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Acido kojico o cogico


Mar 26/04/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’acido kojico, o cogico, è un chelante con formula chimica C6H6O4. È utilizzato in medicina estetica e dermatologia come depigmentante e nell’industria alimentare per prevenire l’imbrunimento ossidativo. L’acido cogico è adoperato anche per la cura del melasma ed è presente, inoltre, in prodotti antinvecchiamento. È estratto da specie fungine Aspergillus e Penicillium e deve il suo nome al koji ovvero il nome giapponese dell’Aspergillus oryzae. L’acido kojico presenta anche proprietà antiossidanti, antibatteriche e antifungine e migliora la sua azione insieme ad acido lattico e acido mandelico.

COS’È

L’acido kojico è un derivato γ-pironico, fondamentale per le sue relazioni strutturali con gli idrati di carbonio. È un metabolita fungino prodotto da molte specie di Aspergillus e Penicillium. L’Aspergillus oryzae, in particolare, è il principale fungo utilizzato da secoli in oriente per la produzione di fermentati del riso, come il sakè. Il nome deriva, appunto, dal termine giapponese che identifica questo particolare fungo ovvero koji.

Le proprietà antifungine e antibatteriche dall’acido cogico hanno rappresentato uno strumento di prevenzione contro infezioni batteriche e fungine delle popolazioni asiatiche nel corso dei secoli. Queste proprietà sono riprese oggi dalla medicina estetica e dalla cosmetica per la sintesi di prodotti per la cura della pelle. Ciononostante, il principale uso dell’acido cogico è riferito alle proprietà depigmentanti che permettono di curare iperpigmentazione, melasma e discromie cutanee di vario genere.

STORIA

L’Aspergillus oryzae fa parte della cultura e della cucina orientale da millenni. Il suo addomesticamento risale al IV secolo a.C. e nel corso dell’evoluzione ha perso la capacità di produrre tossine al contrario di altri funghi della stessa specie. Nonostante le prime tracce scritte dell’utilizzo del koji sia riconducibili alla Cina del 300 a.C., è plausibile che la sua origine sia nell’isola giapponese.

In occidente l’uso del koji è arrivato principalmente per l’uso dell’acido kojico come depigmentante e per l’industria alimentare. L’acido cogico, difatti, in una mistura con l’acido ascorbico previene l’imbrunimento ossidativo di alcuni cibi, come ad esempio la mela. A livello alimentare il koji è fondamentale nella produzione del sakè, del mido e della salsa di soia sempre più diffusa grazie all’affermazione della cucina orientale in Europa e Nordamerica.

A COSA SERVE

L’acido cogico è un chelante ovvero un reagente capace di creare legami con atomi metallici. In medicina le terapie chelanti sono utilizzate per rimuovere i metalli indesiderabili mediante legame elettrochimico con sostanze come l’acido cogico. Quest’ultimo, in particolare, è un efficace chelante per il ferro ed il rame.

In medicina estetica e dermatologia l’acido kojico è una delle principali sostanze utilizzate come depigmentate. L’azione moderata sulla pelle permette di ottenere risultati importanti senza creare danni in profondità e migliorando l’uniformità della pigmentazione cutanea. Le capacità schiarenti sulla pelle possono essere utili per macchie cutanee, acne, melasma, cloasma, occhiaie e lentiggini senili.

Nell’industria alimentare l’acido cogico e l’acido ascorbico sono soventi usati, in mistura, per la protezione della frutta sbucciata o tagliata per evitarne l’ossidazione. Un uso analogo è fatto nel campo ittico per preservare la colorazione dei frutti di mare.

INDICAZIONI in medicina estetica e dermatologia

L’acido kojico è indicato per:


  • Macchie solari

  • Discromie cutanee in genere

  • Lentiggini

  • Lentiggini senili

  • Melasma

  • Cloasma

  • Iperpigmentazione cutanea

  • Acne

  • Infezioni fungine (candidosi, tigna del piede, ecc.)


PROPRIETA’

La funzione di depigmentate espletata dall’acido cogico è il risultato di un complesso processo chimico. La sua azione è orientata all’enzima tirosinasi che trasforma la tirosina in diidrossifenilanina precursore della melanina. L’acido cogico, in questo caso, diventa un inibitore di tale processo comportandosi da “competitor” dell’enzima. Il risultato è la limitazione della produzione della melanina in eccesso e, dunque, un utile strumento di prevenzione oltre che terapeutico.

Le proprietà mediche dell’acido kojico sono:

  • Depigmentanti

  • Antibatteriche

  • Antimicotiche

  • Antiossidanti


RISCHI COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI

L’acido cogico è ben tollerato dall’organismo e porta limitati effetti collaterali e in percentuali trascurabili. Ad oggi, è l’acido più utilizzato per il trattamento delle macchie cutanee proprio per il suo basso rischio di provocare effetti avversi. Per non avere effetti collaterali ed esporsi a rischi, è necessario che l’uso dell’acido cogico sia appannaggio esclusivo di medici estetici e dermatologi. L’uso dell’acido su pelle lesionata o particolarmente sensibile aumenta il rischio di innescare condizioni di allergie e dermatiti da contatto.

Gli effetti collaterali comuni dell’acido kojico sono:

  • Sensibilizzazione della pelle

  • Prurito

  • Dermatiti da contatto


FONTI:

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer 2020.

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.



  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Andrea Bovero, Dermocosmetologia. Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.

  • Maurice R. Marshall et al, Enzymatic browning in fruits, vegetables and seafoods, FAO, 2000.

  • Joanna Izabela Lachowicz, Nuovi derivati dell’acido kojico come chelanti per il ferro(III), La chimica e l’industria, 2009.
    Come si usa l'acido cogico?



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