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Diradamento dei capelli


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il diradamento dei capelli è un processo para-fisiologico in virtù del quale si assiste a un progressivo sfoltimento del numero totale di capelli che dimorano sul cuoio capelluto; questa condizione, che si verifica sia nell’uomo che nella donna, coincide molto spesso con l’alopecia, ma può anche verificarsi in conseguenza di traumi oppure dell’assetto genico individuale. Il diradamento dei capelli, specie se evidente e presente in più aree del cuoio capelluto, induce, in molti casi, un forte senso di disagio sociale e relazionale: per questo motivo molte persone tentano di attenuare questo inestetismo rivolgendosi ai trattamenti di medicina estetica.

COS’È

Il diradamento dei capelli è un fenomeno in base al quale i capelli tendono a diradarsi gradualmente, ossia a cadere dal cuoio capelluto, sul quale sono innestati tramite il bulbo pilifero e il follicolo pilifero. Il diradamento dei capelli è un processo molto più accentuato nel sesso maschile che nel sesso femminile, in quanto l’alopecia androgenetica, una condizione nella quale l’eccesso di testosterone atrofizza i bulbi piliferi, è una delle cause principali che conducono alla perdita dei capelli. Alcune aree del cuoio capelluto si dimostrano inoltre più esposte al diradamento mentre altre tendono a conservare i capelli in sede: questo fenomeno viene sfruttato per consentire i trapianti di capelli da aree con maggiore densità ad aree glabre e diradate.

La medicina estetica e la chirurgia estetica propongono varie soluzioni e trattamenti per contrastare il diradamento dei capelli: alcune più radicali come l’autotrapianto eseguito con tecnica F.U.E., altri meno invasivi ma comunque efficaci come la carbossiterapia o l’hair filler.

INDICAZIONI AI TRATTAMENTI

Dal momento che il diradamento dei capelli comporta spesso un ingente difetto estetico, che induce, in uomini e donne, motivi di imbarazzo a esporsi in società, i trattamenti rinforzanti per il capello o volti all’attenuazione delle aree più diradate, sono indicati a tutti i soggetti in un buono stato di salute generale che esibiscono una spiccata tendenza all’effluvio dei capelli.

In particolar modo, soprattutto per la tipologia di intervento che si basa sull’autotrapianto con tecnica F.U.E., devono anche essere escluse controindicazioni a sottoporsi al trattamento, quali la presenza di malattie infiammatorie, neoplasie o qualunque altro genere di malattia reattiva-infettiva o malattia cronica in atto.

PRE-TRATTAMENTO

Prima di sottoporsi al trattamento di medicina estetica volto a correggere il diradamento dei capelli, il soggetto candidato all’intervento deve intrattenere un colloquio approfondito con il medico di medicina estetica, o con il medico specializzato nell’ambito tricologico. Innanzitutto, vengono raccolti tutti i dati anamnestici, con particolare riferimento all’anamnesi familiare, documentando eventuali malattie genetiche o malattie a trasmissione ereditaria, che possano aver influito il processo della caduta dei capelli. Successivamente, il medico indaga anche circa l’assunzione di farmaci in caso di patologie croniche.

Dopo la fase anamnestica, il medico procede ad un accurato esame obiettivo del cuoio capelluto, prendendo nota delle aree più bersagliate dal diradamento e documentando, tramite fotografia, le aree che necessitano di un trattamento di infoltimento, per un utile confronto post-trattamento; qualora il soggetto venga dichiarato idoneo all’intervento, deve astenersi dal fumo di sigaretta e dall’uso di alcool per le due settimane precedenti la data del trattamento stesso.

TIPOLOGIE DI INTERVENTO ED ESECUZIONE

I trattamenti che vengono adottati comunemente in medicina estetica e in chirurgia estetica per attenuare e correggere il diradamento dei capelli sono:


  • Hair filler. Questa tecnica, anche nota come biostimolazione del cuoio capelluto, si basa su micro-iniezioni seriate sul cuoio capelluto, tramite inoculazione di peptidi biomimetici, che vanno a stimolare la rigenerazione dei follicoli piliferi e la genesi di nuovi vasi sanguigni.

  • La procedura PRP (Platelet-Rich Plasma) è una tecnica rigenerativa imperniata sul rilascio di specifici fattori di crescita rilasciati dalle piastrine, prelevate tramite normale prelievo del sangue dal paziente stesso. Questi fattori di crescita agiscono direttamente sui bulbi piliferi, fortificandoli.

  • Autotrapianto F.U.E. Il trapianto F.U.E. (Follicular Unit Extraction) è una tecnica di trapianto autologo, nella quale un apposito macchinario, definito estrattore, estrae i bulbi piliferi uno per volta, re-innestandoli nella zona del cuoio capelluta più diradata e sparuta. Si tratta di una tecnica che vanta grande efficacia e buon margine di sicurezza, considerando l’alta tollerabilità operata dal sistema immunitario.

  • In questa tecnica, si immette anidride carbonica nel tessuto sottocutaneo, la quale va a stimolare e potenziare l’efficienza della microcircolazione del cuoio capelluto.


POST-TRATTAMENTO

Nelle fasi successive al trattamento, il paziente deve strettamente attenersi alle raccomandazioni impartite dal medico, non sottoporre il cuoio capelluto all’azione di prodotti per l’igiene e di shampoo aggressivi e applicare impacchi di ghiaccio nel caso si formassero edemi. Le visite di controllo post-trattamento sono fondamentali per giudicare, in itinere, la buona riuscita dell’intervento.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le maggiori complicazioni che possono insorgere in seguito all’applicazione di trattamenti per la correzione del diradamento dei capelli sono:

  • Edema,

  • Arrossamento;

  • Alterazione temporanea della sensibilità;

  • Reazione allergica alla sostanza anestetizzante.


FONTI:

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014

  • Fabio Rinaldi. Trapianto di capelli. Gaggiano (Milano): Poletto; 2004.


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