolore e lo stato d’infiammazione dei tessuti trattati, prescrive anche una terapia antinfiammatoria a base di FANS.

In assenza di complicazioni, il paziente deve sottoporsi alla visita di controllo dopo circa 7 giorni dall’intervento chirurgico.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le complicazioni che possono verificarsi a seguito di un intervento di turbinoplastica o di turbinectomia parziale o totale sono:

  • Gonfiore in corrispondenza del dorso nasale

  • Dolore e bruciore in corrispondenza della regione operata

  • Epistassi di entità variabile

  • Infezioni del tratto superiore dell’apparato respiratorio

  • Reazione allergica alla soluzione anestetizzante

  • Recidiva del processo di ipertrofia dei turbinati


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014


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